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Addio ad Alvaro Vitali

Addio Pierino

È morto Alvaro Vitali, piccolo-grande Pierino che fece impazzire l’Italia, ma che la sinistra cinefila snobbò senza possibilità d’appello

Con lui se ne va il simbolo di un'epoca cinematografica che la critica integralista ha sempre rinnegato ma che con la sua comicità ha immancabilmente marchiato una stagione della commedia all'italiana anni Ottanta

Cronaca - di Priscilla Del Ninno - 24 Giugno 2025 alle 21:57

Se ne è andato in silenzio Alvaro Vitali, tra drammi d’amore personali e rinomati successi come protagonista della commedia sexy all’italiana. E con lui se ne va il simbolo di un’epoca cinematografica che la critica integralista ha sempre rinnegato, ma che con la sua comicità ha immancabilmente marchiato una stagione della commedia all’italiana anni Ottanta.

L’attore è morto a Roma, a 75 anni,  indossando indelebilmente la sua maschera di comico nostrano, amatissimo per il personaggio di Pierino e per i tanti ruoli rivestiti che lo hanno accreditato come protagonista di quel filone che dalla commedia all’italiana aveva ereditato il vessillo della comicità amara così difficile da portare e rivendicare autorialmente. Quel testimone affidato nelle sue mani, come in quelle di altri sceneggiatori, registi e interpreti, che hanno tenacemente provato a tenere alta la bandiera e i colori di una tradizione e di una storia che è andata via via disperdendosi nei rivoli di una creatività doc, sempre più difficile da sostenere e rilanciare.

E se è vero che non  si è mai pentito del suo iconico personaggio, è altresì veritiero che nel tempo si sarebbe rammaricato delle sue iniziali scelte politiche. «Sì, ero del Pci, ma quando andavo davanti a Montecitorio, quelli di sinistra mi evitavano, invece Ignazio La Russa andava matto per me…». Alvaro Vitali, personaggio e attore popolare che ha segnato un generazione di cinema italiano considerato di “serie B”, in una intervista a Repubblica rilasciata appena due anni fa, raccontò una carriera in trincea ma anche una militanza politica di sinistra della quale, tanto per cambiare, si è poi pentito. E dalla quale è rimasto immancabilmente deluso. E oggi, quelle sue parole, assumono l’importanza di una testimonianza che riecheggia come un’eredità tutta da ascoltare e valutare.

Addio ad Alvaro Vitali, piccolo-grande re della risata all’italiana

Nato il 3 febbraio 1950, Vitali era stato ricoverato due settimane fa “per una broncopolmonite recidiva”, come aveva dichiarato l’ex moglie Stefania Corona in una recente intervista. E oggi, tra il dolore e il rimpianto per una perdita che il cinema impiegherà molto a colmare, resta nell’immaginario con un nome che, più di ogni altro, evoca un’epoca d’oro della cinematografia italiana. Una stagione fatta di risate sguaiate, di battute fulminanti e di un’irriverenza contagiosa: ed è quello di Alvaro Vitali. L’attore e comico romano, classe 1950, è stato e continua a essere un’icona indimenticabile per generazioni di italiani, grazie ai suoi personaggi e ai ruoli che lo hanno consacrato come uno dei volti più amati della commedia sexy all’italiana e, soprattutto, come l’irresistibile Pierino.

Non solo un attore, ma un fenomeno di costume

Vitali non è stato solo un attore, ma un vero e proprio fenomeno di costume. La sua fisicità minuta, il suo viso da curioso personaggio da fumetto, lo sguardo sornione, la mimica facciale inconfondibile e quella risata stridula e inconfondibile, lo hanno reso immediatamente riconoscibile e amato dal pubblico. La sua carriera, iniziata quasi per caso come comparsa e caratterista in film di grandi registi come Federico Fellini (che lo notò e lo volle in “Roma” e “Amarcord”), ha preso il volo negli anni ’70, quando il filone della commedia sexy all’italiana conobbe il suo massimo splendore.

Alvaro Vitali, non solo Pierino…

E non è un caso se, proprio in questo contesto, Alvaro Vitali trova la sua dimensione ideale. Accanto a nomi come Lino Banfi, Edwige Fenech, Gloria Guida e Renzo Montagnani, Vitali diventa un pilastro insostituibile. I suoi personaggi, spesso sfortunati, discutibili protagonisti di sceneggiature improbabili, ma soggetti dal cuore d’oro, si muovevano in scenari tipici della provincia italiana, tra scuole, caserme, ospedali e spiagge affollate, dando vita a situazioni esilaranti e spesso sopra le righe.

Il successo al botteghino e la costruzione di un personaggio dell’immaginario

Ma è con il personaggio di Pierino – entrato a pieno titolo nell’imaginario collettivo – che Alvaro Vitali raggiunge l’apice della popolarità. Il primo film, Pierino contro tutti (1981), fu un successo clamoroso al botteghino, generando un vero e proprio “fenomeno” che avrebbe portato a numerosi sequel. Pierino, lo scolaro dispettoso, bizzoso, irriverente e sempre pronto a combinare guai con le sue barzellette e i suoi scherzi, sarebbe diventato un’icona popolare. Il simbolo di una comicità semplice ma efficace, diretta quanto banalmente pungente, capace di far ridere grandi e piccini (pur con le inevitabili censure dell’epoca).

Un successo che ha travalicato i con fini nazionali

Tanto che il successo di Alvaro Vitali non si è limitato ai confini nazionali. I suoi film hanno trovato accoglienza presso un vasto pubblico anche all’estero, soprattutto in Spagna, dove l’attore gode ancora oggi di un’enorme popolarità. Poi, nonostante il declino del filone della commedia sexy negli anni ’80, Alvaro Vitali ha continuato a lavorare, dimostrando una resilienza ammirevole. Una capacità di resistere al tramonto di epopee di celluloide e di stagioni produttive, tanto da arrivare a partecipare a programmi televisivi, spettacoli teatrali e, più recentemente, di tornare persino al cinema con piccole apparizioni che hanno continuato a scaldare il cuore dei suoi fan.

Una difficile rivalutazione critica

E, come spesso accade in questi casi, dopo un lungo periodo di demonizzazione critica e di ostracizzazione spettacolare, la sua figura è stata oggetto di riscoperta e rivalutazione, con critici integerrimi e studiosi integralisti che hanno iniziato a guardare alla commedia sexy non più solo come genere “di cassetta”, ma come un interessante spaccato della società italiana di quegli anni.

Alvaro Vitali, un simbolo di comicità genuina e immediata

Oggi, Alvaro Vitali rimane un simbolo di una comicità genuina e spontanea, capace di far sorridere anche a distanza di decenni. La sua eredità è un patrimonio di risate e un esempio di come un attore, con la sua unicità e il suo talento, possa ambire ad entrare nell’immaginario collettivo e rimanervi per sempre. Per tanti, Alvaro Vitali non è stato solo un comico, ma un pezzo della loro giovinezza. Un amico della porta accanto capace di spuntare dal piccolo o dalla retrospettiva di un grande schermo, e e di strappare ancora un sorriso anche nei momenti più difficili. E questo, forse, è il più grande successo di un artista che nessuna sventura personale, problematica personale, o disavventura affettiva, potrà mai cancellare.

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di Priscilla Del Ninno - 24 Giugno 2025