
Doveva andare in pensione
Non si fermano all’alt e sparano sui militari: carabiniere ucciso durante l’inseguimento. Tragedia nel Brindisino: Lo sdegno di Meloni
Tragedia nel Brindisino. Un carabiniere è stato ucciso questa mattina poco dopo le 6, a Francavilla Fontana. Durante un servizio di pattugliamento in contrada Rosea. L’auto dei militari del nucleo radiomobile sarebbe entrata in collisione, durante un inseguimento, con una Lancia Ypsilon, da cui sono scesi due uomini: uno ha sparato, colpendo uno dei due carabinieri che erano nell’auto di servizio. L’uomo, ferito, è caduto sull’asfalto. Un dramma che ha colpito al cuore il Paese, l’Arma, le più alte istituzioni, dal Capo dello Stato alla premier, a tutto il governo, fino ai colleghi di Carlo Legrottaglie – questo il nome del brigadiere rimasto ucciso sul colpo dai due balordi. Che nella tarda mattinata sono stati presi. Quella di oggi sarebbe dovuta essere l’ ultima giornata di lavoro : da domani sarebbe andato in licenza in vista della pensione a luglio. Una vicenda che strappa il cuore.
La ricostruzione. I due assassini catturati
I due erano fuggiti a piedi. Il carabiniere rimasto illeso ha lanciato l’allarme: sul posto subito il 118. Le pattuglie delle forze dell’ordine, convogliate subito in contrada Rosea, hanno battuto le campagne per dare la caccia ai due malviventi. Secondo quanto si sta ricostruendo in queste ore, a un posto di blocco di routine l’automobile occupata dai malviventi non si sarebbe fermata. Nel corso del successivo inseguimento il militare sarebbe stato colpito mortalmente. Questa la ricostruzione: durante la corsa, i due veicoli si sarebbero speronati più volte fino a fermarsi nelle campagne circostanti. A quel punto, i rapinatori sarebbero scesi dall’auto e si sarebbero divisi.
L’arresto
Legrottaglie avrebbe inseguito uno di loro, che gli avrebbe sparato colpendolo mortalmente. Il militare sarebbe riuscito a rispondere al fuoco, ferendo uno degli aggressori, poi fuggiti a piedi. I due rapinatori si sono successivamente nascosti in una masseria tra Grottaglie e Martina Franca. A individuarli sono stati due Falchi della polizia arrivati a bordo di una moto. Alla vista dei poliziotti, i malviventi hanno aperto il fuoco. Ne è nato un conflitto al termine del quale i due sono stati arrestati. Uno, ferito gravemente, è morto poco dopo; l’altro è stato portato nella caserma dei carabinieri di Martina Franca. Al momento non è chiaro se le ferite mortali siano state riportate durante lo scontro con la polizia al momento della cattura o in quello precedente con il brigadiere Legrottaglie.
Devastati i colleghi Il Sim carabinieri esprime il più profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia carabiniere ucciso. “Il nostro pensiero va anche ai colleghi della Compagnia di Francavilla e a tutta l’Arma, oggi unita da un dolore che colpisce ogni donna e ogni uomo in uniforme”. Così il sindacato Sim carabinieri.
I colleghi devastati: clima inaccettabile
“È un momento di lutto e raccoglimento per tutta la famiglia dell’Arma- prosegue la nota- . Tuttavia, non possiamo non sottolineare, con dolore e con fermezza, che il clima di crescente violenza nei confronti degli operatori di polizia continua purtroppo a produrre conseguenze gravissime e inaccettabili. Non si può più ignorare il contesto in cui i nostri colleghi operano quotidianamente: fatto di aggressioni, minacce, attacchi fisici e verbali che, in alcuni casi, come oggi, sfociano in tragedie irreparabili. Serve una presa di coscienza collettiva, serve rispetto, serve protezione concreta per chi ogni giorno, con spirito di servizio e sacrificio, lavora per garantire legalità e sicurezza”.
Carlo Legrottaglie lascia una moglie e due figlie
Carlo Legrottaglie era brigadiere capo in servizio all’Aliquota Radiomobile di Francavilla Fontana. Cinquantanove anni, era vicinissimo alla pensione, sposato e padre di due figlie femmine.
Crosetto: “Vilmente ucciso mentre proteggeva i cittadini”
La rabbia e la commozione sono giunti da tutte le più alte cariche dello Stato: “A nome mio personale e di ogni donna e uomo della #Difesa esprimo profondo cordoglio per la drammatica morte del Brigadiere Capo dei carabinieri, Carlo Legrottaglie: servitore dello Stato vilmente ucciso mentre svolgeva, con coraggio e senso del dovere, il proprio lavoro a difesa e a tutela della collettività. Ci ha lasciato tenendo fede al giuramento prestato: proteggere a qualsiasi costo i cittadini e l’Italia. In questo momento di grande dolore, ci stringiamo ai familiari; ai colleghi dell’Arma e al comandante Generale Salvatore Luongo”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Wanda Ferro: “I responsabili saranno individuati e puniti”
Sgomenta il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, che rivolge la sua vicinanza ai familiari, all’Arma dei Carabinieri e al Comandante Generale Salvatore Luongo. “Il suo sacrificio richiama l’impegno quotidiano, spesso silenzioso e rischioso, delle donne e degli uomini in divisa al servizio della sicurezza dei cittadini. A tutti loro il nostro ringraziamento. E la promessa che i responsabili saranno individuati e puniti”. Rabbia e rancore esprime il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci: “Nessuna pietà per gli assassini”. Senza tregua le ricerche dei responsabili della rapina, finita nel sangue. Dopo la fuga, i due malviventi si erano asserragliati nella masseria “Le Monache”, tra Grottaglie e Martina Franca. A stanarli sono stati due “falchi” della polizia arrivati a bordo di una moto.
La forca sulla pubblica piazza!
Restano impuniti vanno presi e giustiziati e poi qualcuno vorrebbe abolire l’ ergastolo. Mano libera alle forze dell’ordine come in America.
Questo è il risultato del buonismo della sinistra. Siamo un Paese dove il problema principale non è come tutelarsi dai fuorilegge, ma come difendersi da coloro che li difendono
Oramai bisogna farla finita con i buonismi, e far sapere ai delinquenti che: o ti fermi subito, o ti fermo io, utilizzando il mezzo ritenuto più idoneo dall’ operatore del controllo.