
La task-force Nato
Crosetto sulla guerra a Teheran: “Nessun pericolo per le nostre basi, situazione sotto controllo”
Il ministro della Difesa parla di aumento dell'allerta ma rassicura tutti sulla capacità di mantenere inalterati i livelli di sicurezza in Italia
Non ci sono pericoli per le nostre basi militari. Lo ha detto il ministro della difesa Guido Crosetto in un’intervista su Il Messaggero, nella quale ha affrontato anche la questione dei nostri soldati impegnati nelle missioni in Medioriente e sui quali c’è massima attenzione dopo l’inizio del conflitto tra Israele e Iran.
Crosetto: “Allerta aumentata ma situazione sotto controllo”
“Il capo di Stato maggiore della Difesa ha dato le indicazioni che si danno quando peggiorano le condizioni di sicurezza a livello internazionale. Quindi non dovrebbero esserci problemi specifici per le nostre basi, c’è un livello di attenzione che è aumentato ha detto il ministro di Fratelli d’Italia.
Non senza riaffacciarsi, subito dopo, sul conflitto fra Israele e Iran e la proposta di Donald Trump: chiamare al tavolo Vladimir Putin come mediatore in Iran. “Qualunque attore, quando dico qualunque attore dico qualunque attore, non mi faccia specificare chi”.
Il Ministero impegnato 24 ore il giorno
Nell’articolo de Il Messaggero, si fa riferimento alla frenetica attività del ministero della Difesa dopo l’inizio della guerra a Teheran. “Fondi da destinare alle truppe per la Nato. Norme per permettere al governo di costruire basi militari, caserme o strutture per la difesa nazionale senza dare retta alle sovrintendenze culturali e alla tutela dell’ambiente. Apparentemente piccole mosse che tuttavia meritano di essere seguite da vicino”.
Crosetto segue costantemente la questione dei nostri soldati impegnati nelle missioni in tanti Paesi del Medioriente.
Da Crosetto impulso a nuove infrastrutture per la sicurezza
Si contano a decine, negli ultimi anni, si legge su Il Messaggero, i casi di caserme o basi militari la cui realizzazione è saltata – o è stata rinviata a data da destinarsi – all’ultimo per tutelare l’ambiente o un patrimonio artistico nell’area di costruzione. Una legge del 2006 permetteva già di valutare, a seconda delle emergenze, delle “eccezioni” alla VIA se in ballo c’è la sicurezza nazionale. Ma ora cambia tutto: fino ad oggi questa decisione era in mano ai ministri della Cultura e dell’Ambiente, ora solo al ministero della Difesa che, “dopo una valutazione caso per caso” può “disporre con decreto l’esclusione di tali progetti” dai permessi.
La task force Nato
Tornando alle mosse della Difesa, in un contesto internazionale sempre più turbolento e a dieci giorni dal summit della Nato all’Aia, non passa inosservato il maxi-stanziamento del governo per finanziare le “forze ad altissima prontezza operativa”: quasi duecento milioni di euro nei prossimi due anni.
Con un decreto, Crosetto (si legge nel pezzo del quotidiano romano) ha dato fiato e risorse alla “task force” speciale istituita un anno fa per far fronte alle emergenze internazionali. Quasi tremila soldati italiani in grado di essere schierati in scenari di crisi entro cinque giorni, all’interno di una missione internazionale. O dentro gli schieramenti della Nato, magari sul fronte Est che guarda negli occhi la Russia.