CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Il presidente della Commissione Cultura della Camera, Mollicone, risponde a Galli della Loggia

Il dibattito

Cultura, Mollicone offre un promemoria a Galli della Loggia: «È un importante intellettuale, poteva documentarsi meglio»

Il presidente della Commissione Cultura della Camera ricorda i provvedimenti assunti da governo e Parlamento: «Un'azione ampiamente riformatrice per il comparto culturale italiano, una vera e propria "rivoluzione dolce"»

Politica - di Natalia Delfino - 15 Luglio 2025 alle 09:40

Dal Piano Olivetti alla riduzione dell’Iva sull’arte, fino alla nuova alleanza pubblico-privato per la valorizzazione dei musei. E, ancora, gli incentivi per l’editoria, la lotta alla pirateria, la riforma strutturale della gestione dei beni culturali, la legge per la tutela del patrimonio culturale immateriale e «molto altro ancora». Elencando alcune delle molte misure adottate o in via di adozione da parte del governo e del parlamento, il presidente della Commissione cultura della Camera, Federico Mollicone, replica all’accusa di Ernesto Galli della Loggia secondo cui la destra non avrebbe fatto nulla per la cultura. Accusa che poi ha scatenato la querelle tra il Corriere della sera e il ministro Alessandro Giuli, che ha reso pubblica la «censura» di una sua intervista nella quale replicava all’editorialista di via Solferino.

Mollicone: «Galli della Loggia poteva informarsi meglio, per la cultura in atto una “rivoluzione dolce”»

«Da un importante editorialista, giornalista ed intellettuale come Ernesto Galli della Loggia – ha commentato Mollicone – ci si sarebbe aspettati una documentazione più accurata. L’azione del ministro Giuli e del Parlamento per il comparto culturale italiano è ampiamente riformatrice, una vera e propria “rivoluzione dolce”». Il presidente della Commissione cultura di Montecitorio ha innanzitutto ricordato il Piano Olivetti e il Piano Mattei, con i quali «l’esecutivo ha strutturato una visione di politica culturale, favorendone lo sviluppo come bene comune accessibile e integrato nella vita delle comunità, nel rispetto del principio di sussidiarietà orizzontale, promuovendo la rigenerazione delle periferie e avviando un importante percorso di diplomazia culturale con i paesi africani a sostegno di iniziative di valorizzazione reciproca».

Dal Piano Olivetti all’Iva sull’arte al 5%

«Per non parlare delle molte sfide vinte, come l’abbassamento dell’Iva al 5% per il mercato dell’arte, la riforma al sistema di sostegno del comparto cinematografico, i nuovi incentivi per quello editoriale e molto altro ancora», ha proseguito Mollicone, ricordando che «solo con l’azione legislativa parlamentare abbiamo approvato riforme ampiamente innovatrici come quella contro la pirateria digitale – che, secondo i dati, sta avendo un impatto sostanziale di abbattimento degli illeciti a tutela di 10mila posti di lavoro – e quella per la tutela e il riconoscimento del patrimonio culturale immateriale e della rievocazione storica – prima legge quadro europea che rappresenta una visione alta e identitaria e che per la prima volta ha colmato una lacuna ventennale dell’ordinamento italiano».

In arrivo in Aula “Italia in scena” per la riforma strutturale della gestione dei beni culturali

Inoltre, «arriverà presto in Aula una riforma strutturale della gestione dei beni culturali, Italia in Scena, che attuerà il principio costituzionale della sussidiarietà, avrà un ruolo essenziale nel recupero del nostro patrimonio nazionale poco promosso e dimenticato attraverso l’istituto del partenariato pubblico-privato, valorizzerà i musei con lo spettacolo dal vivo e semplificherà molte procedure che il mercato dell’arte chiede da tempo».

La stoccata sull’Enciclopedia italiana: «Non ne abbiamo redatta una nuova, ma diamo 5 milioni alla Treccani»

Infine, «in riferimento all’Enciclopedia italiana, su cui ironizza Galli della Loggia, non possiamo dire di averne redatta una nuova copia, tuttavia, in sede legislativa, la Commissione ha approvato un finanziamento di 5 milioni di euro l’anno per la Treccani, garantendo un sostegno pubblico stabile che mette in sicurezza il più grande istituto culturale italiano».

«Non egemonia, ma sintesi»

«Fa sorridere che da una parte la sinistra accusa il Governo di egemonia e occupazione della cultura italiana, dall’altra, invece, viene rimproverata l’assenza di un’azione di cambiamento netta. Stiamo affermando un riformismo conservatore», ha concluso Mollicone, ricordando che l’obiettivo è fare «sintesi».

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Natalia Delfino - 15 Luglio 2025