
Il rapporto Censis
Un detenuto su tre lavora in carcere: aumenta il numero delle persone riabilitate secondo il Censis
Il 34% della popolazione carceraria svolge un lavoro, con tipologie diverse. In crescita anche i corsi di alfabetizzazione per gli stranieri. La conferma di come gli istituti di pena svolgano un ruolo importante nella loro funzione rieducativa
Un detenuto su tre lavora in carcere. Il trend, iniziato il 2004, è in costante aumento e dimostra che, al di là della questione del sovraffollamento, viene attuato il principio di riabilitazione previsto dall’articolo 27 della Costituzione. Sulla questione sono stati forniti i risultati di un’indagine del Censis.
Il rapporto del Censis: un detenuto su tre si riabilita
Tra il 2004 e il 2024 il numero totale dei detenuti che lavorano è passato da 14.686, pari al 26,6%, a 21.235, il 34,3%. Il 44,6% in più in 21 anni. È quanto si legge nel Rapporto della II edizione di “Recidiva Zero”, a cura del Censis per il Cnel. La quota di lavoratori alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria si è mantenuta sempre sopra l’80% e nel 2024 è stata pari all’85,1%. La crescita dei lavoratori detenuti è stata del 48,6% tra il 2004 e il 2024, mentre nell’ultimo anno si è registrato un incremento del 6%.
Le varie tipologie di lavoro e i corsi di studio
Fra le tipologie di lavoro, c’è una concentrazione nei servizi d’istituto (il 70,7% è impegnato in questa tipologia), mentre il 5,4% lavora in istituto per conto di cooperative o imprese, il 5,3%, essendo in regime di semilibertà, lavora in proprio o per conto di datori di lavoro esterni e il 5% si occupa della manutenzione dei fabbricati.
Per quanto riguarda la frequenza di percorsi di istruzione di primo e secondo livello, nell’anno scolastico 2023-2024, si sono registrati poco più di 19 mila detenuti, il 31,3% delle persone presenti nelle carceri italiane, si legge ancora nel report. In crescita poi la partecipazione a corsi di laurea organizzati dalle università che aderiscono alla Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i Poli universitari penitenziari (Cnupp).
Trentanove laureati nel 2023
Nell’anno accademico 2023-2024 sono risultati iscritti 1.707 detenuti in generale, di cui 1.509 in carcere. In 39 hanno conseguito la laurea nel 2023. Nel 2024, inoltre, sono stati organizzati corsi di alfabetizzazione e apprendimento dell’italiano ai quali hanno preso parte 4.580 detenuti stranieri, a conferma di come gli istituti di pena svolgano un ruolo importante nella loro funzione rieducativa.
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