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Achille Lauro

La metamorfosi

Achille Lauro è diventato un grande cantante: analisi e ritratto di un “incosciente giovane”

L'artista veronese in testa a tutte le classifiche. Il brano dedicato a Roma è la conferma di una evoluzione artistica

Cultura - di Mario Campanella - 16 Giugno 2025 alle 19:42

Achille Lauro è diventato un grande cantante. E la sua maturazione artistica si vede tutta, con l’album “Comuni mortali” che è largamente in testa alle classifiche da oltre un mese. Ma non è solo il dato quantitativo che conferma la metamorfosi. Semmai è la qualità delle sue canzoni.

Dalle provocazioni alla maturità

Achille Lauro, pseudonimo di Lauro De Marinis, è un veronese di 34 anni. Noto per i suoi lavori nel rock, hip hop, pop e cantautorato, nel 2019 è salito alla ribalta partecipando al 69º Festival di Sanremo con il brano Rolls Royce.

Fa parlare di sé durante il festival per i capi targati Gucci, indossati durante le esibizioni, una tutina aderente che richiama il dipinto di San Francesco di Giotto, un abito semi-trasparente e copricapo piumato ad ispirazione della marchesa Luisa Casati, un abito regale con parrucca e perle in viso in riferimento alla Regina Elisabetta I d’Inghilterra, e in occasione del duetto con Annalisa, in cui interpretano il brano di Mia Martini Gli uomini non cambiano, un vestito verde ripreso da Ziggy Stardust, alter-ego artistico di David Bowie.

Va ancora a Sanremo, usa espressioni apparentemente blasfeme. Scrive belle canzoni ma sembra voler fare emergere più il personaggio che le canzoni. Fino alla svolta del 2025.

Achille Lauro e l’omaggio a Roma

A Sanremo quest’anno arriva con una bellissima canzone, “Incoscienti giovani” che da il preludio all’album e al singolo, meraviglioso, dedicato a Roma: Amor, con la dicitura all’incontrario della città eterna.

Il brano, scritto dallo stesso cantautore con Daniele Nelli, in arte Danien, Jhoanna Bellina, e Matteo Ciceroni, in arte Gow Tribe, è una dedica alla città in cui è cresciuto.

“Dimmi cosa resterà se mando tutto in fumo adesso. Questa notte è l’ultima, per noi qui sotto un cielo immenso.
Sarebbe facile amare, se conoscessi la cura. Abbracciami Roma, prima di addormentarci stasera”, con un melodia che è un inno da ascoltare.

Quel ragazzo diventato uomo

Quel ragazzo irriverente è diventato un uomo. Non ha più bisogno di essere versipelle. Si esprime in una lirica piacevole, di alta qualità. E’ diventato un uomo. Finalmente.

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di Mario Campanella - 16 Giugno 2025