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Putin pronto a incontrare Zelensky

Il gioco delle maschere

Il solito Putin: «Pronto a incontrare Zelensky a fine negoziati». E sulla Nato dice: «Non consideriamo il riarmo come una minaccia»

Il presidente russo davanti alla stampa internazionale smentisce la richiesta di aiuto militare da parte di Teheran e afferma che «i siti nucleari sotterranei dell'Iran sono ancora operativi, e nulla è successo loro»

Esteri - di Alice Carrazza - 19 Giugno 2025 alle 09:57

«Non consideriamo il riarmo della Nato come una minaccia per la Russia». E ancora: «Quanto a coloro che dicono che la Russia si prepara ad attaccare la Nato, non lo credono nemmeno loro». Con queste frasi, Vladimir Putin ha aperto il confronto con le maggiori agenzie di stampa internazionali, riunite a San Pietroburgo. Dopo 1.212 giorni di guerra in Ucraina, il presidente russo ha dichiarato di essere «pronto a incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky», precisando però che ciò potrà avvenire soltanto «nella fase finale dei negoziati per porre fine» al conflitto.

Putin pronto a incontrare Zelensky, ma…

Come sempre, il leader del Cremlino ha scelto con cura le parole, lasciando intravedere una “disponibilità” che però, per ora, non solo resta condizionata ma non ha trovato alcun riscontro concreto. «La domanda è chi firmerà» l’accordo, ha infatti aggiunto, mettendo in dubbio la legittimità dello stesso Zelensky. Il mandato del presidente ucraino, si sa, è scaduto nel maggio 2024, senza che nuove elezioni abbiano avuto luogo, bloccate dalla legge marziale ancora in vigore a Kiev.

C’è una novità però: lo zar ha anche dichiarato che Mosca è «aperta» a eventuali contatti con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ma ha aggiunto di dubitare che Berlino possa offrire «un contributo maggiore degli Usa come mediatore nei negoziati con l’Ucraina».

Mosca si muove nell’Artico, l’allarme dei servizi di Kiev

L’offerta di Putin, che non è una concessione gratuita, cade in un contesto che si muove su più fronti. Mentre Mosca si dice disposta a un vertice ad alto livello, i servizi ucraini segnalano nuove mosse del gigante russo sullo scacchiere internazionale.

Secondo Andriy Chernyak, rappresentante della Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, «la Russia sta espandendo la sua presenza militare nell’Artico», in un’area che da tempo rappresenta un nodo strategico, ben oltre il perimetro della guerra ucraina.

Israele-Iran: Putin vuole essere il mediatore

Sull’altro fronte caldo, i contatti tra Mosca, Teheran e Gerusalemme proseguono a ritmo serrato. Putin si dice convinto che Donald Trump possa essere in grado di raggiungere una soluzione che tuteli gli interessi di entrambe le parti. Il Cremlino, ha ribadito il presidente russo, punta a un ruolo di mediazione e ha già presentato ai propri «partner» proposte concrete per garantire agli iraniani l’accesso a un programma nucleare civile e, al contempo, per rispondere alle preoccupazioni di Israele.

«I siti nucleari sotterranei dell’Iran sono ancora operativi, e nulla è successo loro», ha evidenziato. E gli attacchi israeliani hanno provocato un «consolidamento» della società iraniana intorno all’ayatollah. Teheran, pur sotto pressione militare, «non sta chiedendo» alcun sostegno armato a Mosca, ha sottolineato ancora Putin, come riportato da Ria Novosti. 

Madrid, ucciso l’ex consigliere filorusso Andriy Portnov

Intanto a Madrid l’ex consigliere ucraino filorusso Andriy Portnov, 52 anni, è stato assassinato di fronte all’American School, nel quartiere residenziale di Pozuelo de Alarcon, mentre accompagnava i figli. Figura di spicco della nomenklatura ucraina, Portnov era stato vice capo dell’ufficio presidenziale tra il 2010 e il 2014, negli anni della presidenza Yanukovich, e veniva considerato tra gli uomini più vicini a Mosca.

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di Alice Carrazza - 19 Giugno 2025