Scandalo Puglia, altri appalti alla società del fratello di Emiliano. FdI: “Schlein non ha nulla da dire?”

16 Set 2024 8:45 - di Sveva Ferri
emiliano appalti

Si allarga lo scandalo dell’appalto, anzi degli appalti, della Regione Puglia alla Emiliano srl, società che fa capo al fratello del governatore Michele Emiliano. Il plurale diventa d’obbligo, dopo che la Gazzetta del Mezzogiorno ha rivelato l’esistenza di ulteriori affidamenti diretti alla società da enti pubblici nel corso del 2024. Uno, come quello che ha dato il via allo scandalo, fa sempre capo al Consiglio regionale per la fornitura di arredi. L’appalto è stato poi revocato da una funzionaria “quando è venuta fuori la notizia del primo”, hanno spiegato gli uffici del Consiglio al quotidiano, che calcola in giovedì scorso la data in cui potrebbe esserci stata la retromarcia. Dunque, una corsa a mettere una pezza, che non muta la sostanza della vicenda. Gli altri due, dei quali il quotidiano dà conto oggi, citando la Banca dati nazionale dell’Anac, dove sono registrati tutti gli appalti, riguardano una fornitura a una suola pubblica e la Asp, l’Azienda di servizi alla persona.

Alla società dei fratelli di Emiliano 4 appalti nel 2024

La prima fornitura, quella che ha dato il via allo scandalo e che risale a maggio, era da 41mila euro; la seconda, quella bloccata, da 36mila; le altre due hanno importi minori, rispettivamente 4500 e 600 euro. Importo complessivo 78mila euro. Più della cifra in sé, l’attenzione si concentra sul fatto che la vicenda “segnala che da quest’anno l’azienda di Capurso – iscrivendosi al Mepa, il centro acquisti della pubblica amministrazione – sta tentato di entrare nel mercato delle forniture pubbliche”, si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno, che ne rileva l’inopportunità, pur in assenza di implicazioni legali.

L’anomalia rispetto al codice degli appalti e dell’anticorruzione

C’è però anche un altro aspetto che emerge, in particolare per quanto riguarda il caso degli affidamenti da parte del Consiglio regionale. E a sottolinearlo è stata FdI, prima ancora che la Gazzetta portasse alla luce l’esistenza degli altri appalti. “A pensar male: due appalti in tre mesi per la stessa categoria merceologica e dalla stessa stazione appaltante sembrano un frazionamento per raggirare la norma che prevede di poter affidare gli appalti sotto soglia. Insomma, come se fosse stato apposta per non dare nell’occhio”, hanno commentato i consiglieri regionali di FdI in Puglia, Renato Perrini e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Tommaso Scatigna e Tonia Spina, commentando la vicenda, ricordando anche che “in questo caso siamo anche a un’altra anomalia: il codice degli appalti e dell’anticorruzione gli affidamenti devono rispettare il criterio della rotazione delle aziende chiamate a presentare preventivi. Emiliano srl deve essere una vera trottola per come ruota”.

La versione di Emiliano: “Non è successo nulla di drammatico”

Emiliano era intervenuto sul caso degli appalti al Consiglio regionale prima affermando di non essere al corrente e poi, di fronte all’incalzare delle polemiche, assumendo i panni della vittima, dicendosi “dispiaciuto” per una vicenda “inopportuna” che lo aveva messo in difficoltà, ma minimizzando: “Non è successo nulla di drammatico”, è stato il suo giudizio.

FdI: “Le anime belle della sinistra ed Elly Schlein non hanno nulla da dire?”

“Qualcuno dice che errare è umano, mentre perseverare è diabolico. E quello che accade nella Regione Puglia, sembra essere tutto tranne che una svista”, ha commentato il senatore pugliese di FdI, Ignazio Zullo, soffermandosi anche lui sul mancato rispetto del codice degli appalti e dell’anticorruzione. “Mi chiedo – ha proseguito Zullo – le anime belle della sinistra cosa ne pensano di questo scandalo e se sono pronte a condannare questo abuso. Un vergogna e un grande imbarazzo per la giunta Emiliano”.

Il deputato di FdI Saverio Congedo ha poi chiesto “al segretario Schlein di metterci la faccia e risolvere gli impicci poco chiari gestiti da un presidente di Regione del suo partito”, chiarendo di non credere a “una semplice coincidenza” sulle sviste rispetto a codice degli appalti e anticorruzione, anche alla luce dei “dubbi sollevati rispetto a costi di ospedali che lievitano, agli arresti nella protezione civile e altro”.

“Con Emiliano in Puglia vige una politica di compromesso che fa male a tutti, naturalmente nell’assordante silenzio della sinistra”, ha detto poi il collega Giandonato La Salandra, anche lui esponente pugliese di FdI. “Il governatore pugliese – ha detto ancora La Salandra – sarebbe ricascato nel solito non saperne nulla, così come quando, prima dell’arresto, avvisò di una indagine a suo carico l’ex assessore Pisicchio invitandolo alle dimissioni, come quando fu arrestato l’ex capo della Protezione civile Lerario e con le stesse nonchalance e ragioni di opportunità di quando ha accasato in Regione Puglia la sua compagna con il ruolo di portavoce. Sul resto: stress idrico, emergenza sanitaria in Puglia, sprechi dell’ospedale Covid, Asl in crisi, tutto tace”. “Ai giochini e ai passi indietro di Emiliano siamo abituati, ma la doppia morale del Pd – ha concluso l’esponente di FdI – francamente a questo punto ha stancato i pugliesi e non solo”.

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