
Protesta di FdI
Cartelli sessisti contro Meloni al Roma Pride: Magi gongola, Boldrini è distratta e non condanna
“Riccardo Magi espone un cartello che raffigura Giorgia Meloni con un gioco di parole volgare e sessista. Ecco il livello delle opposizioni. Siamo stanchi e disgustati da questi metodi che da anni alimentano odio, istigano alla violenza e colpiscono in particolare le donne di centrodestra con insulti sessisti mascherati da satira. Magi dovrebbe solo vergognarsi. Un omuncolo rancoroso che sfoga la propria frustrazione contro una donna che ha avuto il coraggio, la forza e il consenso che a lui non basterebbero dieci vite per conquistare”. Lo dichiara il vicepresidente di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Elisabetta Gardini.
Insulti anche al direttore editoriale del Secolo
Il riferimento è all’attacco livoroso alla premier Meloni, accusata di essere “amica di questi regimi”. Il carro, su cui il segretario di + Europa ha scelto di salire, era anche il supporto di scritte sessiste come “Censura sto carro” o “Sali sul carro delle cause perse… da vincere insieme”. Non solo: gli attivisti presenti alla manifestazione hanno mostrato cartelli con su stampato “-Meloni +Limoni”, “educazione sessuo-affettiva nelle scuole subito” e “sposa chi ti pare, tanto divorzi uguale”.
Come pure non è sfuggito ai cronisti e ai fotografi un cartello dedicato al direttore editoriale del Secolo d’Italia, concepito su un banalissimo quanto triviale gioco di parole sul suo cognome. «Eccole qua le battaglie di chi partecipa al gay pride», ha commentato in un reel su Instagram Italo Bocchino.
Boldrini fa finta di non vedere
«Del deputato Magi conosciamo sia le posizioni politiche, su cui siamo agli antipodi, sia gli strampalati travestimenti come quello da fantasma di qualche settimana fa, ma il cattivo gusto di oggi ha superato ogni confine», commenta il deputato di Fratelli d’Italia Elisabetta Lancellotta, capogruppo in Commissione Femminicidio. «Il cartello sessista contro il presidente del Consiglio esposto al Pride di oggi ci lascia senza parole. Non pensavo che un deputato tanto attento ai diritti civili e che si proclama progressista potesse scendere così in basso. Evidentemente – conclude la deputata FdI – la sua attenzione a certi temi è solo di facciata. Nel suo intimo è sessista, volgare, ed evidentemente non sa come scaricare le sue frustrazioni».
Alla manifestazione anche Laura Boldrini deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. Ci si aspetterebbe una parola di condanna o almeno una presa di distanza nei confronti dei cartelli contro Meloni, ma l’ex presidente della Camera glissa. Nella nota parla di altro: «Nonostante il caldo torrido, un corteo partecipatissimo per il Roma Pride. Una folla colorata, gioiosa e combattiva scesa in piazza per difendere i diritti oggi sempre più sotto attacco, in Italia come in Europa. Penso all’Ungheria dove Orban è arrivato perfino a vietare il Pride stesso. Una cosa inaccettabile per un paese dell’Ue». Parla di Orban, ma il suo commento è da orbi. Inteso di chi non vede o fa finta purtroppo di non vedere.
Matone: L’incursione dei Pro Pal ha rovinato la festa
Alla carnevalata di pessimo gusto non è mancata l’incursione dei Pro Pal. «Credevamo – osserva il deputato della Lega Simonetta Matone – che il test fallito dei referendum avesse fatto riflettere che strumentalizzare a fini politici interni o internazionali, una piazza o gli elettori, avesse concretamente dimostrato che non paga. Oggi nella parata del Roma Pride l’incursione dei cosiddetti Pro PAL – e annessi fantocci a testa in giù – ha rovinato una festa che voleva portate avanti richieste, da me non condivise, ma previste dalla Costituzione che garantisce la libertà di manifestare. Davvero una nuova occasione perduta». Conoscendo la piazza e i suoi protagonisti non sarà neanche l’ultima.