
Colpo di mano ideologico
Nuovo blitz della Corte Ue: con un figlio minore si entra illegalmente in Europa. Bambini come cavalli di Troia
Rampelli: "Ancora una volta il combinato disposto tra magistratura italiana e quella europea scardina le politiche nazionali di difesa dei confini". Fidanza: "Si rischia di aprire ancora di più la strada all’immigrazione incontrollata"
“Ci risiamo: la Corte di Giustizia dell’Ue, con una sentenza surreale, ha stabilito che basta un figlio minorenne per entrare illegalmente in Europa“. Lo sconcerto corre via social dal capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo Carlo Fidanza (gruppo Ecr). Accade che un cittadino di un Paese terzo non può essere sanzionato per favoreggiamento dell’ingresso illegale nell’Unione europea per il solo fatto di essere accompagnato dal figlio minorenne. Questo il pronunciamento della Corte di giustizia Ue. Che sottolinea che si tratta dell’esercizio della responsabilità genitoriale e non di un comportamento illecito.
Corte Ue, Fidanza: Ennesimo colpo di mano ideologico
La vicenda parte da un caso italiano: nell’agosto 2019 una cittadina straniera era giunta all’aeroporto di Bologna con la figlia e la nipote, minorenni e con passaporti falsi. Arrestata, aveva spiegato di fuggire dalle minacce di morte dell’ex compagno e di essere affidataria delle due, anche della nipote, in seguito al decesso di sua madre. Il Tribunale di Bologna aveva dunque interpellato la Corte Ue sul possibile rilievo penale del suo comportamento. Scrive ancora Fidanza: “‘Non è favoreggiamento all’immigrazione illegale’, dicono i giudici europei. Siamo di fronte all’ennesimo colpo di mano ideologico, che rischia di aprire ancora di più la strada all’immigrazione incontrollata”.
Rampelli: “I bambini accompagnati diventeranno bambini accompagnatori”
Molto severo il giudizio del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli: “I bambini accompagnati diventeranno bambini accompagnatori. Ancora una volta il combinato disposto tra magistratura italiana e quella europea scardina le politiche nazionali di difesa dei confini. In particolare la sentenza di cui si parla oggi – spiega Rampelli- legittima l’ingresso clandestino di presunti genitori o parenti negli Stati europei se tale ingresso, realizzato anche con passaporti falsi, comprende minori. A questo punto, considerando il bieco affarismo dei trafficanti d’uomini, il valore migratorio dei bambini aumenta a dismisura in quanto cavallo di troia per il loro business”.