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Ilaria Salis trema: probabile la revoca dell’immunità Ue. L’implorazione: “Non rimandatemi nel pozzo ungherese”

Si decide il 24 giugno

Ilaria Salis trema: probabile la revoca dell’immunità Ue. L’implorazione: “Non rimandatemi nel pozzo ungherese”

Politica - di Lucio Meo - 4 Giugno 2025 alle 19:40

Il 24 giugno potrebbe compiersi il destino di Ilaria Salis: tornerà in Ungheria per sottoporsi al processo o le verrà concessa l’immunità salvandola dalla nuova carcerazione? La commissione Affari giuridici dell’Eurocamera (Juri) potrebbe votare entro fine mese sulla revoca dell’immunità all’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs). Durante la riunione odierna a porte chiuse, gli eurodeputati hanno analizzato le risposte fornite dal procuratore ungherese: esponenti di sinistra, verdi, socialisti e i liberali, le avrebbero ritenute insufficienti. Ma a quanto pare, il relatore del testo sull’immunità di Salis, lo spagnolo Adrian Vazquez Lazara del Ppe, ha comunque confermato l’intenzione di presentare una relazione finale favorevole alla revoca dell’immunità e sottoporla al voto alla sessione della Juri del 24 di giugno.

Ilaria Salis preoccupata per la revoca dell’immunità

La diretta interessata sembra preoccupata. “Secondo alcune testate, il relatore del mio caso in Commissione Affari Giuridici avrebbe manifestato l’intenzione di accogliere la richiesta ungherese di revoca della mia immunità parlamentare. Se così fosse, verrei esposta a una persecuzione politica certa e spietata. Rischierei di tornare in fondo a quel maledetto pozzo in cui, per mesi, sono stata rinchiusa ingiustamente, in violazione dei più basilari diritti fondamentali”, dice Ilaria Salis, europarlamentare di The Left – Avs.

“Una persecuzione tanto più accanita oggi, dopo mesi in cui ho esercitato il mio mandato di eurodeputata senza mai arretrare – prosegue la parlamentare dell sinistra – nella denuncia del regime di Orbán. L’autocrate della cosiddetta ‘democrazia illiberale’ non ha mai cercato giustizia, ma vendetta. Oggi più che mai. In Ungheria, il processo nei miei confronti ha già una sentenza scritta: nel disprezzo della presunzione d’innocenza, il governo ha più volte anticipato l’esito giudiziario, dichiarando pubblicamente che sarei una ‘criminale’, una ‘terrorista’, e che merito una condanna esemplare”. La Salis si appella ai colleghi, “che saranno chiamati a votare sulla mia immunità, prima in Commissione e poi in Plenaria, decideranno anche del futuro dell’Europa. Dovranno scegliere – conclude Salis – da che parte stare – e assumersene tutta la responsabilità, morale e politica: con lo Stato di diritto e la democrazia, o con il regime illiberale di Orbán, che con il suo gruppo dei ‘Patrioti’ punta a imprimere una torsione nazionalista e autoritaria all’intero continente”.

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di Lucio Meo - 4 Giugno 2025