
La relazione del Copasir
“Paragon”, figuraccia di Pd e M5S: lo spione di Casarini era Conte, Meloni non c’entra nulla. Neanche con i giornalisti…
Giornalisti spiati, servizi segreti sguinzagliati sui cellulari dei pasdaran delle Ong che vanno per mare in cerca di migranti, un regime fascista di “grandi orecchie” e di “grandi fratelli”. Mesi di bagarre e accuse, al governo Meloni, con due casi su tutti a segnare la paradossale vicenda “Paragon”, il software israeliano utilizzato da qualcuno per intercettare conversazioni altrui: quello dell’ex leader dei No Global Luca Casarini e quello del direttore di Fanpage Francesco Cancellato, finiti nel “pantheon” dei perseguitati che la sinistra utilizza contro la destra al governo. Poi, al primo step di indagine, viene fuori tutt’altra verità: Casarini fu spiato davvero, ma dal governo Conte, Cancellato da entità straniere che niente hanno a che vedere con Palazzo Chigi. Ieri sera il Copasir ha approvato all’unanimità la relazione sull’utilizzo dello spyware “Graphite” da parte dei servizi di informazione per la sicurezza della Repubblica. Nelle prossime ore la relazione sarà trasmessa ai presidenti di Camera e Senato ai fini della successiva pubblicazione online.
Lo scandalo Paragon non riguarda Palazzo Chigi, gli spioni sono altri
Lo spyware Graphite è stato sviluppato dalla società israeliana Paragon Solutions, fondata nel 2019 da veterani dell’Unità 8200 dell’intelligence israeliana, con il coinvolgimento dell’ex primo ministro Ehud Barak. Nel 2024, Paragon è stata acquisita dal fondo di private equity statunitense AE Industrial Partners per 900 milioni di dollari, ma l’accordo non ha ancora ricevuto la piena approvazione del governo israeliano. E l’Italia, come ha utilizzato quei servizi?
Il Copasir ha svolto un’indagine approfondita sullo spyware di Paragon, con un lungo ciclo di audizioni. Sono stati ascoltati, tra gli altri, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, i direttori di Dis, Aise ed Aisi, il procuratore della Corte d’appello di Roma, Giuseppe Amato, rappresentanti di Meta e della stessa azienda che produce Graphite. A quanto emerso dalle audizioni – secretate – il software in uso all’intelligence sarebbe stato impiegato per intercettare esponenti della ong Mediterranea saving humans, tra cui uno dei fondatori, Luca Casarini, dopo l’autorizzazione del procuratore della Corte d’appello, come prevede la legge. Ma durante il governo Conte 2. Tra gli ‘spiati’ dai servizi non risulterebbe invece il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, ma non dai servizi segreti italiani. «Non sono stati i servizi segreti italiani a intercettare il telefono del direttore di Fanpage Francesco Cancellato», è la conclusione del Copasir, presieduto dal pd Lorenzo Guerini, che conferma invece lo spionaggio nei confronti delle Ong e in particolare degli attivisti di Mediterranea effettuato dai nostri 007. “Un’attività ritenuta però legittima perché autorizzata dalla procura generale ai tempi del governo Conte II, dunque quando premier era Giuseppe Conte e all’esecutivo c’erano anche Pd, Italia viva e Liberi e uguali. L’allora premier aveva tenuto per sé la delega ai servizi segreti”, scrive oggi il Corriere della Sera.
Le verifiche sui fondatori di Mediterranea Luca Casarini e Beppe Caccia — è stato ammesso dai vertici dell’intelligence — furono disposte «per la sicurezza nazionale e dunque monitorando i movimenti degli scafisti nel mediterraneo». La segretaria del pd Elly Schlein aveva parlato di «aspetti inquietanti» all’emergere dei dettagli. Farebbe bene a chiedere al suo alleato Conte.