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Un detenuto su tre

Il rapporto Censis

Un detenuto su tre lavora in carcere: aumenta il numero delle persone riabilitate secondo il Censis

Il 34% della popolazione carceraria svolge un lavoro, con tipologie diverse. In crescita anche i corsi di alfabetizzazione per gli stranieri. La conferma di come gli istituti di pena svolgano un ruolo importante nella loro funzione rieducativa

Cronaca - di Gianni Giorgi - 17 Giugno 2025 alle 15:40

Un detenuto su tre lavora in carcere. Il trend, iniziato il 2004, è in costante aumento e dimostra che, al di là della questione del sovraffollamento, viene attuato il principio di riabilitazione previsto dall’articolo 27 della Costituzione. Sulla questione sono stati forniti i risultati di un’indagine del Censis.

Il rapporto del Censis: un detenuto su tre si riabilita

Tra il 2004 e il 2024 il numero totale dei detenuti che lavorano è passato da 14.686, pari al 26,6%, a 21.235, il 34,3%. Il 44,6% in più in 21 anni. È quanto si legge nel Rapporto della II edizione di “Recidiva Zero”, a cura del Censis per il Cnel. La quota di lavoratori alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria si è mantenuta sempre sopra l’80% e nel 2024 è stata pari all’85,1%. La crescita dei lavoratori detenuti è stata del 48,6% tra il 2004 e il 2024, mentre nell’ultimo anno si è registrato un incremento del 6%.

Le varie tipologie di lavoro e i corsi di studio

Fra le tipologie di lavoro, c’è una concentrazione nei servizi d’istituto (il 70,7% è impegnato in questa tipologia), mentre il 5,4% lavora in istituto per conto di cooperative o imprese, il 5,3%, essendo in regime di semilibertà, lavora in proprio o per conto di datori di lavoro esterni e il 5% si occupa della manutenzione dei fabbricati.

Per quanto riguarda la frequenza di percorsi di istruzione di primo e secondo livello, nell’anno scolastico 2023-2024, si sono registrati poco più di 19 mila detenuti, il 31,3% delle persone presenti nelle carceri italiane, si legge ancora nel report. In crescita poi la partecipazione a corsi di laurea organizzati dalle università che aderiscono alla Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i Poli universitari penitenziari (Cnupp).

Trentanove laureati nel 2023

Nell’anno accademico 2023-2024 sono risultati iscritti 1.707 detenuti in generale, di cui 1.509 in carcere. In 39 hanno conseguito la laurea nel 2023. Nel 2024, inoltre, sono stati organizzati corsi di alfabetizzazione e apprendimento dell’italiano ai quali hanno preso parte 4.580 detenuti stranieri, a conferma di come gli istituti di pena svolgano un ruolo importante nella loro funzione rieducativa.

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di Gianni Giorgi - 17 Giugno 2025