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In foto, il vicesindaco di Foggia, Lucia Aprile del M5S; il deputato della Lega, Rossano Sasso

La doppia morale

Anche il M5S tiene famiglia: a Foggia appalto alla coop della sorella del vicesindaco Lucia Aprile. E la toppa è peggio del buco

Dopo l'esplosione del caso, la società rivendica la correttezza delle procedure, ma rinuncia all'affidamento. Il deputato pugliese della Lega, Rossano Sasso: «Tutto legale, ma la rinuncia equivale a un’ammissione implicita di inopportunità. Resta un conflitto morale e politico enorme per chi ha sempre gridato "onestà, onestà"»

Politica - di Eleonora Guerra - 21 Luglio 2025 alle 16:19

Resta nella bufera la giunta comunale Pd-M5S di Foggia, dove è esploso un caso intorno all’affidamento diretto di alcuni appalti ai familiari del vicensindaco e assessore all’Ambiente, la pentastellata Lucia Aprile. All’indomani dell’esplosione del caso, la società cooperativa di cui è socia la sorella gemella dell’assessore – e alla quale era stato affidato l’appalto per fornire arredi urbani – ha comunicato tramite il proprio avvocato la decisione di «non dare seguito alla determina, rinunciando all’affidamento».

La rinuncia all’affidamento da parte della coop di cui è socia la sorella dell’assessore

In una lunga nota, di cui dà conto la stampa locale, il legale della cooperativa, Michele Vaira, ricostruisce le tappe che avevano portato all’affidamento, rivendicando la correttezza della procedura. L’appalto, secondo quanto emerso, era inferiore ai 140mila euro e quindi non richiedeva una procedura di evidenza pubblica: «Una lettura serena delle precisazioni offerte non può che condurre alla conclusione – sottolinea il legale – che non vi è stata alcuna violazione di leggi o di regolamenti, e non sussiste nemmeno alcun profilo di inopportunità». L’assessore, dal canto suo, si è giustificata dicendo di essere «estranea a tutto».

Sasso: «Un caso emblematico della doppia morale del M5S»

Per il deputato pugliese della Lega, Rossano Sasso, però, il punto è tutto politico. «Il caso di Foggia è emblematico della doppia morale che da sempre caratterizza il M5S: furenti e “ghigliottinari” con gli avversari, silenziosi e languidi con amici e parenti», ha commentato Sasso, secondo il quale «il fatto che Lucia Aprile, vicesindaco di Foggia ed esponente di spicco del M5S nella terra di Giuseppe Conte, abbia visto assegnare non uno, ma due (forse tre) affidamenti diretti da parte del Comune a guida M5S-Pd a suo fratello e a sua sorella, non può essere ignorato o ridotto a chiacchiere da bar». Il riferimento al fratello dell’assessore riguarderebbe, secondo quanto emerso, un affidamento diretto per 20mila euro per un villaggio di Babbo Natale realizzato a dicembre.

Tutto legale, «ma dal punto di vista politico la rinuncia è un’ammissione di inopportunità»

«Non è questione di giustizialismo, ma di coerenza politica», ha sottolineato Sasso, confermando che è «tutto legale», ma ricordando che «il M5S ha costruito la propria identità sulla trasparenza e sulla lotta ai privilegi della “casta”, spesso attaccando gli altri con toni feroci. Ora però tocca a loro spiegare. E non basta la notizia dell’ultima ora, secondo cui la ditta della sorella del vicesindaco avrebbe rinunciato all’affidamento: se tutto era regolare, perché questa rinuncia?». Per Sasso, «dal punto di vista politico, equivale a un’ammissione implicita di inopportunità, a una pistola fumante».

Sasso: «Il M5S brutta copia del Pd anche sulla questione morale»

«Ormai il M5S somiglia in tutto al Pd. Proprio in Puglia – ha proseguito il deputato della Lega – il presidente Michele Emiliano era finito al centro di un’inchiesta giornalistica per un affidamento diretto alla ditta del fratello da parte della Regione, per oltre 40mila euro. A Foggia, i grillini sembrano essere riusciti almeno a eguagliarli. Tutto legale, certo, ma resta un conflitto morale e politico enorme per chi ha sempre gridato “onestà, onestà”».

«Ora il M5S deve guardare in faccia i propri elettori e spiegare perché non ha fatto dimettere il vicesindaco e perché non l’ha sospesa dal partito. Non basta costringere la sorella a rinunciare: se la vicenda non fosse venuta fuori, si sarebbe fatto lo stesso? Difficile dare torto a chi, tra gli ex attivisti, parla del M5S come di “truffatori degli ideali” che loro stessi avevano promosso». «In Puglia, e ormai in tutta Italia – ha concluso Sasso – il M5S è diventato una copia sbiadita del Pd anche sulla questione morale».

Ecco cosa rivendicava in un recente incontro con gli attivisti M5S l’assessore Lucia Aprile

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di Eleonora Guerra - 21 Luglio 2025