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I giudici

La nota del Massimario

I giudici provano a bloccare anche il ddl sicurezza. La Cassazione lo critica, la sinistra esulta

L'ufficio della Suprema Corte fa più una critica politica al provvedimento. Dimenticando che spetta solo al Capo dello Stato decidere sulla decretazione d'urgenza

Politica - di Redazione - 27 Giugno 2025 alle 18:18

L’ufficio del Massimario della Cassazione ha rilevato criticità sul decreto sicurezza. In una relazione di 129 pagine si punta il dito, in particolare, contro “la decretazione di urgenza”, “le norme troppe eterogenee” e “sanzioni sproporzionate”.

Le critiche dei giudici al decreto legge

Per l’Ufficio del Massimario della Cassazione, il decreto “riproduce quasi alla lettera il contenuto del corrispondente disegno di legge che la Camera dei deputati, dopo un’ampia discussione in Assemblea, aveva approvato in prima lettura il 18 settembre 2024 e poi trasmesso al Senato”.

“Non c’è stato – si legge nella relazione – per unanime giudizio dei giuristi finora espressisi alcun “fatto nuovo configurabile come ‘casi straordinari di necessità e di urgenza tra “la discussione alle Camere del ddl sicurezza e la scelta di trasformarlo in un decreto legge dal medesimo contenuto”. La scelta di sottrarre il testo all’ordinario procedimento legislativo e trasfonderlo in un decreto-legge produrrebbe, per la Cassazione, “una serie di conseguenze: l’accelerazione dei tempi di discussione, la conseguente contrazione della possibilità di apportare emendamenti, che saranno comunque sempre pro futuro, la complessiva compressione del pieno dispiegarsi di quei tempi e modi di dibattito, di esame e di voto che dovrebbero caratterizzare la funzione legislativa, in particolare in materie coperte da riserva di legge, come sono i diritti di libertà e la materia penale”. A questo si aggiunge “l’estrema disomogeneità dei contenuti di questo testo”. E la sproporzione tra le pene previste e i reati.

La sinistra esulta, Gasparri: “Invasione di campo dai giudici”

La sinistra, dal Pd, ad Avs a + Europa, ha commentato con soddisfazione quanto espresso dal Massimario. Parlando di decreto illegittimo.

Per Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato di Forza Italia, i giudici “hanno prodotto 130 pagine inutili che rispondono più a una pulsione politica del mondo togato che non a una interpretazione del diritto. Questa invasione di campo della Cassazione è l’ennesima provocazione. Del resto ricordiamo esponenti di primo piano della Cassazione che andavano ad implorare favori da Palamara per avere promozioni. Chi ha questi predecessori non pretenda di essere al centro di grandi considerazioni. Si salvi chi può”, chiosa il presidente dei senatori forzisti.

Rampelli(FdI): ” Il massimario della confusione”

“Un governo che basa la sua azione sul patto di lealtà con i cittadini che lo hanno scelto, presentando un programma ispirato al ripristino della legalità, al contrasto dell’immigrazione irregolare, alla lotta alla criminalità, ha tracciato a monte le sue urgenti priorità. Per decenni i governi di centrosinistra, con una parte della magistratura connivente, ha tollerato fenomeni di abuso, violenza predatoria, aleatorietà delle norme e, per loro, il decreto legge non risponde ai requisiti di urgenza costituzionalmente previsti. Ma noi non siamo loro, i giudizi differiscono, per fortuna.
Osservare oltretutto questo Ufficio del Massimario smentire lo stesso Quirinale che, appunto, ha promulgato la legge lascia sinceramente interdetti e contribuisce a sedimentare l’idea di un universo giuridico allo sbando: un massimario della confusione che offende l’onesto e silenzioso lavoro di migliaia di magistrati indipendenti e laboriosi”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

 La separazione dei poteri

Ciò che lascia perplessi dalla lettura degli abstract della decisione del Massimario è un insieme di cose. La critica alla decretazione d’urgenza, di per se legittima, spetta a chi fa politica non alla Suprema Corte. E la decretazione d’urgenza è firmata e valutata dal Capo dello Stato, le cui prerogative sono inalienabili. Anche se le responsabilità sono in capo al Governo per come recita l’articolo 77 della Costituzione.

Il Massimario di fatto cita astrattamente il termine “giuristi” per entrare nel merito di valutazioni che riguardano il mondo politico. Chi sono i giuristi? E chiunque siano, non sono legislatori.

Si può obiettare(e lo si da da decenni) sulle opportunità di seguire un iter legislativo normale o la decretazione d’urgenza ma se a farlo è un corpo istituzionale separato c’è il rischio che venga inferta una ferita costituzionale. E’ il Presidente della Repubblica l’unico legittimato a decidere sui decreti di legge (se vi trova profili di incostituzionalità) e sono i partiti politici legittimati a fare le critiche. Ed è la Consulta semmai ad esprimersi sulla legittimità legislativa.

Altrimenti il Parlamento potrà cassare una sentenza, cosa che ovviamente non gli spetta. A proposito di separazione dei poteri.

 

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di Redazione - 27 Giugno 2025