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Dietro il click day le reti criminali, Meloni: “Avevamo ragione”.  FdI chiede un’informativa a Piantedosi

Il business dei migranti

Dietro il click day le reti criminali, Meloni: “Avevamo ragione”. FdI chiede un’informativa a Piantedosi

FdI chiede al Viminale di fare chiarezza su una pagina sciolta ancora una volta dall'azione e dall'incisività del governo Meloni

Politica - di Maurizio Ferrini - 11 Giugno 2025 alle 14:58

«Un anno fa, mentre molti gridavano allo scandalo e ci accusavano di fare propaganda, ho presentato un esposto alla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo per denunciare gravi irregolarità nel sistema del ‘click day’ per i permessi di soggiorno. Da allora sono emerse diverse gravi azioni criminali connesse con il traffico dei permessi di soggiorno. Oggi, secondo quanto riportato dalla stampa, arrivano ulteriori conferme inquietanti: identità digitali costruite a tavolino, assunzioni false, legami con i clan, soldi in cambio di accessi illegali nella nostra Nazione. Una rete organizzata e criminale, smascherata grazie al lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine». Così, in un post su X, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, commentando l’inchiesta in Campania su un’organizzazione che lucrava sull’immigrazione clandestina. «Avevamo ragione. E avevamo il dovere di denunciare», rimarca la premier e leader di Fratelli d’Italia.

Click day, sconfessata la sinistra

«Oggi possiamo dire che avevamo ragione noi. Con la verità al nostro fianco avremo un’arma in più per continuare la nostra lotta contro ogni forma d’illegalità nel traffico degli esseri umani”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

«Dietro il ‘click day’ lavorava una vera e propria rete criminale che rilasciava permessi di soggiorno. In virtù del meticoloso lavoro svolto dalla Polizia di Stato e dalla Dda in Campania, scaturito dall’esposto alla Procura antimafia e antiterrorismo fatto dal pres. del Consiglio Giorgia Meloni, è stato scoperto un traffico di identità digitali costruite a tavolino, assunzioni false, soldi in cambio di accessi illegali in Italia e molto altro. Stroncare ogni forma di illegalità legata all’immigrazione era il nostro obiettivo. Detto. Fatto. Proseguiremo».

Click day, Bignami chiede un’informativa al ministro dell’Interno

Fratelli d’Italia ha intanto chiesto in Aula alla Camera un’informativa urgente del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. A prendere la parola il capogruppo di FdI Galeazzo Bignami che ha ricordato come la premier Giorgia Meloni avesse da tempo, un anno fa, segnalato la vicenda e presentato anche un esposto al Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. Iniziativa, all’epoca, criticata dal centrosinistra. Bignami ha anche attaccato il fatto che «mentre a sinistra c’è chi ritiene che i migranti debbano entrare secondo flussi regolati dai trafficanti di esseri umani e dagli scafisti; a destra si ritiene invece che i flussi di immigrazione debbano essere regolati tramite meccanismi di ingresso legale». Bignami ha chiesto l’informativa per «fare chiarezza su una pagina sciolta ancora una volta dall’azione e dall’incisività del governo Meloni».

Malan: “L’impegno del governo resterà massimo”

«Grazie al lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine – commenta il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.  è stata smascherata una rete criminale che lavorava nell’ombra per fornire permessi di soggiorno illegittimi nell’ambito del sistema del ‘click day’. Aveva ragione Giorgia Meloni quando ipotizzava che vi fossero assunzioni false, legami con i clan, soldi in cambio di accessi illegali in Italia, identità digitali costruite a tavolino. L’impegno del nostro esecutivo è, e resterà massimo – conclude Malan – per porre fine al mercato illegale che riguarda il mondo dell’immigrazione clandestina».

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di Maurizio Ferrini - 11 Giugno 2025