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Locatelli, un patriota in cucina e a tavola

Quel pizzico d'italianità...

L’orgoglio tricolore di chef Locatelli, “un patriota” in cucina: «Mangerei sempre italiano»

Altro che effervescenza cosmopolita, a Londra ha portato la nostra eccellenza. E dopo anni oltremanica con la sua "Locanda, rivendica con convinzione storia, tradizioni, autenticità e eccellenza del Made in Italy...

Cronaca - di Chiara Volpi - 23 Giugno 2025 alle 14:17

Giorgio Locatelli, “un patriota” in cucina. Lo chef stellato noto al grande pubblico anche per il suo ruolo di giudice a Masterchef Italia, ha da poco calato il sipario sulla sua “Locanda Locatelli” di Londra, un’istituzione della cucina italiana nella capitale britannica per oltre vent’anni. Una chiusura che ha fatto rumore, ma che a giudicare dall’intervista pubblicata su Il Giornale in edicola oggi, gli ha restituito quella serenità (imprenditoriale) perduta e dato nuova linfa progettuale: «Mi sembra di essere rinato – dichiara infatti al quotidiano milanese –. Ho tanti progetti. Stare 23 anni nello stesso ristorante ti limita un pochino»…

Locatelli, un patriota in cucina e a tavola

Non solo. Nonostante Il Giornale sottolinei come ora lo chef abbia «un ristorante alla National Gallery…» – dettaglio su cui Locatelli precisa: «Venivamo da una destination, ora siamo in un service. Ho dovuto realizzare un menu accessibile. E semplificare è sempre molto più difficile che elaborare» – la domanda successiva fuga ogni dubbio su possibili pentimenti o ripensamenti: «Non sei più proprietario. Ti manca?». La risposta: «È una liberazione non avere più la responsabilità del personale»…

Lo chef rivendica in un’intervista la sua orgogliosa italianità

E a questo punto la questione diventa se lo chef si senta «più inglese in Italia o più italiano in Inghilterra» e lui, rivendicando con orgoglio la sua italianità, quasi a voler mettere i puntini sulle “i” dopo anni trascorsi oltremanica, rilancia: «So che suona molto boomer, ma io mi sento europeo, ero a Berlino quando buttammo giù il muro. Sono un europeo e un patriota, mangerei tutta la vita italiano».

Da Locatelli un inno a storia, tradizioni, autenticità e eccellenza del Made in Italy

Insomma, Londra o Milano, in cucina come a tavola, Locatelli si dice senza mezzi termini “patriota”, tracciando una linea netta tra l’effervescenza cosmopolita della metropoli inglese e le radici profonde della tradizione culinaria italiana. Un’affermazione che suona quasi come una dichiarazione d’amore incondizionata per la sua terra, un inno alla genuinità e all’autenticità che, a suo dire, solo l’Italia sa offrire.

Non è difficile leggere tra le righe delle sue parole una sottile polemica. Forse la stanchezza di un mercato londinese sempre più competitivo e omologato. O magari il desiderio di tornare a respirare un’aria più “italiana”, meno contaminata da mode effimere e più legata alla sostanza e all’eccellenza nostrane. Locatelli, d’altronde, ha sempre incarnato un certo tipo di italianità: quella schietta, passionale, che non ha paura di difendere le proprie tradizioni.

Quel pizzico di patriottismo che non guasta…

La chiusura della Locanda Locatelli, dunque, non è solo la fine di un capitolo per un ristorante di successo, ma potrebbe essere interpretata come un segnale. Un segnale che, nonostante la globalizzazione e le tendenze culinarie internazionali, mode esterofile e dogmi intestati alla contaminazione, la vera forza della nostra cucina risiede nella sua identità. Nella sua storia. E in quel pizzico “patriottismo” di cui Locatelli si fa fiero portavoce e sostenitore.

 

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di Chiara Volpi - 23 Giugno 2025