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Flussi, via libera del governo al nuovo decreto: 500mila ingressi regolari in 3 anni

Lotta al lavoro sommerso

Flussi, via libera del governo al nuovo decreto: 500mila ingressi regolari in 3 anni

Il nuovo provvedimento consente l'ingresso in Italia di manodopera indispensabile al sistema economico e produttivo nazionale e altrimenti non reperibile. La soddisfazione di Coldiretti: un passo avanti importante

Politica - di Alessandra Danieli - 30 Giugno 2025 alle 20:15

Via libera dal Consiglio dei ministri al Dpcm sui flussi migratori per il triennio 2026-2028  che consente l’ingresso di 500mila migranti regolari. Il provvedimento disciplina l’ingresso regolare in Italia di lavoratori non comunitari, stabilendo quote e criteri per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro nazionale. L’obiettivo, come si legge nella nota di Palazzo Chigi diffusa al termine della riunione, “è di consentire l’ingresso in Italia di manodopera indispensabile al sistema economico e produttivo nazionale e altrimenti non reperibile. Inoltre, con la stabile individuazione di un meccanismo d’immigrazione legale e controllato, si attivano canali di comunicazione fondamentali nel dialogo con i Paesi di origine dei flussi migratori. E si costruisce uno strumento per il contrasto a fenomeni di irregolarità nell’ingresso e permanenza nel nostro Paese, nella lotta contro il lavoro sommerso e allo sfruttamento dei lavoratori”.

Flussi, via libera al nuovo decreto del governo

Per il solo 2026 sono previsti 164.850 ingressi autorizzati. Complessivamente, nel triennio considerato, le unità ammesse saranno 497.550. Articolate in 230.550 per lavoro subordinato non stagionale e autonomo, e 267.000 per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico. Le quote, prosegue la nota, “sono state determinate tenendo conto dei fabbisogni espressi dalle parti sociali. E delle domande di nulla osta al lavoro effettivamente presentate negli anni scorsi. Con l’obiettivo di una programmazione che recepisca le esigenze delle imprese e che sia anche realistica”.

Cinquecentomila ingressi regolari in tre anni

“Resta ferma” – conclude la nota – la volontà del governo di incentivare gli ingressi fuori quota, anche nella prospettiva di un ridimensionamento del meccanismo del ‘click day’. Che potrà avvenire seguendo un percorso graduale, che riguardi anzitutto i profili professionali più ricercati dai datori di lavoro e che potenzi la formazione dei lavoratori nei Paesi di origine”. Molto positiva la reazione di Coldiretti sul provvedimento che porta a 47mila la quota complessiva di stagionali agricoli. “Il nuovo decreto flussi varato dal Consiglio dei ministri rappresenta un importante passo avanti per garantire la disponibilità di lavoratori nei campi e, con essa, la produzione alimentare nel Paese”.

Coldiretti: un passo avanti importante

Uno dei problemi principali del meccanismo del decreto – scrive l’organizzazione – era legato al fatto che i lavoratori ricevevano spesso il nulla osta quando le attività di raccolta erano terminate. “In questa ottica è fondamentale lavorare a una velocizzazione dei processi all’estero, attraverso il diretto coinvolgimento dei consolati. Ma la gestione delle associazioni agricole consente anche di togliere spazio ai fenomeni criminali a partire da quello del caporalato”. “Oggi si aggiunge un ulteriore tassello, sempre nella cornice del contesto comunitario e del diritto internazionale. I dati ufficiali – commenta Alessandro Battilocchio di Forza Italia – ci dicono che, pur in una contingenza internazionale complessa, al 30 giugno 2025 sono arrivati in Italia 29.903 irregolari, a fronte di 65.519 dello stesso periodo di riferimento di due anni fa. Numeri, non propaganda di parte. Proseguire quindi l’azione: la strada è ancora lunga ma la direzione è quella giusta”.

La reazione militante di Magi: un decreto inutile

Inevitabile la reazione stizzosa di Riccardo Magi di + Europa, che anche su questo dossier non smentisce la verve militante. “L’ennesimo decreto flussi che, a fronte della necessità strategica di aumentare sensibilmente gli ingressi regolari di lavoratori stranieri nel nostro Paese, rischia di essere inutile se non si converte in effettivi contratti di lavoro e permessi di soggiorno come accaduto in questi anni. Per questo è necessario riformare la Bossi-Fini e bisogna farlo in fretta”.

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di Alessandra Danieli - 30 Giugno 2025