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Lollobrigida smonta tutte le fake news sulla legge di riforma della caccia

Una riforma necessaria

Legge sulla caccia, sbugiardati allarmi e fake news: ecco l’operazione verità in sette punti

Il testo è stato presentato al Senato: non ci sono i provvedimenti controversi sbandierati dal fronte del no. Lollobrigida: «Chi ha responsabilità di governo ha il dovere di intervenire, ma chi si oppone non dovrebbe mentire»

Politica - di Federica Parbuoni - 21 Giugno 2025 alle 14:24

Domande chiare e una risposta semplice: «No». Con una serie di slide sui propri social, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è tornare a smentire le fake news sulla riforma della legge sulla caccia, un intervento necessario per aggiornare una normativa vecchia di oltre trent’anni e non più adeguata alle reali condizioni ed esigenze del Paese. Il testo è stato presentato ieri al Senato dai capigruppo di maggioranza e illustrato in Consiglio dei ministri dallo stesso Lollobrigida, che ne ha spiegato i punti salienti. Ma è soprattutto ai cittadini che il testo va spiegato, dopo la campagna avversa condita da vere e proprie fake news, alimentate dall’opposizione e da alcune associazioni molto ideologizzate e che hanno trovato anche ampio spazio sugli organi di stampa.

Fake news sulla caccia: «Facciamo chiarezza»

Ecco dunque quelle slide, volte a fare chiarezza sulle questioni presentate come più allarmanti e controverse, sebbene non compaiano nella nuova normativa. «Si potrà sparare in spiaggia? No, non si potrà sparare in spiaggia», è il chiarimento. «Si potrà cacciare di notte?»; «Si potrà sparare a 16 anni?»; «Verrà ridotto il numero delle aree protette?»; «Verrà aumentato il numero delle specie cacciabili?»; «Viene liberalizzata la cattura di richiami vivi?»; «Si potrà cacciare senza regole nelle aree private?». La risposta è sempre ed inequivocabilmente «No».

Lollobrigida: «Chi governa deve intervenire, chi si oppone non dovrebbe mentire»

«Oggi è stato presentato in Parlamento il testo di riforma della legge 157/1992, che intendiamo portare avanti ascoltando tutti. In queste settimane si sono lette e sentite cose non vere. Chi ha responsabilità di governo ha il dovere di intervenire, ma chi si oppone non dovrebbe mentire. Sulla base dei fatti, atti alla mano, è il momento di fare chiarezza», è il post con cui Lollobrigida ha accompagnato le slide.

L’informativa in Consiglio dei ministri

Come stanno le cose il ministro lo ha chiarito ulteriormente nel corso del Cdm, nel corso dell’informativa sugli autentici contenuti del testo e la sua necessità, sottolineando anche che «la natura della legge impone che sia il Parlamento a doversene occupare». Lollobrigida ha sottolineato la cornice in cui matura il provvedimento, ovvero il fatto che «sono trascorsi più di 30 anni e sono cambiate le circostanze che facevano della legge 157/92 una legge efficace».

Il caso emblematico dei cinghiali

Fra gli esempi portati dal ministro, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Adnkronos, c’è quella degli ungulati, come i cinghiali, specie che erano marginali trent’anni fa e che sono diventate infestanti con gravi conseguenze su più livelli: danni all’agricoltura derivanti da sempre più frequenti incursioni nelle coltivazioni; danni alla sicurezza alimentare dovuti al fatto che sono vettore di diffusione principale della peste suina africana, mettendo anche a rischio l’export di salumi che per l’Italia vale oltre 2 miliardi di euro; rischi per la sicurezza stradale e per le persone, per non parlare della prolificazione che si è vista nelle città, a partire da Roma.

Il buco normativo lasciato dalla sinistra

Inoltre, ha ricordato Lollobrigida, «sul piano istituzionale, dopo la legge Delrio, il depotenziamento delle Province non consente una efficace gestione del territorio in quanto l’attuale testo fa esplicito riferimento a degli enti territoriali che non hanno più i poteri per assolvere a quei compiti».

La scelta parlamentare per dare voce «a tutte le parti interessate»

«Noi siamo partiti da un atto del Senato che impegnava formalmente il governo nella scorsa legislatura, e da altri atti che ne sottolineano l’importanza anche in questa legislatura, a risolvere quella che viene definita “una vera e propria situazione emergenziale”, secondo la relazione del Senato», ha ricordato Lollobrigida nel corso dell’informativa, sottolineando che «la natura della legge impone che sia il Parlamento a doversene occupare, dando occasione a tutte le parti interessate di rappresentare le loro opinioni e posizioni. Il testo di base è un testo equilibrato che costituisce una base di partenza per il lavoro sulla 157/92 che è non più rinviabile».

La differenza tra «il modo di fare politica di questo governo e quelli precedenti»

«Se c’è una differenza tra il modo di fare politica di questo governo e quelli precedenti è che, se il Parlamento dà un indirizzo ad amplissima maggioranza, comprese le forze che in questo momento sono all’opposizione, agisce di conseguenza come è suo dovere fare», ha concluso il ministro nel suo intervento in Consiglio dei ministri.

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di Federica Parbuoni - 21 Giugno 2025