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Referendum sinistra

Referendum bocciati

La débâcle della sinistra: quando l’ideologia tradisce la Costituzione, il popolo volta le spalle

Il flop referendario e il caos politico nel campo largo, ormai scomparso, rivelano i limiti di una democrazia usata come arma di propaganda

Politica - di Antonio Baldelli - 10 Giugno 2025 alle 14:58

Il mancato raggiungimento del quorum referendario non è soltanto un dato percentuale. È una bocciatura politica inequivocabile che colpisce i promotori ancor prima che i quesiti stessi. Alcuni di questi – come quello sulla “cittadinanza breve” – non avrebbero peraltro mai superato la prova delle urne nemmeno con un’affluenza del 50% +1. Basti verificare i “no” al 5° quesito.

Referendum: tutti gli errori strategici della sinistra

La sinistra e la Cgil, principali artefici di questa debacle, dovrebbero fermarsi a riflettere su una serie di errori gravi, che configurano una pesante sgrammaticatura costituzionale e un fallimento strategico. E invece, anche nei commenti successivi al voto, continuano a ricercare nemici, giustificazioni o addirittura parlano di risultato positivo, anziché confrontarsi su quattro grandi questioni.

Lo spirito tradito dell’articolo 75 della Costituzione

La prima: l’uso inflazionato dei referendum abrogativi – per regolare contese interne o fare prove di forza e non per rimettere al popolo i grandi temi, come al tempo fu per divorzio o nucleare – ha tradito lo spirito dell’articolo 75 della Costituzione. Si pensi che dei 77 referendum abrogativi solo 39 sono risultati validi. E gli ultimi che hanno raggiunto il quorum risalgono al 2011.

Quesiti troppo complessi e distacco dell’elettorato

In secundis, la scelta di proporre quesiti sempre più articolati e non di immediata comprensione (si pensi, per fare un raffronto, ai quesiti di un tempo come quello sul divorzio: chiaro e in grado di generare un vero dibattito, al di là delle appartenenze) ha generato confusione, distacco e infine astensione. Il referendum richiede semplicità, chiarezza, impatto diretto.

Contraddizione politica e perdita di credibilità

Per non parlare del fatto che i promotori di questi referendum chiedevano l’abrogazione di norme che loro stessi avevano votato in Parlamento. Una contraddizione clamorosa che ha minato la credibilità dell’iniziativa e rafforzato la percezione di una battaglia ideologica, non popolare.

Strumentalizzazione del referendum e astensione

Infine, aspetto cruciale: la trasformazione del referendum in un voto contro il governo o la sua sovrapposizione alla piazza Propal che ha snaturato lo strumento, riducendolo a un’operazione di mera propaganda. Il risultato? Un danno alla partecipazione democratica e un tradimento della funzione originaria del referendum: quella di dare voce diretta ai cittadini su grandi scelte di principio (ciò che manca da tempo).

Riflessione necessaria sull’istituto referendario

In sintesi, la democrazia partecipativa e lo spirito costituzionale non possono essere piegati a logiche partitiche o a tatticismi. Esistono altri strumenti per fare opposizione o per regolare i conti all’interno delle proprie coalizioni. Usare il referendum per altri fini significa svilirlo, trasformarlo in una caricatura della sovranità popolare. E i cittadini lo hanno compreso.

Alla luce di queste considerazioni, si impone una riflessione profonda sull’istituto che, tenendo anche conto delle nuove e agili modalità di raccolta delle firme (come quella digitale o tramite delegati dei comitati promotori), inserisca nell’agenda politica il dibattito sull’innalzamento del numero delle firme necessarie a richiedere un referendum abrogativo. Un conto era raccogliere 500 mila firme 20 o 30 anni fa, un conto è farlo oggi.

*Antonio Baldelli – Deputato di Fratelli d’Italia

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C'è un commento:

  1. pietro ha detto:

    La sinistra ipocrita e supponente sperpera 400 milioni per un referendum farlocco trasformato in un becero congresso della sinistra mentre questi personaggi in eterna confusione si strappano i capelli per gli 800
    milioni investiti dal governo , scendendo in piazza con violenza contro la Meloni supportati dalle toghe rosse per impedire di mandare via immigrati che delinquono nel nostro paese!
    Italiani.., tirate voi le conclusioni!!

di Antonio Baldelli - 10 Giugno 2025