
E la sinistra tace
Macelleria congolese in chiesa: 43 morti. FdI: ogni anno 5mila cristiani uccisi, ma nessuno scende in piazza
Sono almeno 43 i martiri cattolici dell’attacco islamico avvenuto nella notte nella località di Komanda, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Secondo fonti locali citate da Radio Okapi, l’assalto è stato attribuito alle Forze Democratiche Alleate (Adf), gruppo armato affiliato all’Isis in Africa Centrale.
Le vittime sono state sorprese durante una veglia di preghiera all’interno e nei dintorni di una chiesa cattolica: almeno venti corpi sono stati identificati all’interno dell’edificio di culto, mentre altri corpi straziati sono stati trovati in case e negozi limitrofi dati alle fiamme. Le forze di sicurezza congolesi, intervenute dopo aver avvistato fumo proveniente dalle abitazioni intorno alle 2 del mattino, non sono riuscite ad intercettare gli assalitori, già fuggiti.
Le attività nella cittadina sono state sospese e molti residenti, presi dal panico, hanno cominciato a fuggire. L’attacco arriva dopo mesi di relativa calma che avevano favorito il ritorno di numerosi sfollati. L’Adf, nato negli anni ’90 in Uganda, è tra i gruppi più violenti attivi nell’est del Paese, responsabile della morte di migliaia di civili. Dieudonné Duranthabo, coordinatore della società civile a Komanda, ha detto all’Associated Press che altri corpi potrebbero essere trovati dopo l’ultimo attacco.
Cristiani sterminati in Congo: uccisi in chiesa durante una veglia di preghiera
“Più di 21 persone sono state uccise a colpi d’arma da fuoco all’interno e all’esterno [della chiesa] e abbiamo registrato almeno tre corpi carbonizzati e diverse case bruciate. Ma la ricerca continua”.
Padre Aime Lokana Dhego, un sacerdote locale, ha detto all’agenzia di stampa AFP: “Abbiamo almeno 31 membri morti del movimento della Crociata Eucaristica, con sei feriti gravi. Alcuni giovani sono stati rapiti, non abbiamo notizie di loro”. Ha aggiunto che altri sette corpi sono stati trovati in altre parti della città.
Il sito web Radio Okapi, sponsorizzato dall’ONU, ha stimato il numero dei morti a 43. Un portavoce dell’esercito ha detto di poter confermare 10 morti.
Nel 2021, la Repubblica Democratica del Congo ha invitato le truppe ugandesi nel paese per aiutare ad affrontare l’ADF. Gli attacchi, tuttavia, continuano ancora.
Tajani: “Italia vicina al popolo congolese”
La strage nella Chiesa in Congo ha registrato reazioni anche tra le forze politiche italiane, tutte del centrodestra. Da sinistra, fino a domenica pomeriggio nessuna voce si era ancora sollevata. «Esprimo la più ferma condanna per l’attentato a una chiesa a Komanda, nella Repubblica Democratica del CONGO, dove un gruppo terrorista legato all’Isis ha ucciso oltre 40 civili. I luoghi di culto vanno sempre preservati e la libertà religiosa tutelata. L’Italia è vicina alle famiglie delle vittime e al popolo congolese». Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un post su X.
Esprime «profondo cordoglio per le vittime dell’efferato attacco», anche il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. «Ai loro familiari e all’intera comunità colpita giungano la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Quanto accaduto rappresenta l’ennesimo, grave e tragico episodio di violenza contro i cristiani. E’ urgente che la comunità internazionale assuma con determinazione la responsabilità di tutelare questi diritti, contrastando ogni forma di fanatismo e proteggendo chi vive sotto costante minaccia per la propria fede”, aggiunge.
Da Morgante a Malaguti, la denuncia di FdI
«Occorre condannare in maniera ferma questa violenza inaudita perpetrata nei confronti dei cristiani – dichiara in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Maddalena Morgante, responsabile nazionale del dipartimento Famiglia e Valori non negoziabili del partito – Il mio pensiero va a tutte le comunità cristiane sparse nel mondo e in particolare a quelle minacciate in alcuni territori dal fanatismo religioso. Oggi – prosegue Morgante – essere cristiani per molti è una scelta che costa tutto, anche la vita. Il mondo deve avere più rispetto per la sensibilità religiosa. La comunità internazionale intervenga per tutelare la libertà di fede scongiurando tragici episodi come quello consumato oggi nella Repubblica del Congo».
«Dal Report annuale Open Doors – sottolinea il deputato di Fratelli d’Italia, Mauro Malaguti – emerge che oltre 380 milioni di cristiani nel mondo sono vittime di persecuzioni, uno su sette, ogni anno vengono uccisi quasi 5000 cristiani e i paesi islamici sono tra quelli maggiormente responsabili di queste stragi. Eppure, non si assiste a manifestazioni di movimenti Pro-Crist».