
Notte di fuoco
Ore 2.30, Usa in guerra. Trump ordina l’attacco all’Iran, colpiti tre siti nucleari con le super bombe anti-bunker
Alle 2.3o ora italiana scatta l’attacco. Gli Stati Uniti hanno attaccato i siti nucleari dell’Iran con i bombardieri B-2 e sganciato bombe Gbu sugli impianti di Fordow, Natanz e Isfahan. Nel raid, a sostegno della guerra che coinvolge Israele, gli Stati Uniti hanno impiegato bombardieri B-2, in grado di trasportare gli ordigni da 13 tonnellate che possono colpire e distruggere strutture sotterranee, le bombe GBU-57A/B Massive Ordnance Penetrator (MOP), soprannominate ‘bunker buster’.
Usa in guerra, Iran sotto attacco
Nel dettaglio, riferiscono Cnn e New York Times, l’attacco su Fordow è stato portato da 6 bombardieri che hanno sganciato una dozzina di bombe GBU. Parallelamente, dai sottomarini della marina americana sono stati lanciati circa 30 missili Tomahawk contro gli altri due impianti. Un discorso di poco più di 3 minuti. Donald Trump, dopo l’attacco degli Stati Uniti all’Iran, dalla Casa Bianca ha inviato un messaggio alla nazione. I raid sui siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan sono stati “un successo militare”, ha detto il presidente americano, che ha messo in guardia l’Iran: la guerra con Israele deve finire subito. Altrimenti, minaccia, gli Usa sono pronti a sferrare nuovi attacchi “più massicci”. “Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. Tutti gli aerei stanno tornando in sicurezza a casa. Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo. Ora è il momento della pace!”, ha scritto Trump in un post su Truth Social.
Teheran ha risposto con un lancio di missili su Tel Aviv che ha distrutto diversi palazzi.
I dettagli dell’operazione americana
L’operazione Usa avrebbe coinvolto anche ‘esche’: i B-2 decollati dal Missouri e arrivati a Guam non avrebbero proseguito il volo verso l’Iran. L’attacco sarebbe stato compiuto da altri velivoli. I B-2 hanno debuttato nel 1989 e sono stati impiegati per la prima volta in operazioni belliche 10 anni dopo nei Balcani. Recentemente, sono stati utilizzati nei raid contro le basi Houthi in Yemen. Attualmente, gli Usa avrebbero a disposizione 20 apparecchi, ognuno costa circa 2 miliardi di dollari.
Bombardieri B-2, capaci di volare 6.000 miglia nautiche (9.600 chilometri) senza rifornimento e in grado di trasportare sia munizioni convenzionali che nucleari, sono decollati 24 ore fa dal Missouri e hanno fatto scalo a Guam prima dell’operazione. Gli aerei stealth, capaci di eludere le difese nemiche, sono pilotati da un equipaggio composto da 2 elementi. La possibilità di effettuare rifornimento in volo rende l’autonomia dei bombardieri sostanzialmente infinita. L”invisibilità’ permette ai bombardieri una maggiore libertà d’azione ad alta quota e garantisce un’ampia gittata: caratteristiche determinanti per l’operazione contro i siti nucleari iraniani.
Le super bombe di profondità
Secondo Fox News, i bombardieri hanno sganciato bombe GBU-57A/B Massive Ordnance Penetrator (MOP). L’ordigno soprannominato ‘bunker buster’ per la sua capacità di distruggere strutture sotterranee pesa 13,6 tonnellate e contiene 6 tonnellate di esplosivo, secondo l’analisi di Masao Dahlgren, esperto del Center for Strategic and International Studies Missile Defense Project.
La GBU-57, come spiega l’US Air Force, è progettata per “raggiungere e distruggere le armi di distruzione di massa dei nemici collocate in strutture ben protette”. La super-bomba è caratterizzata dall’involucro esterno estremamente resistente. Il ‘guscio’ deve sostenere l’impatto e sfruttare il peso per penetrare in profondità. L’esplosivo utilizzato non deve entrare in funzione immediatamente, ma detonare quando la bomba arriva nel sottosuolo. Si calcola che la GBU-57 sia in grado di colpire fino a 60 metri di profondità. Non sarebbe stato garantito, quindi, il risultato in caso di attacco a Fordow con un solo ordigno. Secondo le news, gli Stati Uniti avrebbero colpito a ripetizione.