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Bocchino (attaccato dai pro Pal) loda la Meloni: “Confermo, le darei il Nobel”. Poi la lite con Padellaro sulla Murgia
La lite possibile al festival del Libro Possibile di Polignano a Mare. E’ quella scoppiata ieri sera tra Italo Bocchino, direttore editoriale del “Secolo d’Italia”, e il fondatore del “Fatto Quotidiano” Antonio Padellaro, sul palco a discutere del libro “Perché l’Italia è di destra” dell’ex parlamentare di An. I toni si sono alzati su un riferimento di Bocchino alla scrittrice Michela Murgia, idolo della sinistra, scomparsa qualche mese fa. Ma l’antefatto va ricordato. Sotto al palco del Festival di Polignano si erano assembrati contestatori di sinistra e pro Pal, pronti ad esibire cartelli “sanguinari” contro il governo Meloni. Quando Bocchino ha parlato bene della premier, si sono levate urla e schiamazzi. Come già detto nei giorni scorsi, Bocchino ha definito il governo Meloni “il migliore rispetto ai precedenti” per poi ribadire: “Meloni sarebbe da proporre per il Nobel per l’economia”.
Bocchino loda la Meloni e si scatetano i pro Pal
Urla, strepiti, striscioni esibiti sotto il palco, con Padellaro che ha preso la parola sostenendo che Bocchino si sia “innamorato politicamente” della Meloni. Toni leggeri e ironici, tra i due, fino a quel punto, con la replica: “L’unico errore di questo governo è non aver spiegato bene i danni lasciati dalla sinistra”. Poi però la discussione è degenerata quando Bocchino ha criticato duramente la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. “Non ha una proposta politica – ha dichiarato – si limita a ballare al Gay Pride e a inaugurare murales dedicati a Michela Murgia… ma chi se ne frega della Murgia, agli italiani serve altro”. Parole che hanno scatenato la reazione di Padellaro: “Non ti permettere. Michela Murgia è stata una grande scrittrice, morta di tumore. Se continui così, mi alzo e me ne vado”. Tumulti sotto al palco, poi la discussione è proseguita e il dibattito si è concluso regolarmente.