
L'obiettivo della rieducazione
Sovraffollamento delle carceri, la mossa di Nordio: “Tossicodipendenti in comunità di recupero”
Il Guardasigilli propone inserimenti riabilitativi per i detenuti che si drogano: rappresentano il 20% della popolazione carceraria
Il sovraffollamento delle carceri può essere affrontato anche inserendo chi è in galera per reati connessi alla tossicodipendenza in comunità di recupero, favorendone la riabilitazione. È questa la tesi esposta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio nel corso di un incontro sul tema organizzato dalla Corte dei conti.
Un detenuto su cinque si droga
Il 20% dei detenuti in Italia ha problemi di tossicodipendenza. Il 30 % sono stranieri e un altro 30% riguarda detenuti in attesa di giudizio. Parlando dinanzi ai giudici contabili il Guardasigilli ha detto che “la disintossicazione in sede penale può trasformarsi nella prima forma di rieducazione del condannato, con evidenti vantaggi per la riduzione dell’annoso problema del sovraffollamento carcerari”.
Nordio ha aggiunto che “le osservazioni contenute nella relazione della Corte dei conti sono evidentemente condivisibili, nella misura in cui esse si appuntano sul fatto che: molti interventi edilizi ancora attendono di essere realizzati; che occorrono nuovi posti detentivi contro il sovraffollamento”.
Un’idea concreta contro il sovraffollamento
Il ministro Nordio, che ha annunciato il piano edilizio per la realizzazione di nuove case circondariali, ha posto l’accento su una questione molto importante. Separando chi commette reati di droga per fini economici da chi, invece, delinque in conseguenza dello stato di dipendenza.
Oltre che essere una soluzione di forte riduzione per il sovraffollamento delle carceri, il recupero dei tossicodipendenti è all’esame della task force composta dal sottosegretario Alberto Mantovano e del viceministro del lavoro Maria Teresa Bellucci, che da tempo stanno interagendo con le comunità di recupero per aggiornare le leggi in materia di sostanze stupefacenti.
L’aumento del consumo di droghe che riguarda anche i giovanissimi e che coinvolge tutto il mondo occidentale vede il governo impegnato soprattutto a trovare soluzioni per il recupero, con un’azione di prevenzione che riguarda anche il sistema scolastico, potenziando gli aiuti alle comunità e ai dipartimenti regionali che contrastano le dipendenze.
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