
Dal Crazy Horse ai divieti
Niente sesso siamo francesi: messi al bando i siti porno che non certificano l’età, cosa c’è dietro la svolta macroniana
Alcuni colossi del porno on line hanno già chiuso i battenti: Pornhub e YouPorn, da mercoledì pomeriggio, non diffondono più i loro contenuti per adulti seguiti da 7 milioni di francesi ogni giorno. Al posto di video hard e immagini a luci rosse, immagini simbolo della Francia, per protestare contro una norma che una parte dei francesi ritiene liberticida. La svolta della Francia macroniana suona paradossale nel paese che ha fatto della trasgressione (basti ricordare celebri locali come Mouline Rouge e Craxy Horse) una specie di paradigma.
“I siti per adulti – alcuni tra i più grandi, come Pornhub e YouPorn – hanno scelto di lasciare la Francia piuttosto che verificare l’età dei loro utenti e quindi proteggere i nostri bambini. E noi diciamo loro: ‘buon viaggio’, perché nessuno è al di sopra della legge”. Lo ha dichiarato la ministra delegata della Francia per le Tecnologie digitali, Clara Chappaz, all’arrivo al Consiglio Telecomunicazioni Ue.
“Abbiamo fatto inserire all’ordine del giorno del Consiglio questa questione più ampia della protezione dei bambini online, in particolare sui social network”, ha aggiunto. “Il presidente della Repubblica”, Emmanuel Macron, “ha avuto occasione di confermare la sua ambizione di proteggere i piu’ giovani dai social network e quindi di verificare l’eta’ degli utenti sui social, al fine di garantire che, in futuro, i bambini sotto i 15 anni non abbiano piu’ accesso ai social network, che sono strumenti straordinari, ma semplicemente non adatti ai bambini. E quindi, in questo Consiglio, sosteniamo la necessita’ di una verifica dell’età sui social network, allo stesso modo in cui la stiamo attuando oggi per i siti pornografici”, ha concluso.
Oltre due milioni di minori francesi navigano su siti porno
La legge francese del 2024 costringe gli editori di siti hard a rendere operativo un sistema di identificazione che impedisce l’accesso ai minorenni. L’Arcom, l’authority francese del digitale e dell’audiovisivo, prenderà pesanti sanzioni in caso contrario, fino all’oscuramento dei canali. I siti devono esigere dall’utente l’invio di una foto o di parte di un documento di identità proponendo un metodo che consenta di provare la maggiore età senza divulgare la propria identità. Per la Aylo, si tratta di norme “irragionevoli, sproporzionate e inefficaci”.
Il sistema di verifica dell’età, però, è alla base di richieste che da lungo tempo vengono avanzate da associazioni per la protezione dell’infanzia, in un Paese in cui 2,3 milioni di minorenni, secondo l’Arcom, navigano sui siti porno.
I siti di Aylo sono bloccati in 17 Stati americani sempre per motivi di verifica dell’età degli utenti, Pornhub in particolare è nel mirino della Commissione europea, che ha aperto un’inchiesta proprio sul tema delle insufficienti misure per impedire l’accesso dei minori ai siti per adulti.