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I referendum sono un fallimento totale per la sinistra

Che botta!

Referendum, affluenza al 30%: per la sinistra la débacle è totale. Fazzolari: «Il governo ne esce rafforzato»

Altro che "avviso di sfratto" all'esecutivo: l'esito del voto è una sconfitta per la sinistra e per Elly Schlein in particolare, che ha perso anche il "congresso interno" contro i riformisti. Il processo alla segretaria dem è già iniziato

Politica - di Federica Parbuoni - 9 Giugno 2025 alle 16:26

«Le opposizioni hanno voluto trasformare i 5 referendum in un referendum sul governo Meloni. Il responso appare molto chiaro: il governo ne esce ulteriormente rafforzato e la sinistra ulteriormente indebolita». Intercettato dai cronisti a Palazzo Chigi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, è stato fra i primi a trarre un bilancio politico dei referendum. A metà spoglio non solo il quorum era inarrivabile, ma anche la soglia del 30% non era stata raggiunta. Poi è stata leggermente superata via via che le operazioni sono andato avanti (si è chiuso a 30,58%), ma è evidente che per la sinistra la débacle è rimasta totale.

Fazzolari: «Il governo esce ulteriormente rafforzato»

E, del resto, era ampiamente annunciata. Tant’è vero che via via i promotori hanno abbassato sempre di più l’asticella del paravento dietro cui nascondere il fallimento, con calcoli bizzarri e bizantini per poter dire che alla fine non è andata poi così male. Per poter rivendicare perfino “l’avviso di sfratto al governo”: nei giorni scorsi Francesco Boccia ha sostenuto che si sarebbe connotato sopra i 12 milioni e 300 mila voti, ovvero i voti ottenuti dal centrodestra alle politiche del 2022; per Schlein, secondo quanto trapelato, un buon risultato era un’affluenza tra il 30% e il 35%. Insomma, in una logica in cui tutto fa brodo per poter rivendicare una cosa che sia una basta che qualcuno sia andato a votare, poi come è un altro paio di maniche. Da quelle parti ci si consola come si può.

FdI: «Volevano far cadere il governo, ma gli italiani hanno fatto cadere loro»

«L’unico vero obiettivo di questo referendum era far cadere il Governo Meloni. Alla fine, però, sono stati gli italiani a far cadere voi», si legge in un post pubblicato sulle pagine social di Fratelli d’Italia, accompagnato da una foto che ritrae i leader del centrosinistra con la scritta «Avete perso».

I referendum sono una sconfitta totale per la sinistra

Ma nell’esito di questo voto non c’è consolazione che tenga davvero. Perché, si diceva, per i promotori la sconfitta è totale. Lo è nel merito dei quesiti, lo è nel loro utilizzo in chiave anti-governo, lo è in chiave interna rispetto alla coalizione promotrice e che evidentemente non è in grado di dare spallate ad alcunché e lo è in chiave ancora più interna rispetto al Pd, dove questa sorta di congresso informale per mettere definitivamente all’angolo i riformisti e gli eccentrici è stato perso senz’appello dalla segretaria.

Nel Pd è già iniziato il processo politico a Elly Schlein

E, non a caso, i commenti critici che hanno bruciato tutti sul tempo, compreso Fazzolari e altri del centrodestra, sono stati del Pd. «C’è stato un elemento di ideologizzazione eccessiva, che è stato sbagliato, e una politicizzazione eccessiva, ed è stato sbagliato anche questo. E c’è il problema che, quando si affrontano problemi complessi, lo strumento referendario non è quello più adatto», ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ricordando che il Parlamento è la sede opportuna per queste materie e aggiungendo che «per quanto riguarda i temi del lavoro, siamo entrati in un’epoca nella quale dobbiamo cercare forme di collaborazione, non basta il conflitto sociale».

Per l’eurodeputata del Pd, Elisabetta Gualmini, poi «aver mobilitato tutto il partito (democratico), tutti i circoli, tutti i dirigenti su un referendum che doveva “correggere gli errori del vecchio Pd” si è rivelato un boomerang. Un referendum politico contro se stessi. Aver rotto l’unità sindacale in una rinnovata cinghia di trasmissione con un solo sindacato (Cgil), pur con rispetto, un altro errore. Con quesiti rivolti al passato e pochissimo legati alle patologie del mercato del lavoro di oggi. Doveva essere uno sfratto a Meloni. Non pare vada cosi. Auguriamoci almeno una discussione franca magari anche con quelli del vecchio Pd». Il processo politico a Elly Schlein, insomma, è iniziato.

Picierno: «Una sconfitta profonda, seria, evitabile»

Ancora più esplicita la collega Pina Picierno, che ha parlato di «una sconfitta profonda, seria, evitabile». «Purtroppo – ha scritto sui suoi social – un regalo enorme a Giorgia Meloni e alle destre. Fuori dalla nostra bolla c’è un Paese che vuole futuro e non rese di conti sul passato. Ora maturità, serietà e ascolto, evitando – ha concluso – acrobazie assolutorie sui numeri».

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di Federica Parbuoni - 9 Giugno 2025