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A luglio in aula

Fine vita, no della maggioranza al suicidio assistito: “Presto la legge per le cure palliative”, plauso della Chiesa

Il centrodestra porterà a luglio in Parlamento la legge sul fine vita che non contemplerà il suicidio assistito ma le cure palliative

Politica - di Gianni Giorgi - 10 Giugno 2025 alle 19:36

Sul fine vita arriva la svolta da parte della maggioranza di governo. Che dice no al suicidio assistito ma si appresta a portare in aula(dal 17 luglio) un disegno di legge che prevederà l’aumento delle cure palliative per i malati terminali.

Una tesi in linea sia con il programma di governo che con la tradizione cattolica della coalizione. È quello che emerso durante vertice di maggioranza con la premier Meloni a Palazzo Chigi. Il comitato ristretto si riunirà martedì prossimo, mentre il provvedimento è atteso nell’aula del Senato il prossimo 17 luglio.

Tajani: «Il suicidio non è un diritto»

“La maggioranza è unita, il suicidio non è un diritto: ci sarà una legge in Senato è fissata in aula il 17 giugno, quindi andremo avanti con una proposta unitaria del centrodestra”, ha detto il vicepresidente del Consiglio e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.

“Anticipo che la settimana prossima, martedì, si svolgerà una nuova seduta del comitato ristretto sulla fine vita , che potrebbe essere probabilmente la penultima” ha detto Francesco Zaffini di FdI, riconfermato alla presidenza della commissione affari sociali di Palazzo Madama.

La sinistra strumentalizza la Consulta

Il centrosinistra ha sempre strumentalizzato la decisione della Corte Costituzionale che, in realtà, non dava il via al suicidio assistito ma esortava il Parlamento a legiferare su una materia alquanto delicata. Da via XXIV Maggio era arrivato l’invito al legislatore di riempire uno spazio che ancora oggi, nel vuoto legislativo, lascia troppe fessure aperte.

Aumentare le cure palliative per un fine vita dignitoso

La maggioranza presumibilmente aumenterà i fondi per le cure palliative e ribadirà principi di non accanimento terapeutico, ribadendo la sacralità della vita. Il centrosinistra ne ha approfittato per accusare il governo di voler espropriare il Parlamento. Una tesi smentita dalla presenza in aula di un testo che, com’è normale, sarà sottoposto a voto.

Il sì della Cei alla linea del governo

“Tra l’accanimento terapeutico e l’eutanasia, ai quali personalmente dico no, c’è la terza strada, quella delle cure palliative: danno dignità al malato. E’ una questione di civiltà e di democrazia”. Lo he detto il vicepresidente Cei, monsignor Francesco Savino, parlando del confronto sulla fine vita. “Se si parte da qui si parte bene” ma “anche le migliori leggi – avvisa – hanno bisogno di una pianificazione finanziaria”. “Mi auguro che tutte le parti politiche su un tema che tocca un momento importante della vita dialoghino senza pregiudizi. Su questo percorso legislativo serve la corresponsabilità di tutti: si metta al centro la dignità del malato”, ha aggiunto il vice di Zuppi.

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di Gianni Giorgi - 10 Giugno 2025