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Accademia di Santa Cecilia

Si inaugura a Roma

Stagione 2025-26, Santa Cecilia riparte da Wagner: cartellone ambizioso e nuovo spazio scenico

Cronaca - di Redazione - 5 Giugno 2025 alle 17:05

La stagione concertistica 2025/2026 si apre con Die Walküre di Richard Wagner, diretta da Daniel Harding, e si snoda tra grandi ritorni, debutti eccellenti e tournée internazionali. Giganti del podio come Myung-Whun Chung, Tugan Sokhiev, Semyon Bychkov, Sir John Eliot Gardiner e Daniele Gatti guideranno l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in una stagione ricca di novità. Sir Antonio Pappano, Direttore Emerito dell’Istituzione, saluterà il suo “caro pubblico” con due concerti, mentre nuove bacchette come Petr Popelka e Joana Mallwitz faranno il loro debutto sul podio. L’Accademia sarà, anche questa volta, ambasciatrice della musica sinfonica nel mondo con tre importanti tournée tra Asia ed Europa.

Tradizione e innovazione: la sfida dell’Accademia di Santa Cecilia

La stagione di concerti 2025/2026 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si apre nel segno di una duplice sfida: da un lato, un cartellone ambizioso e ricco di sorprese musicali, che coniuga la grande tradizione sinfonica con l’esplorazione di nuovi orizzonti artistici; dall’altro, la trasformazione della Sala Santa Cecilia, che si prepara a cambiare volto in occasione dell’inaugurazione, diventando non più solo cornice, ma vero e proprio spazio scenico, coprotagonista della vita musicale dell’Istituzione.

Il 2025 ha segnato anche la nomina alla presidenza di Massimo Biscardi, che guiderà l’Istituzione in questa nuova fase, mantenendo saldi i valori fondativi e proiettando l’Accademia verso nuove sfide. Daniel Harding, alla sua seconda stagione da direttore musicale, sarà sul podio delle compagini ceciliane per otto produzioni e tre tour internazionali.

Il claim della stagione: classica, presente, eterna

“Classica, presente, eterna”: così recita il claim della prossima stagione, un’espressione che racchiude lo spirito con cui l’Accademia continua ad ampliare, giorno dopo giorno, la propria storia. Una storia che oggi si rinnova, guardando al futuro senza mai dimenticare le proprie tradizioni. Accanto a capolavori senza tempo come il Messiah di Händel, le Sinfonie di Mahler e di Beethoven, la programmazione dà spazio anche alla musica di oggi, con il ritorno di John Adams sul podio di Santa Cecilia e con prime assolute, come la nuova commissione a Fabio Vacchi Il tutto in tutti, affidata a Daniel Harding.

Novità logistiche: orari e disposizione dei posti

Sono stati ridisegnati i settori della sala per offrire una disposizione più equilibrata e conveniente, rispondendo alle esigenze di un pubblico sempre più diversificato e partecipe. A partire dalla stagione 2025/2026, inoltre, l’orario dei concerti sinfonici del giovedì e del venerdì è stato uniformato alle ore 20, mentre il sabato resta invariato alle ore 18.

Die Walküre: un’inaugurazione senza precedenti

Il concerto inaugurale – Die Walküre (La Valchiria) di Richard Wagner, diretta da Daniel Harding con la regia di Vincent Huguet – segna l’inizio di un percorso senza precedenti. Per la prima volta nella sua storia, l’Accademia affronta l’integrale del ciclo dell’Anello del Nibelungo in forma scenica: un progetto titanico che si svilupperà fino alla stagione 2028/2029 e che, a Roma, non viene rappresentato dal 1961.Una produzione dal respiro internazionale affidata alla visione musicale di Harding – alle prese con il Ring per la prima volta – e all’estro creativo di Huguet. Anche la Sala Santa Cecilia avrà un ruolo nella produzione, trasformata dalle scenografie del designer Pierre Yovanovitch.

Harding e il ciclo Mahler: tra nuove scoperte e grandi solisti

Al centro del percorso romano di Daniel Harding si colloca anche il ciclo Mahler, con l’esecuzione della Terza Sinfonia (con il mezzosoprano Wiebke Lehmkuhl) e della Quarta. Il programma prevede anche la prima italiana del Concerto per violino n. 7 di Alexey Shor, affidato a Gil Shaham. Harding dirigerà inoltre un concerto con musiche di Verdi, Rachmaninoff e il Concerto in sol di Ravel, con il giovane pianista Yunchan Lim, vincitore più giovane nella storia del Van Cliburn. Proprio con Lim, l’Orchestra partirà per un tour in Asia che toccherà Seoul, Taipei, Pechino e Shanghai.

Da Haydn a Brahms: i grandi appuntamenti con Harding

Tra gli altri appuntamenti imperdibili con il direttore musicale ceciliano, spiccano il concerto di febbraio con La Creazione di Haydn e quello con Daniil Trifonov, interprete del Concerto per pianoforte n. 2 di Brahms. In aprile, Harding tornerà sul podio per dirigere ancora Brahms, con il Concerto per pianoforte n. 1 interpretato da Igor Levit.

Il ritorno di Sir Antonio Pappano

Un gradito ritorno sarà quello di Antonio Pappano, direttore emerito dell’Accademia, che saluterà il pubblico romano con due concerti speciali: la Grosse Messe di Anton Bruckner – con il Coro dell’Accademia istruito da Andrea Secchi – all’inizio della stagione, e il Concerto per violino di Šostakovič con Leonidas Kavakos, a maggio.

I maestri del podio internazionale e i nuovi talenti

La nuova stagione, che vede protagonisti l’Orchestra e il Coro dell’Accademia, ospiterà le bacchette più autorevoli del panorama internazionale: Myung-Whun Chung, Tugan Sokhiev, Semyon Bychkov, Sir John Eliot Gardiner, Daniele Gatti, Jakub Hrůša. A loro si affiancheranno giovani talenti e solisti d’eccezione.

Il Barocco e i ritorni eccellenti

Tra i protagonisti del 2026 anche la musica barocca: a partire dai concerti di febbraio con Rinaldo Alessandrini – al suo debutto sul podio ceciliano – con musiche di Vivaldi e Bach, fino alla Passione secondo Matteo diretta da Riccardo Minasi, prevista ad aprile. Dopo 19 anni di assenza, torna Charles Dutoit, specialista del repertorio sinfonico francese, con La damnation de Faust di Berlioz.

I debutti attesi e gli interpreti internazionali

Tra i debutti più attesi: il direttore greco Teodor Currentzis, che a marzo dirigerà la Sinfonia n. 13 “Babi Yar” di Šostakovič – assente dai cartelloni dal 1998 – e tornerà il 3 giugno con la sua Orchestra Utopia. Debuttano anche Petr Popelka (direttore principale dei Wiener Symphoniker) in un programma con Stravinskij, Martinů, Čajkovskij e Gershwin, con Hélène Grimaud al pianoforte; la tedesca Joana Mallwitz e il rumeno Cristian Mačelaru.

I solisti della nuova generazione

Per la prima volta a Santa Cecilia si esibirà il violoncellista Sheku Kanneh-Mason, nel Concerto per violoncello di Elgar. Il giovane musicista, diventato noto al grande pubblico per l’esibizione al matrimonio del Principe Harry nel 2018, sarà diretto da Lorenzo Viotti, che torna per il secondo anno consecutivo con anche la Sinfonia n. 5 di Čajkovskij.

Stagione da Camera: venti appuntamenti d’eccellenza

Accanto alla programmazione sinfonica, la Stagione da Camera – con venti concerti in abbonamento, due in più rispetto alle scorse edizioni – si conferma fiore all’occhiello della vita musicale romana. Si parte il 1° novembre con il trio Batiashvili–Capuçon–Thibaudet, con un programma dedicato a Rachmaninoff, Debussy e Dvořák. Seguono: Les Musiciens du Louvre con Marc Minkowski; l’omaggio ad Alessandro Scarlatti con il Coro dell’Accademia e l’ensemble Accademia Ghislieri; il concerto di Andrea Lucchesini dedicato a Berio nel centenario della nascita.Spazio al Barocco con Antonio Florio e la Cappella Neapolitana (con Rosa Feola), e con Christophe Rousset che dirigerà il Messiah di Händel.

Un progetto speciale sull’integrale dei Quartetti di Beethoven con il Quatuor Ébène parte quest’anno e proseguirà fino al 2027, bicentenario della morte di Beethoven. Spazio alla vocalità anche con Asmik Grigorian, protagonista di un recital centrato su Čajkovskij e Rachmaninoff.Tra gli altri nomi in cartellone: Isabelle Faust, Kian Soltani, András Schiff, Beatrice Rana, Grigory Sokolov, Víkingur Ólafsson, Arcadi Volodos e Lang Lang, che chiuderà la stagione a fine maggio. Un cartellone che celebra l’incontro tra generazioni e tradizioni, nel segno della qualità e dell’originalità.

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di Redazione - 5 Giugno 2025