
Tensione al Nazareno
Crisi Pd, Decaro chiude per sempre la porta a Emiliano in Puglia: “Inflazionato”
L'europarlamentare, in procinto della candidatura a governatore, non vuole l'attuale presidente in consiglio regionale. Spunta ancora l'ipotesi di una scissione all'interno del centrosinistra
La crisi del Pd nelle Regioni non si placa. Ed è ancora una volta la Puglia a farla da padrone, con Antonio Decaro, già sindaco di Bari e parlamentare europeo, indicato da tutti come candidato alla presidenza per le elezioni di autunno, che dice definitivamente no alla presenza di Michele Emiliano nelle liste. E con Emiliano che potrebbe dare vita a un’incredibile scissione.
La crisi del Pd e la Puglia
“Michele Emiliano è un mio amico, anzi, per me è come un padre, ma i suoi figli in questo momento sono un po’ inflazionati dalla sua figura”. Lo ha detto l’europarlamentare ed ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervistato da Selvaggia Lucarelli al Festival Il libro possibile a Polignano a Mare. Decaro, alla fine dell’intervista, ha risposto così a una sua eventuale candidatura in Puglia. “Quando arriverà il momento ascolterò i cittadini e farò ciò che mi chiedono”.
Il no anche a Niki Vendola
Decaro non vuole nemmeno Niki Vendola, che avrebbe dovuto fare il capolista di Avs. E queste condizioni stanno per irritare i partiti del centrosinistra. Fratoianni e Bonelli puntavano molto sul carisma di Vendola per conquistare consensi che oggi sembrano difficili da raggiungere.
Emiliano e la possibile scissione
Michele Emiliano ha preso molto male il rifiuto di Decaro a inserirlo nelle liste regionali. Era certo dell’accordo raggiunto direttamente con il suo ex assessore comunale, lanciato proprio da lui, il 2015, a sindaco di Bari. L’ex magistrato si è esposto oltre ogni limite per difendere Decaro, soprattutto nel periodo delle inchieste per mafia che hanno riguardato le municipalizzate. E ora sta pensando seriamente a un possibile scissione. Una candidatura terza, in grado di raggiungere il quorum e di consentirgli di essere eletto in Consiglio. Emiliano, con un raggruppamento civico, varrebbe potenzialmente il 10%. Tanto basterebbe a fare perdere Decaro, con buona pace di Elly Schlein.