
Migliora il rating
Fitch promuove la Regione Marche: premiato il modello Acquaroli, a dispetto degli slogan della sinistra
Da una parte gli slogan della sinistra, dall’altra i dati inoppugnabili, avvalorati in questo caso dall‘agenzia internazionale di rating Fitch. Dato che parlano chiaro: la Regione Marche e la giunta di centrodestra guidata da Francesco Acquaroli hanno garantito un’indiscussa affidabilità e una traiettoria finanziaria virtuosa.
È stato infatti reso pubblico in queste ore il rating della Regione Marche, certificato da Fitch. L’agenzia internazionale ha confermato il rating di lungo termine della Regione Marche a ‘BBB’ e la revisione dell’Outlook da ‘stabile’ a ‘positivo’, avvenuta già a partire da ottobre 2024. Il livello del rating della Regione è limitato dal rating dello Stato italiano (BBB). L’agenzia ha inoltre assegnato alla Regione una ulteriore valutazione, denominata profilo di credito standalone, pari a ‘aa’, che non tiene conto del limite posto dal rating sovrano.
I dati Fitch arrivano a corrobare i dati Istat sul Pil della Regione Marche
Un altro dato incoraggiante, che certifica il buon lavoro della giunta Acquaroli, attesta inoltre che la Regione Marche, se considerata al di fuori del contesto nazionale, risulta avere un giudizio superiore rispetto al rating sovrano. Va sottolineato inoltre che il rating di breve termine è stato convalidato al valore ‘F2‘, che è il livello più alto associato al rating di lungo termine attribuito. Secondo quanto evidenziato dagli analisti di Fitch, tra gli elementi qualificanti del giudizio lusinghiero vi sono il livello soddisfacente della qualità del servizio sanitario regionale e il profilo finanziario, che è classificato nella categoria ‘aaa‘ a conferma dell’affidabilità finanziaria della Regione Marche.
I dati di Fitch arrivano a corrobare una tendenza in crescita per la giunta Acquaroli, come evidenziato anche dai dati Istat. In particolare, il PIL regionale tra il 2019 e il 2023 è cresciuto del 15%, come pure spicca una significativa ripresa delle esportazioni nel confronto 2019-2024 anch’esso con un +14,8%, segno evidente della ritrovata vitalità del tessuto produttivo marchigiano, trainato in particolare dal settore manifatturiero. A riprova che il modello Acquaroli funziona ed è vincente.