
Ridere o piangere?
Guerra Congo-Rwanda? Per la Boldrini è “colpa” della Meloni. Quando la politica diventa farsa
L'ex presidente della Camera addebita al governo italiano il conflitto in corso in Africa. L'ennesimo modo per togliere credibilità alla politica
La guerra tra Congo e Rwanda? E’ colpa di Giorgia Meloni. Un pò come dire , “Piove, governo ladro” o, come fece Angelo Bonelli, accusare l’esecutivo italiano dei cambiamenti climatici. Non è una barzelletta anche se viene da ridere. O forse da piangere, perché a lanciare l’accusa è una ex presidente della Camera, Laura Boldrini. Ed è automatico pensare che quel posto fu occupato da Nilde Jotti…
Guerra e Meloni: le parole di Boldrini
“Sulla drammatica situazione che vive la Repubblica democratica del Congo, con una gravissima crisi umanitaria che ha colpito oltre 25 milioni di persone, e le violenze del gruppo ribelle M23, sostenuto dal Rwanda, che ha generato violenti scontri nelle province del Nord e del Sud Kivu, con migliaia di morti e 7 milioni di sfollati, il governo Meloni ha scelto di mettere la testa sotto la sabbia”, scrive la deputata del Pd.
Che poi cerca di motivare la sua critica: “La bocciatura della risoluzione del Pd a mia prima firma in commissione Esteri alla Camera, che conteneva giudizi netti sulle responsabilità del governo ruandese per il suo diretto sostegno delle attività dell’M23, dimostra ancora una volta che la destra italiana, come avvenuto anche nel via libera all’accordo commerciale con l’Egitto nonostante il caso Regeni, sceglie di barcamenarsi e non prendere alcuna posizione, anche nelle situazioni più gravi”.
Tutte le colpe possibili di Giorgia Meloni
Essendo troppo piccola per essere tirata in ballo per le vicende del mostro di Firenze o gli anni del terrorismo, Giorgia Meloni, secondo una parte della sinistra, porta con se tutte le colpe del mondo. La guerra in Africa, il cambiamento climatico, il conflitto di Gaza e di Kiev, i femminicidi. Ma anche cose un po più “soprannaturali”. Basta sforzarsi e le si potrà dare la colpa dello scarso rendimento della Nazionale, della sconfitta di Sinner a Parigi, della siccità(è successo davvero..).
La guerra, le colpe e Marcuse
Con l’idea marcusiana della fantasia al potere l’elenco può continuare all’infinito. Ma passata l’ironia subentra l’amarezza: se questa è la classe dirigente che offriamo come esempio ai giovani come si può sperare che partecipino alla vita politica?. D’Annunzio direbbe, “Taci”. Ma la pioggia che cade non è un capolavoro.