
Le relazioni pericolose
La spallata di Gentiloni agli equilibrismi di Conte: «Sbagliate le aperture a Putin, attento ai compagni di strada»
Il leader M5S nega di essere contro la Nato e vicino alla Russia, ma dalla mozione sul Consiglio Ue alla manifestazione all'Aja contro il vertice dell'Alleanza i segnali vanno tutti in direzione opposta
«Dare segnali oggi di apertura nei confronti di Putin, quando l’Europa dovrebbe serrare nel supporto all’Ucraina, è sbagliato. C’è anche una manifestazione del M5S con altri movimenti ma attenzione, perché alcuni di quei movimenti sono filo Putin». L’avvertimento a Giuseppe Conte arriva da Paolo Gentiloni, mentre il leader M5S si appresta a manifestare all’Aja contro la Nato, proprio mentre si riunisce l’Alleanza. Certo, lui, Conte, dice di non essere contro la Nato, ma contro il riarmo. E poi assicura che non ha affatto aperto a Putin. Ma, insomma, come ha segnalato Gentiloni, in politica spesso i contesti dicono più delle parole. E il contesto in cui Conte ha deciso pervicacemente di infilarsi racconta il contrario di quello che dice. «Apprezzo Conte per quello che dice oggi, ma – ha avvertito il dem, ospite di Radio Anch’io – anche i compagni di strada devono corrispondere».
Gentiloni a Conte: «Attenzione ai compagni di strada filo Putin»
Mettiamoci pure la mozione che il M5S ha presentato ieri alla Camera in occasione delle comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno. Vi si leggeva che «nell’ambito del raggiungimento di una soluzione pacifica duratura e permanente del conflitto non più rinviabile», il governo si sarebbe dovuto impegnare per «intensificare gli sforzi a livello europeo per trovare una soluzione efficace alla questione del transito e approvvigionamento del gas che non escluda a priori e pro futuro una possibile collaborazione con la Russia». La mozione, ovviamente, non è passata. In compenso ha suscitato un ampio strascico di polemiche.
Il caso della mozione M5S che ha spaccato l’opposizione
Intervistato da Repubblica, Conte ha sostenuto che chi ha criticato la mozione «chiaramente non l’ha letta» e che «non c’è alcuna apertura» a Putin. Epperò il problema è che critiche e polemiche intorno a quella mozione sono arrivate prima di tutto dall’opposizione, Pd in testa. E, insomma, va bene le guerre interne al futuribile campo largo, ma qualcosa vorrò pur dire. La piazzata di oggi all’Aja lo chiarirà meglio, al netto anche degli equilibrismi verbali di Conte.