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Chiocci racconta il suo Tg1: “Altro che TeleMeloni, in passato c’erano davvero TeleConte e TeleDraghi”

Parla il direttore

Chiocci racconta il suo Tg1: “Altro che TeleMeloni, in passato c’erano davvero TeleConte e TeleDraghi”

Politica - di Carlo Marini - 8 Giugno 2025 alle 11:00

La Rai trasformata in TeleMeloni è una bufala, semmai «per il passato si può parlare davvero di TeleRenzi, TeleConte, TeleGentiloni e anche TeleDraghi»: a ribadirlo Gian Marco Chiocci, direttore del Tg1 dal 3 giugno 2023, in un’intervista al “Messaggero”.

«Dopo due anni com’è il bilancio da direttore Rai? Esaltante, la macchina del Tg1 ha una forza pazzesca, ma anche – diciamo così – molto complicato. Perché? La Rai è un mondo a parte, ha regole e riti che non esistono altrove, spesso incomprensibili per chi – come me – viene da fuori. Ho dovuto studiare tanto, prima e dopo: in tv non avevo mai lavorato».

La premier intervistata solo tre volte in due anni: sarebbe TeleMeloni?

Per l’ex direttore dell’Adnkronos, figlio a sua volta di una grande firma del giornalismo come Francobaldo Chiocci, «il fatto di essere un esterno – figura quasi mitologica in Rai – ha sicuramente moltiplicato le diffidenze. Il problema diventa serio quando uno che viene da fuori si scontra con la burocrazia, i sindacati e le cordate di vario tipo e colore”, racconta Chiocci, osservando che “in Rai ci sono inefficienze insostenibili e privilegi inaccettabili».

Ad esempio, spiega il direttore del Tg1, «c’è tanta gente che pretende una promozione solo perché in dieci anni non l’ha mai avuta. Oppure non si corre per una emergenza perché non ci sono troupe a sufficienza o perché un tecnico è andato a mangiare e non può essere disturbato. Se fuori dalla Rai per risolvere un problema basta una telefonata, qui bisogna seguire regole burocratiche assurde, mandare duecento mail, parlare con venti funzionari. A me da giornalista alla fine interessa solo fare buona informazione, veloce, ma per tanti in azienda questa è l’ultima preoccupazione».

Osservatorio di Pavia e Agcom danno ragione al Tg1 di Chiocci

A proposito di una presunta informazioni squilibrata dal punto di vista politico, Chiocci risponde: «Parlano per il mio Tg1 i numeri di istituti indipendenti come l’Osservatorio di Pavia e l’Agcom: politicamente siamo il tg più equilibrato. In alcune occasioni siamo arrivati a dare più voce all’opposizione che alla maggioranza, facciamo parlare partiti minori mai considerati. Questa storia di TeleMeloni non sta in piedi. Anche perché, numeri alla mano, è per il passato che si può parlare davvero di TeleRenzi, TeleConte, TeleGentiloni e anche TeleDraghi. In due anni il Tg1 ha intervistato la premier tre volte. Vogliamo contare gli altri premier? Sono fatti».

«Mi piace lavorare, ho sempre cercato di fare squadra e di portare a casa i risultati. Come con i social: quelli del Tg1 sono da mesi primi per visualizzazioni fra quelli d’informazione – sottolinea Gian Marco Chiocci – E poi oggi il Tg1 fa scoop che prima erano davvero merce rara, da Garlasco a quello dell’inviata Stefania Battistini in Kursk (la collega è ancora ricercata dai russi, ndr)».

 

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di Carlo Marini - 8 Giugno 2025