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C’è poco da ridere. Conte tiene sulla graticola il Pd: “grazia” Ricci e chiude agli altri. Come nel suo stile bifronte

5Stelle double-face

C’è poco da ridere. Conte tiene sulla graticola il Pd: “grazia” Ricci e chiude agli altri. Come nel suo stile bifronte

Tutto come da copione, l'ex premier si erge a giudice supremo e concede l'assoluzione all'ex sindaco di Pesaro per ricattare il Nazareno. Schlein esulta; ora andiamo a vincere. FdI: che brutta fine il movimento di Grillo

Politica - di Romana Fabiani - 31 Luglio 2025 alle 18:01

Ha deciso? Forse sì, forse no, dipende. Giuseppe Conte prosegue nella parte che gli è più congeniale, stressare i fratelli-coltelli del Pd ed ergersi a giudice supremo. Sul dossier Matteo Ricci più che i pm potè l’ex avvocato del popolo. E al Nazareno tutti a pendere dalle sue labbra. “Non ci sono ragioni allo stato per chiedere un passo indietro a Ricci”, ha detto il leader 5Stelle in un’affollata conferenza stampa nella sede del Movimento. “Chiedergli un passo indietro sarebbe un brutto precedente, sarebbe fare di tutta l’erba un fascio”. Parole che sembrerebbero archiviare la pratica. Addio smanie giustizialiste, quelle che invece resistono per Sala a Milano. Il compagno Matteo può continuare la sua corsa elettorale a governatore delle Marche.

Ricci, Conte tiene ancora il Pd in pugno: apre e chiude

Poi spiega: “Abbiamo esaminato tutti gli elementi che riguardano il caso Ricci. Abbiamo letto e riletto l’avviso di garanzia e possiamo riassumere che non ci sono elementi a carico della sua colpevolezza”. Poco dopo però come nel suo stile lascia capire che la partita è ancora aperta con un messaggio cifrato: se le condizioni cambieranno, faremo le nostre valutazioni. Come a dire ‘attenti a come vi muovete, cari alleati’, anche se tutti i commentatori leggono le sue parole come un definitivo via libera alla candidatura. Di sicuro si prende lo sfizio di fare il processo per poi concedere la grazia a Ricci.

Ricci: ho molto apprezzato le parole di Conte, andiamo a vincere

tutti a gioire a cominciare dal diretto interessato che dice di avere molto apprezzato le parole di Conte. “Concordo con lui nel rafforzare in Regione i presidi di legalità, di trasparenza e di controllo su affidamenti diretti, nomine e consulenze. Ringrazio il Movimento 5 Stelle, ora riprendiamo la campagna elettorale e cambiamo le Marche insieme”, ha detto l’europarlamentare Pd. Ma che bravo Conte. Anche in Toscana tiene i dem in pugno. “Non imponiamo alcuna soluzione, è in corso una discussione dei gruppi, da parte mia non c’è stato un input per la soluzione. Bisogna riflettere e capire se ci sono le condizioni. Questa giunta l’abbiamo contrastata, quindi di fronte allo stesso candidato, entrare in giunta è un sacrificio notevole, bisogna valutare e lo decideranno le condizioni”.

Schlein gongola: era nell’aria ed è arrivata la conferma

Inutile dire che per Elly Schlein quello dell’ex premier è un lasciapassare. “Era nell’aria e la conferma è arrivata stamattina nella conferenza stampa convocata da Giuseppe Conte nella sede M5S”, dice baldanzosa la segretaria. Il candidato del centrosinistra può ripartire con prevedibili e auspicabili bagni di folla da postare sui social. Al suo fianco la segretaria Elly Schlein, che sarà nella Marche nelle prossime ore. Lunedì arriverà il centrodestra al gran completo con Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini.

A Milano ho chiesto le dimissioni di Sala

Diverso per Conte bifronte il caso milanese. Per “Mattonopoli” non ha dubbi: Sala deve lasciare. Ma non sarà che è perché i 5Stelle non sono nella giunta di Palazzo Marini? “Ho chiedo le dimissioni di Sala perché Sala si è trovato al centro di un Far West edilizio a Milano. Ha fatto la città per super ricchi. E poi hanno confezionato una norma salva Milano, portata al centrodestra che subito l’ha recepita e con la condivisione del Pd in una prima fase”.

In Campania si tiene le mani libere…

Comunque il Conte style impone valutazioni “caso per caso”. In Campania per esempio non vuol sentire di ipotetici scambi tra sostegno a Ricci e quello a Roberto Fico nella regione. “Significherebbe che il M5s fa mercimonio e significherebbe che sono un buffone”. Dunque si va verso coalizioni uguali in tutte le regioni al voto? “Questo no. Non lo posso affatto garantire, le condizioni a volte ci sono, altre no”. Conte non si smentisce. Apre e chiude un attimo dopo. Esattamente come in questi anni su tutti i temi caldi dell’agenda politica. I provvedimenti licenziati da presidente del Consiglio sono gli stessi che oggi dall’opposizione contesta con il megafono in mano.

Bignami: Tutto come da copione, povero movimento, il potere fa male

“Tra Giuseppe Conte e Matteo Ricci tutto come da copione”, commenta Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI a Montecitorio. “Puntuale e scontato è arrivato il via libera del capo dei 5Stelle al sostegno alla candidatura a governatore dell’ex sindaco di Pesaro, indagato per Affidopoli. Conte ha chiuso quella che a tutti dall’inizio era parsa una pantomima, archiviando definitamente lo spirito anti-sistema dei Cinquestelle, silenziando le loro grida ‘onestà, onestà’, e facendo cartastraccia dei loro codici etici”.

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di Romana Fabiani - 31 Luglio 2025