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Zuppi batte cassa: “Deluso dal governo, ci ha ridotto  l’8×1000”. Ma la modifica alla legge è di Conte

Bersaglio sbagliato

Zuppi batte cassa: “Deluso dal governo, ci ha ridotto l’8×1000”. Ma la modifica alla legge è di Conte

Politica - di Penelope Corrado - 4 Giugno 2025 alle 09:58

Povero Zuppi: non bastava la delusione per la mancata elezioni al soglio pontificio, con la battuta acida all’uscita della Cappella Sistina (“Prevost? Il Papa è bravo per definizione”), il cardinale romano, arcivescovo di Bologna e presidente dei vescovi italiani si dice deluso anche dal governo Meloni, che avrebbe ridotto le risorse per la chiesa cattolica riscrivendo le regole dell’8×1000.

Il cardinale Zuppi attacca Meloni, ma il responsabile è Conte

All’agenzia Sir, della quale è (indirettamente) editore come presidente dei Vescovi italiani, affida le sue doglianze contro il governo di centrodestra. «Esprimo delusione per la scelta del governo di modificare in modo unilaterale le finalità e le modalità di attribuzione dell’8×1000 di pertinenza dello Stato. È una scelta che va contro la realtà pattizia dell’accordo stesso, che ne sfalsa oggettivamente la logica e il funzionamento, creando una disparità che danneggia sia la Chiesa cattolica che le altre confessioni religiose firmatarie delle intese con lo Stato».

L’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ne ha parlato in occasione di un convegno dedicato al sostentamento del clero, a quarant’anni dalla legge n. 222/1985 che ha riformato i rapporti tra Stato e Chiesa, superando il sistema della congrua e dei benefici ecclesiastici. Il porporato romano ha sottolineato che queste fonti di risorse  «ci permette di essere vicini alle esigenze delle persone e a coloro che sentiamo più vicini alle nostre preoccupazioni: la lotta alla povertà, l’educazione, le tante emergenze in Italia e nel mondo”. Queste, ha sottolineato, ”sono una parte importante del nostro sforzo, per tutti». «Restiamo comunque fiduciosi – non è soltanto perché è il Giubileo della speranza, ma ne siamo convinti – nella composizione del contenzioso, nel rispetto delle finalità proprie per le quali il meccanismo dell’8×1000 è stato istituito e che non possono essere modificate, se non di comune accordo», ha proseguito Zuppi, ribadendo «la delusione della scelta del governo».

I fondi dell’8×1000 anche a Casarini e compagni

Quello che nessuno dice, ma che in molti giornali d’opposizione si scrive, è che il governo avrebbe voluto ‘punire’ la Cei per le ingenti risorse indirizzate all’attività di sostegno ad alcune Ong (come quella di Luca Casarini, indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina).

Ma il chiarimento da fonti vicine a Palazzo Chigi è arrivato poco dopo. E rivela una verità parecchio indigesta per gli stessi giornali d’opposizione. Perché gli attacchi di Zuppi sbagliano clamorosamente bersaglio. Il governo Meloni ha infatti soltanto fissata una sesta finalità. «La modifica all’articolo 47 della legge 222/85 fu introdotta dalla maggioranza parlamentare – è stato chiarito da fonti vicine a Palazzo Chigi – che sosteneva il governo Conte 2 con la legge n.157 che convertiva il dl 124 del 26/10/2019. Si introdusse la possibilità per il contribuente di poter scegliere direttamente, in caso di scelta dell’8×1000 allo Stato, a quale delle cinque tipologie di intervento destinare il proprio contributo. Nel 2023 il Governo Meloni ha semplicemente inserito una sesta finalità al fine di poter sostenere le comunità di recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche». Insomma, il cardinale Zuppi doveva prendersela con il governo Conte: lo stesso che imponeva la chiusura delle chiese durante la pandemia. In quel caso, a manifestare profonda “delusione” furono i fedeli cattolici.

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di Penelope Corrado - 4 Giugno 2025