
Il miracolo
Parla Vishwash, unico sopravvissuto allo schianto del Boeing: “Attorno a me cadaveri e pezzi di aereo”
Quarant'anni, britannico di origine indiana, era sull'aereo insieme al fratello. È ferito al petto, al volto e ai piedi, ma è vigile e in condizioni non gravi: "È successo tutto così in fretta..."
L’unico sopravvissuto allo schianto: c’erano cadaveri intorno a me
“È successo tutto così in fretta. Quando mi sono alzato, c’erano cadaveri tutt’intorno a me”. A poche ore dal tragico incidente riesce a raccontare quegli attimi tremendi all‘Hindustan Times che lo ha rintracciato. Vishwash Kumar Ramesh dice di aver sentito un forte rumore, appena 30 secondi dopo il decollo da Ahmedabad. “Poi l’aereo si è schiantato”. Pochi attimi eterni: la perdita di quota, l’impatto con l’ostello della gioventù, le fiamme e l’impressionante nube di fumo.
Qualcuno mi ha preso e mi ha portato qui
“Quando mi sono alzato – racconta – attorno a me c’erano solo cadaveri. Ho avuto paura: mi sono alzata e ho cominciato a correre. Tutt’attorno c’erano pezzi dell’aereo”. Poi i soccorsi e la fine di un incubo. “Qualcuno mi ha preso, mi ha messo in un’ambulanza e mi ha portato qui in ospedale”. Dal momento dell’impatto non ha più avuto notizie del fratello e ora chiede disperatamente di averne. Stando ai resoconti del bilancio del disastro le possibilità che si sopravvissuto sono praticamente nulle. Vishwash invece ce l’ha fatta e potrà riabbracciare la moglie e il figlio. Incredibilmente, miracolosamente. La sua carta d’imbarco (pubblicata sui media indiani) potrebbe spiegare i motivi: il passeggero britannico-indiano sopravvissuto sedeva al posto 11A, vicino a un’uscita di emergenza del Boeing 787. Il fratello sedeva invece in un’altra fila.