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Pino Insegno, record di ascolti per il game show Reazione a catena

Scacco matto

Pino Insegno re degli ascolti Rai nonostante i gufi “sinistri”: all’opposto del “coccolato” Amadeus prigioniero della gabbia (dorata) de La Nove

Il conduttore alla guida di "Reazione a catena" mattatore dell'Auditel nel preserale: un successo conquistato malgrado scetticismi e ostracismo del mainstream. Canone inverso per Ama, che da quando ha lasciato Viale Mazzini per la Warner non ne azzecca una...

Cronaca - di Giulia Melodia - 27 Giugno 2025 alle 14:31

Pino Insegno re degli ascolti del preserale Rai con la sua Reazione a catena e il canone inverso di Amadeus, prigioniero della Gabbia de La Nove e impantanato in ascolti che non decollano. Se il mondo dello spettacolo fosse una partita a scacchi, l’ex Premiata Ditta starebbe festeggiando un clamoroso scacco matto. Contro ogni pronostico, e nonostante un ritorno a Viale Mazzini accompagnato da un coro di scetticismo e velenose polemiche, il conduttore romano sta mietendo record di ascolti al timone di Reazione a Catena, il game show del preserale di Raiuno. Un trionfo che sa di rivincita personale e professionale, e che mette a tacere le malelingue che lo davano per finito o, peggio, per “raccomandato” dalla nuova gestione di centrodestra.

Pino Insegno e il canone inverso di Amadeus: ” la sua” “Reazione a catena” è vincente

Sei edizioni alla guida del fortunato format estivo, e i numeri parlano chiaro: picchi di share che superano regolarmente il 25%, con punte di oltre 4 milioni di telespettatori. E allora vediamole queste cifre: il game show di Rai1, condotto da Pino Insegno, ha trionfato nel preserale di ieri registrando 3.138.000 spettatori e uno share del 25,5%. «Siamo contentissimi. È un programma che vince da sempre, questa è la mia sesta edizione e gli ascolti sono sempre andati bene», commentato soddisfatto il conduttore all’Adnkronos, sottolineando la formula vincente del format, basata su giochi di parole, intuizione e velocità. Una ricetta che continua ad appassionare il pubblico. Forte anche di diverse novità alchemicamente miscelate con gli ingredienti principali.

Il segreto del suo successo in Rai (e non solo)

Piccole innovazioni autoriali e scenografiche che stanno facendo la differenza, tanto che lo stesso Pino Insegno sottolinea: «Quest’anno c’è una marcia in più, con una nuova scenografia e luci curatissime. Anche io ho curato di più il look, pur rimanendo fedele al mio stile. Ma la vera forza sono i giochi nuovi, che danno un ritmo straordinario al programma. Un grazie enorme al capo progetto Tonino Quinti che insieme a Stefano Santucci fanno di questo gioco un appuntamento fisso», dice Insegno, che ringrazia anche il direttore del Day time, Angelo Mellone: ​​«Ha fortemente voluto questo rinnovamento artistico. È un’esperienza positiva e costruttiva lavorare con lui».

Pino Insegno che arriva, Amadeus che se ne va

Tutti elementi, insomma, che non solo confermano la solidità del programma, ma elevano Insegno a vero e proprio mattatore del preserale estivo. Eppure, non è un mistero che il suo rientro in pompa magna in Rai fosse stato accolto con perplessità, soprattutto quando si parlava insistentemente di una sua possibile conduzione de L’Eredità, di cui avrebbe dovuto raccogliere il testimone –poi andato a Marco Liorni – da Flavio Insinna… Critiche e risatine si sprecavano, bordate mediatiche non si contavano neanche più, alimentando l’idea ribadita neanche tanto tra le righe dai sinistri e dai giornaloni del mainstream di un favoritismo politico. Ma Insegno, con la sua professionalità, la sua innata simpatia e un’indiscutibile capacità di tenere il palco, ha zittito tutti. Dimostrando al contempo che, il talento, alla fine, paga sempre.

Gli ascolti conquistati tra scetticismi e ostracismi dei “sinistri”

E mentre Pino Insegno riscuote consensi e numeri, dall’altra parte della barricata mediatica c’è chi ha compiuto un percorso inverso, non senza strascichi polemici. Parliamo di Amadeus, il Re Mida di Sanremo che, dopo anni di trionfi e un’immagine ormai indissolubilmente legata alla Rai, ha clamorosamente deciso di abbandonare Viale Mazzini per approdare alla Nove. Un “divorzio” che, se per Insegno si parlava di “rientro politico”, per Amadeus si è trasformato in un dibattito acceso sulle motivazioni reali. Con tanto di strascichi social da parte dei tuttologi e corsivisti di sinistra e dei telespettatori di quell’area politica. «Chi lo guarderà non è antifascista», si leggeva – tra i tanti post al vetriolo – su Twitter (con un chiaro riferimento alla sua amicizia di lunga data con la premier Meloni).

Pino Insegno e Amadeus, due facce della stessa medaglia ma esiti opposti

Così, mentre il cambio della guardia al governo, con l’avvento del centrodestra, veniva strumentalizzato da alcuni come il “motore” del ritorno di Insegno, la partenza di Amadeus veniva letta da altri come una sorta di reazione, di scelta dettata da presunte “recriminazioni politiche” o comunque da un clima non più entusiasmante in Rai. Una narrazione che, a ben vedere, sembrava scontrarsi con la realtà dei fatti che raccontava di un Amadeus reduce da successi strepitosi, e alla guida della corazzata di Raiuno, Affari tuoi, che con Stefano De Martino alla conduzione sta facendo sfracelli di ascolti… E allora? Forse il conduttore cercava nuove sfide e garanzie economiche che solo un colosso come Warner Bros. Discovery poteva offrirgli. Il suo approdo alla Nove, quindi, più che un esodo politico, appare come una lucida strategia professionale, un’ambizione legittima a esplorare nuovi orizzonti televisivi.

In sintesi, il quadro che emerge è quello di due professionisti navigati, ognuno con le proprie scelte e i propri percorsi. Insegno ha saputo trasformare lo scetticismo in un trampolino di lancio per un successo inaspettato. Mentre Amadeus ha scelto di capitalizzare il suo momento d’oro, spingendosi oltre i confini del servizio pubblico. Due facce della stessa medaglia, quella di un’industria televisiva in continua evoluzione, dove alla fine, ciò che conta davvero, sono i numeri e la capacità di catturare e fidelizzare il pubblico.

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di Giulia Melodia - 27 Giugno 2025