
I 25 anni di Libero
Meloni punge la sinistra: “Quando perde, allora c’è un problema di democrazia”. E Feltri: “Sono innamorato di Giorgia”
"I dati Istat ci dicono che abbiamo raggiunto nuovi record positivi in ambito occupazionale. Non ci sono mai stati così tanti italiani che hanno avuto un lavoro dall'unità d'Italia. Berlusconi sarebbe fiero di noi"
“Sono innamorato di Giorgia Meloni, gliel’ho detto tante volte. È una fuoriclasse”. Così un sorridente e sornione Vittorio Feltri dal palco del Teatro Gaber di Milano per il 25esimo della fondazione di Libero. Il direttore sottolinea di essere colpito dalla premier per la sua concretezza. “Va al sodo. È importantissimo per la conduzione di uno Stato, e lei lo fa benissimo. Non si lascia intimidire da nessuno”.
Meloni ai 25 anni di Libero punge la sinistra
Ed è andata decisamente al sodo la premier nel video-collegamento da Roma per brindare simbolicamente ai 25 anni del quotidiano. Dalle vittorie immaginarie del centrosinistra ai conti pubblici, dalla riforma fiscale alla cittadinanza, dalle politiche sul lavoro ai conflitti, dal rapporto con Trump al nuovo pontificato di Leone XIV. Non manca un passaggio sui 25 anni di Libero. “Un grande atto di coraggio di Vittorio, una grande sfida umana e professionale. E una scelta che ha consentito di rendere più plurale un mondo dell’informazione che per molti anni è stato caratterizzato da una marcata egemonia che pretendeva di dettare i contenuti del dibattito politico”.
Cambiare la legge sulla cittadinanza è una sciocchezza
Poi i temi caldi dell’attualità. “Abbiamo un’opposizione che non solo dichiara vittoria anche senza aver raggiunto il quorum. Ma che proclama trionfante che la Meloni è stata sconfitta perché il numero di chi ha votato sì al referendum dell’8 e 9 giugno è superiore ai voti che il centrodestra ha raccolto alle politiche, cosa peraltro non vera”. La premier confessa di non essere sorpresa dalla reazione della sinistra. “Ragiona sempre nello stesso modo. Se vince le elezioni di qualunque genere, allora è un trionfo della democrazia. Se perde le elezioni di qualunque genere, allora c’è un problema di democrazia. E addirittura si mettono in discussione le regole della democrazia…”.
Lavoro, Berlusconi sarebbe fiero di noi
Sul lavoro è tutto in discesa. “I nuovi dati Istat ci dicono che abbiamo raggiunto nuovi record positivi in ambito occupazionale. Ed è forse la cosa che mi rende più fiera. Non ci sono mai stati così tanti italiani che hanno avuto un lavoro da quando è stata fatta l’unità d’Italia”. Il messaggio è chiaro. “Da quando siamo al governo, sono stati creati più di un milione di posti di lavoro: lo dico perché oggi è anche un anniversario importante”, prosegue Meloni ricordando i due anni dalla scomparsa di Berlusconi. “Penso che sarebbe fiero di noi”.
Abbiamo smentito tutti i pronostici
Quando questo governo si è insediato molti erano convinti che non saremmo neanche riusciti a fare una legge di bilancio. Mi pare sotto gli occhi di tutti il fatto che abbiamo smentito i pronostici, abbiamo fatto tre leggi di bilancio e le abbiamo fatte serie”. Sul fisco la strategia del governo è quella giusta. “Bisogna continuare nella stessa direzione”. Poi un passaggio sulla nomina di Luigi Sbarra a sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Sud. “Vogliamo continuare a rafforzare l’occupazione nel mezzogiorno, perché il mezzogiorno in questo periodo è stato da questo punto di vista la locomotiva d’Italia, è cresciuto più della media nazionale”.
Con Trump ci capiamo anche quando non siamo d’accordo
Sul fronte estero torna a precisare i rapporti con la Casa Bianca e il ruolo dell’Italia tra Ue e Usa. “Penso che Donald Trump sia un leader coraggioso, schietto, determinato, che difende i suoi interessi nazionali. Io mi considero una persona schietta, coraggiosa, determinata, che difende i suoi interessi nazionali. Quindi direi che ci capiamo bene anche quando non siamo d’accordo”. Una riflessione su papa Leone XIV? “Ho incontrato brevemente il Pontefice, ci ho parlato al telefono, dovrei vederlo sicuramente nelle prossime settimane. La sensazione che mi ha trasmesso fin dall’inizio – dice Meloni – è stata quella di un uomo fermo nella fede e consapevole della grande missione che gli è stata affidata, con un carattere deciso ma pacato. Sono rimasta colpita dai momenti di commozione che ha mostrato al mondo”.