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La guerra sul tavolo del G7 in Canada: Meloni guida il pressing per una de-escalation

Nel solco di Borgo Egnazia

La guerra sul tavolo del G7 in Canada: Meloni guida il pressing per una de-escalation

Politica - di Maurizio Ferrini - 15 Giugno 2025 alle 20:11

Medio Oriente, Ucraina e dazi: saranno questi i principali dossier sul tavolo dei leader del G7 che si sono dati appuntamento a Kananaskis, sulle montagne rocciose canadesi. A tenere banco la guerra tra Israele e Iran: l’Italia con Germania e Gran Bretagna guida il pressing per favorire subito una de-escalation della tensione. Il summit dovrà confrontarsi sull’appello del presidente israeliano Isaac Herzog che ha invitato tutti i leader a unirsi a Tel Aviv nel contrastare la minaccia rappresentata dal programma nucleare iraniano.

In agenda per la premier Meloni diversi bilaterali: al via domenica sera con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e poi con il primo ministro britannico Keir Starmer. Confronti che hanno come intento principale quello di rafforzare un coordinamento tra le principali capitali europee. Da lunedì 16 giugno, ci sarà inoltre occasione per confronti con altri leader, a partire dal padrone di casa Mark Carney. Sebbene, allo stato attuale, non ci siano notizie di un bilaterale tra Meloni e il presidente americano Donald Trump, secondo fonti diplomatiche ci saranno certamente contatti tra i due leader. Per quanto riguarda l’approccio dell’Italia alla crisi tra Israele e Iran, la posizione resta la stessa: “Puntare su una de-escalation, favorire la diplomazia e incoraggiare la ripresa del dialogo”. Queste sono le direttrici fondamentali su cui si muove l’azione italiana.

I dazi Usa non sono in agenda, ma il tema emergerà

Quanto al tema dei dazi americani, non è formalmente in agenda, “ma questi incontri multilaterali rappresentano sempre un’opportunità di confronto”, viene evidenziato. Se ne parlerà probabilmente tra partner europei, e non si esclude che l’argomento emerga anche nel dialogo con la delegazione americana, seppure al momento sia difficile prevederlo. Centrale sarà la questione dell’immigrazione.  La presidenza canadese del G7 ha scelto di proseguire nel solco tracciato dalla presidenza italiana, mantenendo una forte continuità su diversi dossier chiave. In particolare, il tema migratorio sarà al centro di una sessione specifica, che affronterà non solo le dinamiche legate ai flussi migratori, ma anche il più ampio tema della sicurezza delle comunità.

Su iniziativa italiana, è prevista l’adozione di una dichiarazione dedicata al contrasto all’immigrazione illegale, “che confermerà ancora una volta come questo tema sia sempre più condiviso all’interno del G7”, viene spiegato. Il testo rappresenterà un ulteriore passo avanti nel consolidamento dell’approccio comune avviato a Borgo Egnazia nel 2024.

La presidenza canadese del G7 non vuole cambiare l’agenda

Al momento, la presidenza canadese ha voluto che l’agenda dei lavori rimanesse invariata ma la situazione in Medio Oriente è l’argomento sul tavolo che crea maggiore preoccupazione. “Sarà la priorità”, ha detto il Cancelliere tedesco Merz. Il G7 è chiamato – l’auspicio è della premier Giorgia Meloni – a dare una indicazione per la risoluzione della crisi ma al momento sono tante le incognite che potrebbero portare i leader a non prendere una posizione comune. Così come su Ucraina (Zelensky ha chiesto un incontro a Trump per nuove sanzioni a Mosca) e dazi, con il tentativo in atto – anche da parte dell’Italia – di favorire la strada del dialogo. Per questo motivo fonti diplomatiche sottolineano che ogni scenario resta aperto. Del resto, già alla vigilia non era previsto alcun documento ufficiale al termine del summit, ma sette brevi dichiarazioni su alcuni temi: finanziamento dello sviluppo; intelligenza artificiale; tecnologie quantistiche; lotta agli incendi; minerali critici; repressione transnazionale; contrasto al traffico di migranti (l’Italia ha proposto un testo ad hoc su questo che – spiegano fonti diplomatiche – permetterà ancora una volta di ribadire quanto il problema sia condiviso e centrale anche in ambito G7).

Nel dettaglio, i lavori avranno una prima parte dedicata al formato G7 ristretto, articolata in sessioni su una serie di temi come: economia globale, sicurezza delle comunità, sicurezza energetica e materiali critici. Nella serata di lunedì 16 giugno è prevista una cena che, con ogni probabilità, sarà dedicata ai dossier di politica estera, con un focus non solo sul Medio Oriente, ma anche sull’Indo-Pacifico e sulla situazione in Ucraina. Martedì sarà invece la giornata dedicata all’outreach, con due sessioni distinte. La prima, ancora incentrata sull’Ucraina, vedrà la partecipazione del presidente Volodymyr Zelensky (previsti contatti tra il leader ucraino e la premier Giorgia Meloni). La seconda affronterà i temi dell’innovazione tecnologica e della sicurezza energetica. Come da tradizione, il vertice si concluderà con documenti scritti a testimonianza del lavoro svolto. In questo caso, la presidenza canadese punta su singoli statement tematici dedicati, tra gli altri, a intelligenza artificiale, materiali critici, repressione transnazionale e lotta agli incendi (quest’ultimo un tema prioritario per il Canada).

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di Maurizio Ferrini - 15 Giugno 2025