
L'inchiesta
“Affidopoli” a Pesaro: il consulente Santini non risponde ai Pm, mercoledì l’interrogatorio di Matteo Ricci
L'ex consigliere comunale, ritenuto una figura chiave degli affidamenti diretti, si avvale della facoltà di non rispondere. L'eurodeputato del Pd tra due giorni in Procura
Non ha parlato Massimiliano Santini sulla vicenda ‘Affidopoli’. L’ex consigliere comunale di Pesaro ed ex creativo, dell’allora sindaco Matteo Ricci, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Santini, al centro dell’inchiesta ‘Affidopoli’, nata un anno fa, è considerato un perno fondamentale dell’indagine sugli affidamenti diretti e contributi per circa 600mila euro dal 2019 al 2024. Martedì scorso sono stati recapitati 24 avvisi di garanzia, tra i quali figura anche l’eurodeputato Pd e candidato alla guida della Regione Marche, Matteo Ricci. L’interrogatorio di Santini è durato mezz’ora. Ricci sarà sentito mercoledì 30 luglio.
Affidopoli e le contestazioni a Ricci
Matteo Ricci è indagato perché, da sindaco di Pesaro, avrebbe favorito una serie di affidamenti diretti riguardanti, tra le altre cose, la realizzazione di un casco in onore di Valentino Rossi, il campione del motociclismo nato a Tigullia, e un murale dedicato alla senatrice a vita Liliana Segre. L’eurodeputato ha da subito respinto ogni accusa affermando che si trattava di competenze dirigenziali e non attribuibili al sindaco.
Santini: “Racconterò la mia verità”
Sarebbe stato Santini il tramite tra soldi pubblici, poco meno di 510 mila, e le associazioni Stella Maris e Opera Maestra, presiedute da Stefano Esposto (anche lui in silenzio davanti agli inquirenti). “Non ho sentito Ricci”, ha detto Santini ai giornalisti. “Ognuno è libero di fare dichiarazioni – ha aggiunto -. In questo momento, invece, io non ne voglio rilasciare a tutela della mia persona. Aspettiamo il corso delle indagini“. Accusato di essere, nel suo ruolo di membro dello staff del sindaco Ricci, un ‘pubblico ufficiale di fatto’, Santini ha osservato che si tratta di “una parola un po’ strana, mai sentita”. “Nel momento opportuno avrò la possibilità e il dovere di rispondere alle domande e così da poter raccontare quella che è stata la mia esperienza”. “Ho fiducia nella magistratura, ma anche rispetto del lavoro della procura – ha concluso Santini -. Quindi andiamo avanti, vediamo cosa accadrà: quando arriverà il momento parlerò e racconterò la mia verità“.
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