CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Musk. Il Tecnosciamano, il nuovo libro di Progetto Razzia: “Genio visionario o pericoloso megalomane?”

L'intervista

Musk. Il Tecnosciamano, il nuovo libro di Progetto Razzia: “Genio visionario o pericoloso megalomane?”

Guido Taietti, in arte Progetto Razzia, nel suo ultimo libro "Musk. Il Tecnosciamano" ha vivisezionato e dato in pasto ai lettori italiani tutto ciò che di Elon Musk suscita fascino e apprensione. In questo caso non necessariamente due sentimenti opposti...

Libri - di Lorenzo Cafarchio - 22 Giugno 2025 alle 07:00

Cosa sarà di Elon Musk? O forse la domanda migliore è cosa sarà di noi? L’imprenditore, termine quantomai riduttivo, sudafricano ha scalato (quasi) tutte le vette dello scibile umano e mentre sui suoi canali social cita Jünger, assieme a decine di altri autori fuori dagli schemi della politica statunitense, il suo rapporto con Donald Trump è ai minimi storici e ora si trova fuori dalla stanza dei bottoni ovali di Washington. Ma siamo sicuri che sia tutto finito e che l’impatto del fondatore di Tesla e di SpaceX venga ridotto? Davanti a questi quesiti ci siamo seduti al tavolo di Guido Taietti, in arte Progetto Razzia, per ragionare attorno al suo ultimo libro Musk. Il Tecnosciamano (122 pp.; 10,00€) in cui il tycoon viene vivisezionato e dato in pasto ai lettori italiani.

Partiamo dall’attualità. Qualche settimana fa Elon Musk ha concluso il suo incarico di funzionario speciale del Governo Trump. Cosa cambia nell’impatto del proprietario di Tesla sulla sfera d’influenza amministrativa statunitense? 

La conclusione del suo incarico come Administrator (in realtà special government employee) del controverso Department of Government Efficiency (DOGE) – 130 giorni di tagli su larga scala – segna la fine di un esperimento unico: un miliardario con poteri diretti nella burocrazia federale. Ora che Musk ha lasciato il ruolo (fine maggio 2025), la sua capacità di influenzare le politiche pubbliche per via diretta diminuisce nettamente. Tuttavia, il sismico impatto mediatico e simbolico resta continuando a far tremare il Partito Repubblicano. Ha minacciato di sostenere candidati alternativi o creare un nuovo partito, ha criticato un piano fiscale da trilioni (il One Big Beautiful Bill) e Trump ha reagito minacciando ripercussioni sui suoi contratti governativi. In breve è possibile che la sua influenza sul sistema politico americano cali, ma è anche possibile che, se decidesse di continuare a dedicarsi alla politica, la sua influenza nel tempo possa rimanere rilevante o addirittura crescere. È  davvero presto per dirlo anche perché i contorni del conflitto con Trump sembrano più personali che politici. In ogni caso, per questioni anagrafiche, la parentesi Trump si chiuderà presto, mentre il cammino di Musk che prova a modificare la politica mondiale potrebbe essere solo all’inizio.

Da dove nasce l’esigenza di un libro su Musk visto che è uno, anche in Italia, degli interpreti della politica internazionale su cui maggiormente si è speso etere e inchiostro? 

Perché Musk non è un né uomo né un imprenditore qualunque è un fenomeno culturale planetario. Il libro non mira solo a “vivisezionare” l’uomo, ma a spiegare perché suscita un’attenzione politica, mediatica, filosofica e simbolica mai vista prima. L’esigenza del volume è dunque quella di capire un archetipo, amplificato dalla fantascienza, dalla tecnologia, dal populismo digitale, e dall’uso dei media tecnologici. E quando parlo di archetipo intendo in senso politico. Credo sia la materializzazione di nuovi interessi economici, di nuovi segmenti sociali che nascono dal mondo post-globalizzazione. La sua uscita dalla Casa Bianca è quasi ininfluente, l’importanza di Musk sta in quello che rappresenta. Le esigenze di un segmento tecnologico, economico, produttivo diverso da quello che negli ultimi 20 anni ha imposto il progressismo come narrazione mainstream occidentale.

Quindi genio visionario o un pericoloso megalomane? 

La risposta sta nel duplice binario che attraversa il libro. Genio visionario perché le sue visioni come auto elettriche, colonie su Marte e intelligenza artificiale plasmano il futuro. Megalomane pericoloso perché esercita influenza politico-finanziaria senza responsabilità istituzionali, governa coi media e sfrutta i simboli occulti (Dogecoin, Psi-militari, scacchi geopolitici) destabilizzando democrazie e istituzioni pubbliche. Il testo intende far emergere entrambi i lati. Un visionario che può apparire anche come un tecnocratico autoritarista, un vero e proprio tecno-sciamano senza regole. D’altra parte occorre aver la forza di sospendere l’uso e i giudizi tramite categorie troppo umane. Individui dotati di una tale eccezionalità poi trascinano questa eccezionalità in ogni piano della propria personalità e, come le divinità olimpiche, vivono le virtù umane in modo amplificato così come le meschinità.

Quanto ha influito la fantascienze e il nerdismo a stelle e strisce, forme meglio dire globalizzato, dell’edonismo anni ’80 sul magnate sudafricano?

In modo cruciale. Parliamo di un ragazzo col fascino per la tecnologia e la fantascienza. La sua visione del mondo è decisamente più influenzata dall’estetica cyberpunk, Sci-Fi che non dai testi classici o dai capolavori filosofici. Che pure non sono mancati nella sua formazione, anche se probabilmente in modo abbastanza disorganico. Elon da ragazzo leggeva Isaac Asimov, Heinlein, Arthur C. Clarke e guardava film come Blade Runner o Ritorno al Futuro. Questa estetica Sci-Fi si è trasformata in un immaginario operativo: razzi, interfacce digitali e missioni colonizzatrici nello spazio. I valori del nerdismo edonista, come il culto del potere tecnologico, della performance e della conquista spaziale, sono diventati la cornice in cui Musk opera e si auto-costruisce. Il libro spiega come questa estetica degeneri o evolva. Oggi in un capitalismo spirituale devi avere successo non solo per fare i soldi, ma anche per “far evolvere l’umanità”. Che questa possa essere vero o presuntuoso o addirittura folle ovviamente spetta al lettore deciderlo.

Il filosofo sloveno Žižek, in un suo recente libro, ha collegato Trump al “Fascismo liberale”. Possiamo estendere la categoria anche a Musk oppure è l’ennesima forzatura?

Sono sempre molto scettico nei collegamenti tra Fascismo e liberalismo che hanno conosciuto una grande fortuna e anzi sono quasi necessari per avere successo nel mondo accademico. Nei fatti in termini sia di spiegazione storica, sia di sistematizzazione astratta, lasciano sempre buchi più grandi di quel che cercano di coprire. Žižek descrive Trump come un’autorità che fonde neoliberismo e populismo, chiamandolo “Fascismo liberale”. Certo Musk è un curioso esempio di sovrapposizione tra enormi poteri economici, centralità tecnologica e potere politico. Obiettivamente persino se non avesse deciso di entrare con Trump alla Casa Bianca avrebbe comunque avuto, tramite le sue aziende, X e Starlink su tutte, un enorme potere politico. Il suo potere politico è conseguenza di quello economico e per spiegare questo fenomeno non serve scomodare il Fascismo. Il Capitalismo ha tutte le categorie al suo interno per comprendere quel che sta succedendo. Al massimo si potrebbe parlare di autoritarismo, o tendenza allo stesso, il che potrebbe anche in astratto essere vero, ma anche qui non c’è alcuna sovrapposizione necessaria col Fascismo. In ogni caso in Musk si riuniscono peculiari tratti psicologici e la competenza attorno ad alcuni temi che letteralmente solo un pugno di persone possiedono. Musk inoltre è pervaso dalla volontà di essere amato, apprezzato, dalla gente e in questo suo lato umano, troppo umano, possiamo scorgere quel che nel testo chiamo “populismo tecnonologico” che forse rappresenta davvero la cifra del “muskismo”. In tutto questo, proprio perché la sua posizione in termini di informazione tecnica e potere è totalmente eccezionale, il modo più efficace per definire Musk è, come titolo il mio libro, quello  di “Tecnosciamano”.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Lorenzo Cafarchio - 22 Giugno 2025