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“Ritrovati in una fossa comune in Siria i resti di padre Dall’Oglio”: il religioso era stato rapito nel 2013

Lo scoop di Oggi

“Ritrovati in una fossa comune in Siria i resti di padre Dall’Oglio”: il religioso era stato rapito nel 2013

Esteri - di Penelope Corrado - 3 Giugno 2025 alle 14:20

In una fossa comune nei pressi di Raqqa in Siria sarebbe stato rinvenuto il cadavere di un uomo in abiti religiosi e si ritiene possa essere quello di Padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita romano scomparso il 29 luglio 2013 nel Nord della Siria, all’epoca occupato dallo Stato Islamico, dove si era recato per trattare la liberazione di alcuni ostaggi. Lo scrive il settimanale Oggi.

La notizia del possibile ritrovamento è stata riferita ad Oggi dal vescovo di Qamishlie nel Nord del Paese e confermata dal nunzio apostolico a Damasco, il cardinale Mario Zenari: “Sono stato informato ieri sera”, ha dichiarato l’ambasciatore della Santa Sede, “le indicazioni sulla località del ritrovamento e sull’identificazione di Padre Paolo non sono ancora precise. Abbiamo contattato i gesuiti presenti sul territorio ma non siamo ancora riusciti ad avere conferma”.

Paolo Dall’Oglio, il sacerdote del dialogo

Il gesuita romano era scomparso il 29 luglio 2013 nel Nord della Siria all’epoca occupato dallo Stato Islamico, dove si era recato per trattare la liberazione di alcuni ostaggi. Al momento, secondo quanto si apprende, alla procura di Roma “non risulta” sia stato ritrovato. Padre Paolo Dall’Oglio, fondatore della comunità monastica di Deir Mar Musa e testimone instancabile di pace e dialogo tra le diverse confessioni religiose in Siria.

Paolo Dall’Oglio, 67 anni, gesuita incardinato nella Chiesa siriana, è scomparso a Raqqa. Espulso dopo 30 anni dal regime, nel lontano 1982 aveva avviato la ristrutturazione del monastero di Mar Musa, dove fondò una comunità monastica con la vocazione all’accoglienza e al dialogo con l’islam. Nonostante i numerosi appelli e l’interessamento del Dipartimento di Stato Usa che nel 2019 promise una ricompensa a chi forniva notizie, della sua sorte non si è saputo più nulla.

La cronistoria del sequestro

16 giugno 2012 Dopo 30 anni di permanenza, padre Paolo Dall’Oglio deve lasciare il Paese, espulso dal regime per aver appoggiato la rivolta popolare.

27 luglio 2013 Il gesuita fa rientro di nascosto a Raqqa in Siria nel tentativo di aprire una «mediazione» pare per la liberazione di alcuni prigionieri.

29 luglio 2013 A Raqqa, da mesi in rivolta contro il regime e dove cominciava la conquista da parte del Daesh, si perdono le tracce del sacerdote.

La Comunità di Deir Mar Musa, è costituita oggi da 8 membri, 1 novizio e 2 postulanti. A questi si aggiungono i laici che a vario titolo lavorano e collaborano nei tre monasteri oggi attivi. Purtroppo il monastero dedicato a Mar Elian (san Giuliano) a Qaryatayn – un’oasi sulla strada verso Palmira – è stato distrutto dall’Isis nel 2015. Qui è stato rapito a maggio 2015 fra’ Jacques Mourad, parroco della piccola comunità cristiana locale, poi liberato dopo 5 mesi di prigionia. Mar Elian aveva accolto durante la guerra molti sfollati e con grande dedizione e passione fra’ Jacques aveva lavorato per mantenere viva l’armonia tra i cristiani e i musulmani anche nei momenti più bui. Anche il monastero a Sulaymanya ha accolto dal 2014 al 2018 numerose famiglie fuggite da Qaraqosh per l’avanzata dell’Isis.

 

 

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di Penelope Corrado - 3 Giugno 2025