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Astori

La sentenza del tribunale

Morte di Davide Astori, condannati tre medici: avevano prodotto un certificato falso

Per la morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina, condannati dal tribunale fiorentino tre medici: avevano rilasciato un certificato falso al calciatore deceduto a Udine il 2018

Cronaca - di Paolo Cortese - 13 Giugno 2025 alle 13:23

Davide Astori forse poteva essere salvato. Il tribunale di Firenze ha condannato a un anno di reclusione Giorgio Galanti, ex direttore di medicina sportiva di Careggi e a otto mesi la dottoressa Loria Toncelli e il professore Pietro Amedeo Modesti, accusato anche di distruzione di atto vero, per la morte del capitano della Fiorentina e calciatore della nazionale, deceduto improvvisamente durante la trasferta della squadra viola ad Udine, il 4 marzo del 2018.

Il Pubblico ministero aveva chiesto condanne più pesanti ma il tribunale ha inflitto pene più lievi perché non ha riconosciuto la sussistenza dell’aggravante del certificato fidefacente.

Il tribunale, inoltre ha respinto le richieste di risarcimento sollecitate dagli avvocati per le parti civili, ovvero la compagna Francesca Fioretto e la figlia Vittoria, assistite dall’avvocato Alessio Mazzoli, i genitori e il fratello del calciatore.

Il certificato falso e il sotto sforzo mai effettuato

Il punto centrale dell’inchiesta riguarda un certificato medico rilasciato il 10 luglio 2017, in occasione della visita di idoneità agonistica di Astori. Secondo il documento, il calciatore avrebbe sostenuto uno specifico esame cardiologico, lo sforzo cardiaco, fondamentale per monitorare lo stato del muscolo cardiaco. Tuttavia, secondo l’accusa, quell’esame non fu mai realmente eseguito. La documentazione che lo attestava sarebbe stata redatta successivamente, in una data tra il 10 aprile 2018 e i mesi immediatamente precedenti, rendendola quindi un falso documentale.

La morte di Astori poteva essere evitata?

La sentenza(ovviamente provvisoria) lascia aperti tanti interrogativi. La morte di Davide Astori poteva essere evitata? Il capitano della Fiorentina ha sostenuto, come da regolamento, l’anno prima, le visite mediche obbligatorie per tutti i calciatori. In questi casi l’esame sotto sforzo è fondamentale, perché dà la misura della resistenza del cuore e una prima indicazione su possibili aritmie o problemi alle arterie. Su questi temi l’Italia è molto rigida, al punto che chi ha problemi di defibrillazione(Eriksen e in ultimo Bove) non riceve l’idoneità. Ma se si trattasse di una morte evitabile aumenterebbe la rabbia.

 

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di Paolo Cortese - 13 Giugno 2025