
È la prima volta dal 2018
Droga, Mantovano presenta la relazione annuale: cala il consumo di cocaina e cannabis tra gli studenti
Dalla Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze in Italia emerge come “per la prima volta dal 2018 (ad eccezione dei dati raccolti nel periodo della pandemia) si assiste a un contenuto calo dei consumi di tutte le droghe fra i giovani e a una relativa stabilità nei flussi di trattamento”. Lo scrive nella prefazione il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle politiche antidroga, Alfredo Mantovano.
Mantovano: continua l’opera di prevenzione e contrasto alla droga
Tuttavia, ciò, spiega il sottosegretario, “non fa venire meno l’elevata pericolosità di alcune delle sostanze maggiormente diffuse (cocaina, oppiacei sintetici, NPS), e una segmentazione del mercato. Né fa venire meno la diffusione pandemica dei derivati della cannabis, anche con elevate percentuali di principio attivo, grazie a una perdurante ampia sottovalutazione dei suoi effetti dannosi. Il mondo della prevenzione, del contrasto e del recupero delle dipendenze tratta sfide che richiedono interventi su più fronti, taluni in linea di continuità rispetto al passato, altri in via di intensificazione. Quanto alla continuità, è sempre forte il contrasto al narcotraffico da parte delle forze di polizia e dell’autorità giudiziaria, spesso in collegamento con i loro omologhi di altre Nazioni interessate dalle medesime rotte degli stupefacenti”.
I dati del 2024 sul consumo registrano un’incoraggiante controtendenza
“I dati del 2024 mostrano come il consumo di cannabinoidi, stimolanti e cocaina tra gli studenti – prosegue Mantovano -, come accennavo prima, sia diminuito rispetto all’anno precedente: è un piccolo passo, ma significativo, in controtendenza, che testimonia l’efficacia dei percorsi di prevenzione avviati sui territori e nelle scuole. Nelle scuole, in particolare, si moltiplicano le iniziative di informazione sui danni delle droghe, e di orientamento verso la prevenzione di varie dipendenze, svolti con la collaborazione delle forze di polizia e degli operatori del settore. Si sono sperimentate anche forme di coinvolgimento degli studenti, fin dalla scuola primaria, con concorsi riguardanti le tematiche delle dipendenze: la grande partecipazione e la qualità degli elaborati confermano che puntare sul piano educativo e formativo dà respiro strategico al lavoro di prevenzione. È ovvio che, anche a fronte della facilità con cui ci si procura le sostanze – più del 40% di chi ne fa uso ritiene di poterle acquisire in strada, mentre circa un quinto lo farebbe tramite Internet – è realmente decisivo il ruolo della famiglia: i ragazzi che riferiscono di avere una relazione di fiducia con i propri genitori, con una buona comunicazione e una percezione positiva di sé, mostrano meno frequentemente comportamenti legati all’uso di sostanze Questi elementi incidono non solo sulla scelta di non avvicinarsi alla droga e di non iniziarne il consumo, ma anche sul contenimento di altri comportamenti a rischio”.
Alcol, videogames, internet: gli altri abusi registrati tra i giovani
“Nella complessità della lotta alle droghe e alle dipendenze – ricorda ancora Mantovano -, si inserisce la particolare attenzione verso le nuove sostanze psicoattive, a cominciare dal fentanyl: il Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici, attivato dal Governo nel mese di marzo 2024, è uno strumento solido, che punta a prevenire con efficacia la minaccia, e la cui importanza è confermata dal fatto che è studiato e preso a modello da Stati che stanno drammaticamente seguendo la diffusione del fentanyl al loro interno. Questa Relazione non si occupa soltanto del consumo delle sostanze psicoattive: i dati mostrano che nel 2024 un minorenne su tre ha fatto uso di tabacco, uno su quattro ha subito almeno un episodio di intossicazione alcolica,