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Addeo sospeso dall’insegnamento: ora il professore hater rischia anche il licenziamento

"Sospensione cautelativa"

Addeo sospeso dall’insegnamento: ora il professore hater rischia anche il licenziamento

Cronaca - di Vittorio Giovenale - 3 Giugno 2025 alle 13:14

L’Ufficio scolastico regionale per la Campania ha sospeso Stefano Addeo, il docente che aveva postato sui social un messaggio con delle minacce contro la figlia di Giorgia Meloni. “In data odierna – si legge della nota dell’Usr – nel rispetto della procedura prevista dalla vigente normativa, l’Ufficio scolastico regionale per la Campania ha avviato il procedimento disciplinare a carico del docente del Liceo ‘Medi’ di Cicciano (Napoli), a seguito di quanto da lui pubblicato sul suo profilo ‘Facebook‘. Al fine di garantire e tutelare la serenità della comunità scolastica, il Direttore generale ha poi disposto la sospensione cautelare facoltativa, fino alla definizione del procedimento disciplinare”.

Il ministro Giuseppe Valditara aveva dichiarato dopo la pubblicazione del post choc del 65enne professore di tedesco: “Non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che tradiscono il decoro e la dignità della professione docente”, mentre il direttore dell’Ufficio scolastico regionale per la Campania, Ettore Acerra, ha parlato di “un episodio sconcertante” e ha preannunciato “provvedimenti adeguati”. Provvedimenti che sono inevitabilmente partiti. Anche alla luce del fatto che i post minacciosi sarebbero diversi e indirizzati anche ai figli di altri esponenti del governo.

Addeo è fuori pericolo

Addeo ha appreso la notizia della sospensione dall’ospedale dove è ricoverato dopo il presunto tentativo di suicidio. Dopo giorni di critiche durissime, minacce e pressioni mediatiche, l’uomo avrebbe tentato di togliersi la vita ingerendo un mix di psicofarmaci e alcol nel pomeriggio di lunedì 2 giugno 2025. A salvarlo è stata la dirigente scolastica dell’istituto dove insegna, che ha ricevuto una telefonata dallo stesso Addeo in cui annunciava la volontà di farla finita. La preside ha prontamente allertato i carabinieri, che sono intervenuti nell’abitazione del professore. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Nola in codice rosso, Addeo è ora fuori pericolo. “Non ho retto l’accanimento mediatico”, ha dichiarato il docente all’ANSA dal letto d’ospedale. “Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo. Mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l’ho fatta”.

Il post incriminato, rimosso poche ore dopo la pubblicazione, faceva un riferimento choc alla tragica vicenda di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa dall’ex fidanzato. Parole pesanti, che hanno immediatamente suscitato la reazione sdegnata dell’opinione pubblica, della politica e delle istituzioni scolastiche.
Lo stesso Addeo, nei giorni successivi, aveva scritto una lettera di scuse indirizzata direttamente alla premier Meloni e pubblicata sul quotidiano Roma, chiedendo un incontro personale per ribadire il suo pentimento.

“Mai nelle mie intenzioni vi era l’idea di augurare la morte a una bambina”, ha scritto. “È stata una frase infelice, inadeguata, inaccettabile, che non mi rappresenta né come uomo né come educatore”. Secondo quanto si apprende, Palazzo Chigi avrebbe accolto la richiesta di incontro prima che emergesse la notizia del tentativo di suicidio.

 

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di Vittorio Giovenale - 3 Giugno 2025