
Aveva 51 anni
Gianfranco Butinar stroncato da un malore: l’imitatore e figlioccio di Califano era un talento d’altri tempi
L’attore e imitatore Gianfranco Butinar se n’è andato improvvisamente a 51 anni, in una sera di giugno, nella sua casa di Ostia. Un’uscita di scena prematura e straziante, che ha lasciato attoniti colleghi, addetti ai lavori e quanti lo avevano apprezzato dal punto di vista artistico e umano.
Gianfranco Butinar, l’uomo dalle mille voci
Nato a Roma il 13 novembre 1973, Gianfranco Butinar si era affermato nel panorama dell’intrattenimento grazie alla sua straordinaria capacità di imitazione, soprattutto di personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo.
Le sue celebri imitazioni di Fabio Capello, Francesco Totti, Luciano Spalletti, Franco Califano e Maurizio Costanzo sono rimaste impresse nell’immaginario collettivo. Butinar aveva un legame profondo con la città di Roma e con la squadra giallorossa, spesso protagonista delle sue performance ironiche e affettuose. Ma il suo talento si era fatto apprezzare anche ben oltre la Capitale. La sua carriera era iniziata in radio alla metà degli anni ’90, diventando presto uno dei volti (e soprattutto delle voci) più riconoscibili dell’etere romano. Aveva mosso i primi passi, ad appena 21 anni, a TeleVita, la tv edita dal Giornale d’Italia, dove conduceva il suo personale controcanto a Quelli che il calcio nella trasmissione “La Dolce vita nel pallone” condotta da Marco Polidori, Stefano De Martino e Valter Delle Donne.
Dagli esordi a TeleVita all’amicizia con Franco Califano
Dal 1998 al 2003 è stato collaboratore di Radio Radio, venendo eletto personaggio radiofonico romano dell’anno nel 2000/2001. Indimenticabili le sue partecipazioni ai programmi della Gialappa’s Band, da Rai Dire Gol (durante i Mondiali del 2002 e gli Europei del 2008) a Rai Dire Sanremo (2003), passando per Mai Deejay Gol su Radio Deejay e Noi Dire Gol su Rtl 102.5. Negli anni, è stato una presenza costante anche su Rai Radio 2, m2o e Sky Sport, dove ha saputo unire sport, satira e spettacolo con uno stile unico. Dal 2018 ha condotto su Rmc Sport Network il programma Teste di Calcio, insieme a Marco Baldini e il Trio d’Italia. Dal 2020 era spesso ospite di Tiki Taka – La repubblica del pallone, il talk sportivo di Piero Chiambretti. Anche il cinema lo aveva accolto, in particolare nel 2014, quando fu protagonista del film Non escludo il ritorno, diretto da Stefano Calvagna, nel quale interpretava proprio Franco Califano, uno dei suoi più grandi modelli e amici. A teatro, era noto per la sua verve e presenza scenica: tra i lavori più ricordati, lo spettacolo Tutti i calci minuto per minuto, scritto e interpretato nel 2008 con Gianni Ippoliti.
Chiambretti: perdiamo un grandissimo talento
Si susseguono in queste ore i commenti di addetti ai lavori, amici e colleghi che avevano conosciuto Gianfranco Butinar. «Grandissimo talento, una voce 100 voci, meraviglioso, aveva questo amore per Califano, lo imitava benissimo anche in un mio programma alla radio, divertente il ‘Califano in Paradiso’, recentemente aveva fatto pure lo spettacolo su di lui. Se c’è una cosa bella è che almeno adesso stanno insieme, erano molto amici, molto simili». Così Piero Chiambretti a LaPresse ricorda l’imitatore e attore scomparso.
«Eri giovane, promettente, e avresti meritato molto più spazio – scrive l’ex ballerina del Bagaglino, oggi giornalista, Alessandra Pesaturo – Ora che, in età matura, avevi trovato il tuo equilibrio, una notevole visibilità, hai fatto come i grandi: giù il sipario! Califano sarà contento di rivederti. Noi… molto amareggiati di averti perso».
«Sei volato via all’improvviso, lasciando un vuoto enorme – commenta l’attore e comico Enzo Salvi – Gianfranco Butinar, amico vero, talento raro, anima gentile. La tua voce sapeva imitare mille persone… ma nessuno potrà mai imitare Te. Resterai per sempre nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerti. Ovunque tu sia adesso… continua a farci sorridere da lassù Amico mio»
Per chi volesse dare l’ultimo saluto a Gianfranco, potrà farlo sabato 7 giugno, presso la chiesa di Ostia Lido “Regina Pacis” alle ore 15.