
Centralità riconquistata
Dal G7 al primato europeo, così l’agricoltura italiana è tornata protagonista. Lollobrigida: «Siamo il governo che ha stanziato di più»
Oltre 11 miliardi di investimenti, export a 69 miliardi, reddito agricolo +12,5%: il Masaf presenta alla stampa estera il documentario sul forum intergovernativo e fa il punto su trenta mesi di lavoro svolto
«Essere ministro dell’Agricoltura significa essere custode del valore italiano nel mondo». Non è una dichiarazione di circostanza, ma il cuore di una visione politica che ha preso corpo in un documentario — Il mondo dell’agricoltura, l’agricoltura nel mondo — presentato oggi nella sala della Stampa Estera a Palazzo Grazioli. Una visione che, sotto la conduzione di Federico Quaranta e la regia di Nicola De Toma e l’occhio attento del titolare del dicastero Francesco Lollobrigida, ha voluto restituire al Paese e al mondo il senso profondo di quanto accaduto a Siracusa durante il G7 agricolo del 2024 e, soprattutto, di cosa ha significato farne il fulcro della diplomazia italiana. Ma la presentazione del documentario è stata anche l’occasione per il ministro per fare un bilancio sui trenta mesi del Masaf.
Il G7 che ha tracciato la linea della diplomazia agricola italiana
Sette i capitoli principali, dal focus sulle eccellenze a quello sulla pesca — per la prima volta centrale in un G7 — fino al contributo del sistema Italia, tra ippica, cultura e cucina.
Parlando del G7, poi, il ministro ha ricordato il focus sui Paesi Africani, undici quelli presenti a Ortigia, nove dei quali con la rappresentanza dei ministri competenti in prima linea: Algeria, Angola, Egitto, Costa d’Avorio, Etiopia, Kenya, Mauritania, Senegal, Sudafrica, Tunisia, Uganda. L’Italia lì ha ospitato e ha costruito, gettando le basi per l’attuale Piano Mattei per l’Africa. «Il nostro contributo allo sviluppo agricolo africano è passato per la concretezza: innovazione climatica, ruolo delle giovani generazioni, sostenibilità e un G7 che non è stato solo vetrina, ma ingranaggio», ha dichiarato Lollobrigida.
E, ancora, il G7 Giovani Hackathon realizzato in collaborazione con l’Agenzia italiana della Gioventù e il ministero per lo Sport e i giovani, che ha riunito studenti, insegnanti e giovani agricoltori dei Paesi G7. Un investimento sulle nuove generazioni, chiamate a immaginare e costruire il futuro agricolo del Paese, come documentato con efficacia nel filmato presentato.
I numeri che raccontano l’identità
I titoli di coda, ha detto Lollobrigida, «erano la parte più importante di questo documentario, perché rivelano il lavoro che c’è dietro». L’esponente dell’esecutivo ha così snocciolato dati chiari sui risultati del lavoro al Masaf: il reddito agricolo è cresciuto del 12,5%, l’Italia è in vetta alla classifica europea davanti a Francia e Germania.
Sempre nel 2024, oltre 11 miliardi di euro sono stati destinati alla modernizzazione delle imprese agricole. La capacità di spesa dei fondi è salita al 79% (+38,6%), mentre il valore aggiunto del comparto ha registrato un incremento dell’11,4%, superando i 44 miliardi. Sono migliorati anche i rendimenti per impresa (+14%) e per lavoratore (+10,9%). Il governo ha inoltre triplicato gli obiettivi sulle energie rinnovabili installate.
L’export ha raggiunto il record storico di 69 miliardi di euro (+47,5%), mentre 98 milioni sono stati stanziati per promuovere i prodotti italiani sui mercati esteri, con bandi nazionali e regionali. A confermarlo sono i dati Istat, Ismea, NielsenIQ e Infocamere.
«L’Italia 3 anni fa, e non 33 anni fa, non era esattamente al centro del mondo rispetto alle dinamiche politiche, l’agricoltura non era esattamente al centro del dibattito. Ora i numeri che ci dicono che oggi l’agricoltura italiana è per valore aggiunto la prima agricoltura europea, superando Francia e Germania, e sono dati Istat e non del nostro ministero. Un risultato che per noi è estremamente positivo, non perché sia diminuito il valore aggiunto delle altre agricolture, ma perché è cresciuta la nostra», ha rivendicato Lollobrigida, ricordando che «siamo il governo che ha stanziato più risorse nella storia repubblicana».
La Pac, il fondo unico e l’Europa
Alla domanda sulla proposta della Commissione Ue di un fondo unico europeo, Lollobrigida ha risposto: «Siamo in una fase di destrutturazione interna dell’Europa». Il rischio è quello di spogliare l’agricoltura delle sue garanzie storiche per destinarle a spese generaliste. «La Politica agricola comune era un pilastro. Ora si vuole tornare alla contrattazione nazionale, bilaterale. È un’involuzione».
Un’involuzione che, secondo il titolare del ministero, mette in discussione lo stesso senso della pianificazione comunitaria: «Oggi la sicurezza alimentare è tornata a bussare. E il primo custode del territorio è l’agricoltore. È scritto nei Trattati, se li si sa leggere».
I dazi trumpiani
Tra i passaggi più densi, quello sui dazi americani. Ma Lollobrigida resta calmo e frena gli allarmismi: «Se avessimo dovuto inseguire le dichiarazioni, avremmo fatto i commentatori. Al contrario, si è provato ad evitare di compromettere il rapporto tra Ue e Usa». E ha aggiunto: «Il nostro obiettivo? Convincere i partner europei che c’è di più in gioco oltre ai meri interessi economici».
E il discorso si articola: «Gran parte della ricchezza che produciamo genera lavoro anche all’estero, e l’importanza dei nostri prodotti è un vantaggio per gli Stati Uniti». In conclusione, «il compito del governo è evitare che venga compromesso un rapporto particolarmente importante per l’Europa».
Lollobrigida: “Una strategia da mostrare al mondo”
Alfredo Tesio, coordinatore del Gruppo del Gusto dell’Associazione della stampa estera, ha moderato l’incontro riportando anche le domande dal pubblico. Si è parlato di lavoro agricolo e caldo estremo, delle collaborazioni col ministero del Lavoro e del fondo Isi per la sicurezza dei lavoratori agricoli, passato da 30 a 90 milioni. In ultimo, è stato consegnato un riconoscimento al Gruppo del Gusto per dimostrare il riconoscimento verso tutti coloro che ogni giorno promuovono le eccellenze italiane all’estero. L’Italia, ha sottolineato in chiusura il ministro, ha indicato «un modello di sviluppo alimentare da mostrare al mondo».
“L’agricoltura è un filo rosso che lega il Paese”
Anche il documentario è servito a dare il senso profondo di cosa l’agricoltura nel suo complesso: «L’agricoltura tiene insieme tutto ciò che dà senso a un Paese. È lavoro, paesaggio, cultura. È cibo, è vino, è libertà», ha detto Quaranta, voce narrante della pellicola da circa 40 minuti, che ha parlato dell’agricoltura come di «un filo rosso». Il racconto del conduttore non è soltanto giornalismo visivo, ma senso di appartenenza. «Siamo partiti da Ortigia, il cuore dell’evento», ha spiegato Quaranta. Non un set, ma un luogo che «porta ancora addosso i segni vivi di quel G7». Ortigia come immagine di un’Italia «che unisce differenze in un mosaico coerente legato tra passato e futuro». Il documentario, prodotto dalla World video production, ha colto questa stratificazione con ritmo narrativo essenziale, alternando scorci emozionali ai risultati concreti ottenuti dallo impegno diplomatico del governo. A portare saluti e ringraziamenti anche il sindaco di Siracusa Francesco Italia, che collegato da remoto ha detto: «Un successo sul piano del marketing territoriale, ma soprattutto una prova superata con slancio da una città che ha saputo sostenere il peso di un evento di tale rilievo».