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Cinquestelle Sala

Conte a muso duro

Corruzione a Milano, i Cinquestelle chiedono le dimissioni di Sala: il campo largo è ormai campo “santo”

I pentastellati considerano finita la stagione politica del primo cittadino. Anche FdI reclama un passo indietro. La divisione tra Conte e Schlein si fa sempre più netta in tutte le realtà locali

Politica - di Paolo Cortese - 16 Luglio 2025 alle 15:47

Il terremoto giudiziario che ha coinvolto il comune di Milano, con la richiesta di arresti per l’assessore all’urbanistica, Tancredi, lascia il segno. I Cinquestelle chiedono le dimissioni del sindaco Beppe Sala e rilanciano su una questione morale che attraversa anche altre regioni, dalle Marche alla Puglia. Il campo largo diventa, ancora una volta, campo santo. E interviene direttamente Giuseppe Conte.

I Cinquestelle: “Sala si dimetta”

Il M5s si aspetta che “chi ha la responsabilità politica” dei fatti di Milano “ne tragga le conseguenze”. Lo ha detto il leader del Movimento Giuseppe Conte , rispondendo a chi gli chiedeva un giudizio sulla richiesta di arresto nei confronti di un assessore della giunta Sala. Prima ancora erano intervenuti esponenti locali del partito.

La notizia dell’ennesimo terremoto legato all’urbanistica, che in questi minuti sta travolgendo il Comune di Milano, deve essere l’ultimo capitolo della giunta Sala. Lo stillicidio di assessori e funzionari, ricordiamo le dimissioni dell’assessore alla Casa dello scorso marzo, non può che portare il sindaco Giuseppe Sala a trarre le logiche conseguenze, in quanto responsabile ultimo dell’attività comunale”. Così in una nota il capogruppo del M5s in Regione Lombardia Nicola Di Marco. “È da quando il M5s ha denunciato gli abusi relativi alla vicenda ‘Salva-Milano’ che chiediamo a gran voce un cambio di passo, rispetto alle politiche in merito alle quali oggi la magistratura ha ritenuto necessario dover intervenire in maniera decisa.

“Salvaguardare Milano-Cortina 2026”

“Emerge – aggiunge Di Marco – che le pratiche coinvolte dall’inchiesta debbano essere bloccate, così come è evidente che questa amministrazione non possa avere più la serenità per gestire importanti dossier legati all’edilizia, alla casa, alla rigenerazione urbana e allo sviluppo di Milano, come quelli relativi al futuro di San Siro o alle opere di Milano-Cortina 2026“.

Conte dice ancora no a Giani

“Veniamo da un’opposizione al quinquennio di Giani e abbiamo chiesto dei forti segnali di rinnovamento. Adesso valuteremo se questi segnali arrivano alla luce anche dei confronti che stanno facendo all’interno del Partito democratico, perché è una questione innanzitutto giocata all’interno del Pd”, ha detto Giuseppe Conte, rincarando la dose contro il governatore uscente della Toscana.

Dalle Marche alla Puglia,  i Cinquestelle contro il Pd

Dalle Marche, con il caso “Affidopoli”, alla Puglia (con l’uscita dalla giunta Emiliano dopo i primi scandali) i Cinquestelle ripropongono la questione morale e sfidano il Pd. Nelle Marche la candidatura di Matteo Ricci sembra essere stata digerita con difficoltà. Non c’è regione in cui si voti nella quale il partito di Conte non ponga pregiudiziali a Largo del Nazareno.

Anche FdI chiede le dimissioni del sindaco

Anche Fratelli d’Italia ha chiesto un passo indietro a Beppe Sala. Riccardo De Corato, deputato, scrive che, “le notizie che giungono da Milano in merito all’inchiesta sulla gestione urbanistica destano sconcerto e preoccupazione. Fermo restando la dovuta posizione garantista nei confronti degli indagati, quello che emerge è un dato politico: l‘inettitudine del Sindaco Sala ad amministrare la città. Milano non merita un sindaco che nemmeno sa che cosa avviene negli uffici comunali. Attendiamo l’esito delle indagini e il lavoro degli inquirenti, ma è impensabile che Sala rimanga al suo posto come nulla fosse: si dimetta e permetta ai milanesi di scegliere da chi farsi amministrare”.

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di Paolo Cortese - 16 Luglio 2025