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La sinistra crea referendum sul lavoro, il governo Meloni crea posti di lavoro: nuovo record a giugno

I dati Istat

La sinistra crea referendum sul lavoro, il governo Meloni crea posti di lavoro: nuovo record a giugno

Economia - di Lucio Meo - 6 Giugno 2025 alle 13:42

Le pagelle sono buone, considerato lo scenario internazionale. L’Italia è promossa a giugno perché tutti gli indicatori sono positivi, dice l’Istat: se la crescita è in linea con la Ue, il fronte occupazionale sforna ancora record su record, e ci si chiede davvero, a questo punto, se un improbabile superamento del quorum sui quesiti occupazionali proposti dalla sinistra, non possa trasformarsi in un boomerang per il mercato. Gli investimenti, intanto, secondo l’Istat, crescono e l’inflazione frena, si raffredda, a tutto vantaggio dei consumatori. Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,6% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, dopo essere aumentato dello 0,7% nei due anni precedenti, dice l’Istat. L’aumento del Pil, nel biennio di previsione, verrebbe sostenuto interamente dalla domanda interna al netto delle scorte (+0,8 e +0,9 punti percentuali rispettivamente), mentre la domanda estera netta fornirebbe un contributo negativo in entrambi gli anni (-0,2 e -0,1 p.p.). E i dazi? Lo scenario previsivo per la domanda estera netta sconta l’ipotesi di un’attenuazione nella seconda parte del 2025 del clima di incertezza relativo all’indirizzo della politica commerciale statunitense. Si ipotizza comunque un impatto negativo dei dazi sul commercio mondiale e sulle prospettive di crescita internazionali.

Il Pil in linea con la crescita europea

I dati sono in linea con la Ue. Nel primo trimestre del 2025 il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,6 per cento sia nell’area dell’euro che nell’Ue rispetto al trimestre precedente, secondo Eurostat. L’Irlanda, con una crescita del 9,7 per cento, ha registrato il maggiore incremento del Pil in Ue rispetto al trimestre precedente, seguita da Malta (+2,1 per cento) e Cipro (+1,3 per cento). I cali più significativi si sono registrati in Lussemburgo (-1 per cento), Slovenia (-0,8 per cento), Danimarca e Portogallo (entrambi -0,5 per cento).

In Italia si prevede che i consumi privati continuino a crescere a ritmi moderati ma stabili (+0,7% in entrambi gli anni) da un lato favoriti dalla prosecuzione della crescita delle retribuzioni e dell’occupazione, dall’altro frenati da un incremento della propensione al risparmio. La crescita degli investimenti, nel 2025 (+1,2%), in accelerazione dal +0,5% del 2024, sarebbe favorita dal buon andamento registrato nel primo trimestre per poi segnare nel 2026 una ulteriore leggera accelerazione (+1,7%) in concomitanza con la fase conclusiva del Pnrr.

Nuovo record dell’occupazione

Anche l’inflazione mostra segnali di rallentamento: dopo una ripresa dei prezzi attesa tra fine 2024 e inizio 2025, la dinamica si modererà nel corso dell’anno grazie al calo dei prezzi energetici e a un riequilibrio della domanda. Il deflatore della spesa delle famiglie dovrebbe attestarsi all’1,8% nel 2025, per poi scendere all’1,6% nel 2026. Dati molto positivi dal mercato del lavoro. L’occupazione, misurata in unità di lavoro, crescerà più del Pil: +1,1% nel 2025 e +1,2% nel 2026, con un calo ulteriore del tasso di disoccupazione (al 6% nel 2025 e al 5,8% nel 2026).

La soddisfazione di Fratelli d’Italia

“Anche oggi “arrivano dati ottimistici dall’Istat sul mercato del lavoro in Italia. Secondo la stima dell’Istituto, che ha diffuso le Prospettive per l’economia italiana, l’occupazione resta stabile, ma registriamo un ulteriore calo del tasso di disoccupazione, al sei per cento quest’anno e al 5,8 per cento nel 2026”, ha detto la vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Augusta Montaruli. “I dati Istat diffusi oggi confermano che l’Italia è sulla strada giusta. Il tasso di disoccupazione continua a calare, attestandosi al 6% nel 2025 e previsto al 5,8% nel 2026. Un segnale concreto che dimostra come le politiche del governo Meloni stiano dando frutti reali, soprattutto in quelle aree del Paese che per troppo tempo sono rimaste indietro” dichiara Antonio Giordano, deputato di Fratelli d’Italia.  “Le riforme strutturali messe in campo – dalla detassazione del lavoro alle misure per sostenere le famiglie, le imprese e le mamme lavoratrici – stanno costruendo un sistema economico più dinamico e inclusivo. I numeri parlano chiaro: cresce l’occupazione, aumentano le entrate fiscali (+6,9 miliardi nei primi quattro mesi dell’anno), segno che anche il rapporto tra cittadini e Stato si sta evolvendo grazie a un fisco finalmente più equo. Chi continua a proporre ricette vecchie, basate su slogan ideologici, resta ancorato a un passato che gli italiani hanno già bocciato. Noi guardiamo avanti, con responsabilità e risultati. L’Italia non solo tiene, ma cresce, e lo fa con il lavoro vero, non con le illusioni”, conclude Giordano.

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di Lucio Meo - 6 Giugno 2025