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Pete Hegseth Khamenei

Il day after

Trump, l’Iran e il successo “collettivo”: tutti si proclamano vincitori. E l’ayatollah Khamenei si sfila dall’Aiea

Per il segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth, c'è un unico bersaglio ora: i media mainstream. «La stampa è alla continua ricerca di scandali e ignora i successi storici perché ottenuti sotto la leadership trumpiana. Questa invece è una missione riuscita e dovremmo celebrarla»

Esteri - di Alice Carrazza - 26 Giugno 2025 alle 18:23

C’è chi grida al trionfo, chi al danno irreparabile, chi invoca la coesione del popolo e chi la superiorità del comandante in capo. Eppure, sotto le ceneri di una crisi che sembrava prossima a incendiarsi oltre ogni misura, la sensazione è che tutti – almeno per ora – se ne vadano con una bandiera da sventolare. Con Donald Trump, al contrario della regola aurea del compromesso in cui nessuno ottiene tutto e tutti restano insoddisfatti, si verifica un curioso paradosso: ogni parte rivendica una vittoria.

Hegseth: “Missione riuscita, dovremmo celebrarla come americani”

Al Pentagono, Pete Hegseth entra con passo deciso e parole già affilate nei confronti delle redazioni liberal. Secondo lui, come del resto aveva già detto Trump, il mainstream sta «cercando di far apparire come un fallimento» il raid ordinato dal presidente Usa contro il caveau nucleare di Fordow, avvenuto nella notte di domenica scorsa. Ma per il segretario alla Difesa, «è stata una missione complessa, storicamente riuscita, e dovremmo celebrarla come americani».

L’operazione, afferma ancora, ha messo fuori uso gli impianti di arricchimento iraniani, secondo quanto riportato «dall’agenzia atomica israeliana». La Cia lo conferma: il programma nucleare di Teheran sarebbe «seriamente danneggiato». Anche l’Aiea – pur restia a farsi trascinare in letture politiche – avrebbe parlato di «enormi danni».

Khamenei da Teheran: “Schiaffo all’America e addio Aiea”

Ma se a Washington si rivendica l’efficacia, a Teheran si festeggia la resistenza. L’ayatollah Ali Khamenei, in uno dei suoi interventi più densi dalla crisi, ha parlato senza esitazioni di «vittoria sull’infido regime sionista» e di «un duro schiaffo in faccia all’America». Per la Guida suprema, gli Stati Uniti «non hanno guadagnato nulla» da questa guerra, e l’Iran «non si arrenderà mai». A confermarlo è la caccia continua ai traditori: i servizi segreti restano in stato di massima allerta, la stampa parla di «decine di arresti» per spionaggio. «Il fatto che — ha avvertito ancora Khamenei —  la Repubblica islamica abbia accesso ai centri chiave degli Stati Uniti nella regione è significativo. Un’azione del genere può essere ripetuta anche in futuro».

Khamenei non si è limitato ai proclami. Ha ordinato – e il Consiglio dei guardiani ha ratificato – la sospensione della cooperazione con l’Aiea. Una mossa che ha fatto levare anche la «contrarietà» della Russia, per bocca del ministro degli Esteri Lavrov,  auspicando che «la cooperazione tra l’Iran e l’Aiea continui».

Trump, Nato e stampa sotto accusa

Trump, intanto rilancia. Al vertice Nato a L’Aia, ha infatti ottenuto – come ha ricordato Hegseth – «un risultato storico e rivoluzionario»: un impegno formale ad alzare le spese per la difesa al 5% del Pil entro il 2035. Un cambiamento nella condivisione degli oneri che Trump chiede da prima ancora di tornare in carica. Ma anche in questo caso, sottolinea il segretario alla Difesa, «la stampa preferisce ignorare» perché «è stato sotto la leadership di Trump». E torna all’attacco: «La stampa è alla continua ricerca di scandali, e così si perdono momenti storici come i livelli record di reclutamento nell’Esercito, nell’Aeronautica e nella Marina».

Israele ringrazia

«Grazie, presidente Trump —ha scritto infine il premier israeliano Benjamin Netanyahu – per il suo commovente sostegno nei miei confronti e per il suo straordinario sostegno a Israele e al popolo ebraico. Continueremo a lavorare insieme per sconfiggere i nostri nemici comuni, liberare i nostri ostaggi ed espandere rapidamente il cerchio della pace».

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Ci sono 3 commenti

  1. Patriot ha detto:

    Non è stata una vittoria per gli States! I pasdaran ed i terroristi sono al loro posto, e continuano ad opprimere gli iraniani con un regime feroce. l’Idea fissa di arrivare alla bomba, fa capolino già all’indomani della fine delle ostilità. E con questa determinazione, l’obiettivo potrebbe essere presto raggiunto dagli Ayatollah. Purtroppo la testa del serpente andava recisa, non accarezzata

  2. Davide ha detto:

    Hanno vinto tutti? Molto bene! finalmente la logica win-win si estende alla politica estera. Molto diversa dalla sete di vendetta, per cui bisogna annientare i nemici, i figli dei nemici, i parenti dei nemici, e pure gli amici dei nemici

  3. vincenzo ha detto:

    Si è proprio così, il pensiero di pochi media e intellettuali schierati tra le opposizioni intransigenti, covano rancore e malafede, cercando di condizionare l’opinione pubblica mistificando, diffondendo minimizzando, addirittura denigrando le scelte vincenti e ampiamente sorprendenti del governo americano a guida Trump. La dove occorre riconoscere dare merito a chi lavora con acume e nell’interesse di un paese, si cerca disperatamente la zizzania, le falsità e creare scandali con finalità tendenti a gettare scredito e confondere il popolo. Ciò accade anche così da noi in Italia il governo di Giorgia Meloni è sempre deriso, l’aver riportato l’ordine nel Mediterraneo limitati gli sbarchi continui dei clandestini in Italia, rilanciato in Italia in Europa e nel mondo il modello Albania, riusciti a convincere l’Europa rafforzando il piano Mattei per l’Africa e tanto altro, viene contrariamente fatto passare nel più totale disinteresse . Ciò accade perché non fa solo parte di una stupida quanto inutile strategia ma perché loro, incapaci di ragionare non potranno mai lontanamente possedere tanta intraprendenza e disinvoltura. l’Iran è stato domato dopo più di cinquant’anni di odio irrazionale verso gli Usa e Israele, la storia non può cancellarsi dall’oggi al domani con un colpo di spugna o attraverso media schierati che mistificano.

di Alice Carrazza - 26 Giugno 2025