
Mercati e guerre
Borse in rosso dopo l’attacco all’Iran: petrolio e oro alle stelle
Borse in fibrillazione e materie prime e preziose in rialzo dopo l’attacco israeliano contro l’Iran (seguito dal lancio di centinaia di droni da parte di Teheran). Mentre il prezzo dell’oro vola sopra 3.400 dollari l’oncia, quello del greggio statunitense è aumentato fino al 10%, attestandosi oltre i 74 dollari al barile, il livello più alto da febbraio.
Borse e mercati: brusca impennata del petrolio
Se la borsa australiana limita a -0,30% il calo, in una seduta comunque tutta in ribasso, le piazze asiatiche segnano perdite più consistenti: Tokyo cede l’1,14% mentre Shanghai perde lo 0,77% e Hong Kong lo 0,95%. Giù a -1,24% anche il coreano Kospi. Per Wall Street, che aprirà solo nel primo pomeriggio (ora italiana) i future mostrano comunque un netto calo, in media intorno all’1,50% fra i diversi indici.
Per contro i prezzi del greggio sono in risalita: il Brent cresce di 5,50 dollari (+7,89%) a 74,83 dollari al barile mentre i future sul WTI segnano +8,23% a 73,64 dollari al barile. Le tensioni poi rafforzano la corsa – in apparenza inarrestabile – dell’oro che guadagna l’1,20% e supera quota 3.400 dollari l’oncia (al momento a 3.421 dollari).
In forte calo anche la borsa di Milano
Anche la Borsa di Milano apre in forte calo, in linea con gli altri listini europei dopo l’attacco di Israele all’Iran. Il primo indice Ftse Mib cede l’1,38% a 39.397 punti.
Le Borse asiatiche chiudono invece la seduta in netto calo dopo l’attacco di Israele all’Iran. Una mossa che ha fatto schizzare il prezzo del petrolio e che rischia di aprire un terzo fronte di guerra. Verso un avvio negativo anche per i listini europei con i future in calo. In rosso Tokyo (-0,89%). Sul fronte dei cambi la divisa nipponica si rivaluta sul dollaro, a un livello di 143,50, e sull’euro a 165,50. In calo anche Seul (-0,87%). A contrattazioni ancora in corso in flessione Hong Kong (-0,84%), Shanghai (-0,69%), Shenzhen (-1,25%) e Mumbai (-0,78%).
Titolo della Boeing in calo del 5% dopo l’incidente in India
Oggi sul fronte valutario l’indice del dollaro riferito alle principali valute rivali e’ in leggero rialzo, mentre il franco svizzero ha guadagnato circa lo 0,4%, l’altro bene rifugio, lo yen, si e’ apprezzato dello 0,3%, a quota a 143, e l’euro ha perso lo 0,3%, recuperando in parte il balzo dello 0,9% registrato durante la notte e mantenendosi sopra 1,15 dollari.
Ieri Wall Street ha chiuso positiva, grazie ai tecnologici, che hanno compensato le preoccupazioni per le crescenti tensioni in Medio Oriente, il calo delle azioni Boeing e le nuove minacce sui dazi di Donald Trump. Il titolo di Oracle e’ avanzato del 13,3%, raggiungendo un nuovo massimo storico dopo che il fornitore di servizi cloud ha rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita annuale del fatturato, trainato dalla forte domanda per i suoi servizi cloud correlati all’intelligenza artificiale. Bene anche le azioni di Nvidia, Microsoft e Broadcom aumentate di oltre l’1%, mentre il titolo Boeing ha perso quasi il 5%, dopo che un aereo Air India 787-8 Dreamliner si e’ schiantato pochi minuti dopo il decollo nella città di Ahmedabad, nell’India occidentale, uccidendo circa 240 persone.